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Arabella Pov
"Il lead singer della band conferma che l'album è dedicato ad una ragazza che le ha rubato il cuore, ha affermato che si conoscono sin da piccoli, chi potrà mai essere?" lessi ad alta voce alle mie amiche.
"Beh, fino a qui c'eravamo arrivate..."
"No Katie, io ho ascoltato due brani e basta, magari non sono per me..."
"Ma non fare l'ingenua! La maggior parte delle canzoni parlano di qualcosa che ricorda te." aggiunse Amanda.
"Tipo?" la curiosità stava salendo, non potevo starmene all'oscuro, era ora di ascoltare le canzoni.
La mia amica accese il computer e aprii dei file, suppongo fossero le tracce originali, gliele avrà mandate Matt, ne cercò una che si chiamava 'Do I wanna Know?'
"Mi pare di conoscerla..." sussurrai.
Infatti era così, mi ricordai subito della canzone non appena suonarono le prime note, fu la prima canzone che suonarono in studio.
"Dice esattamente I don't know if you feel the same as I do, but we could be together if you wanted to." commentò Katie.
"O pure questa!" disse lei aprendo un'altra traccia.
"When you walked around your house wearin' my sky blue Lacoste
And your knee socks." ripeté Amanda con Alex.
"Non ti ricordi quando a casa sua ti prestò quella maglietta?" feci di si con la testa, lei fece le spallucce e entrambe ci mettemmo a ridere.
"E comunque c'è una canzone che si chiama Arabella, e ti descrive perfettamente, dal modo di vestire, al modo di fare."
"Forse avete ragione." disse arrossendo.
"Certo che abbiamo ragione!" esclamò la bionda sorridendo;
"Beh, chi è che ha fame?" chiesi per cambiare argomento.
"Io!" rispose Katie.
"Se non mangio entro due minuti muoio." affermò Amy.
"Usciamo a mangiare qualcosa?"
"Per me va bene."
Prendemmo la giacca e la borsa e di fretta uscimmo da casa mia. Andammo a mangiare la pizza in un ristorante Italiano nel centro della città, e dopo ci sedemmo ad un bar per prendere un caffè.
"Forse non dovevamo venire." dissi indicando tutti i pasticcini esposti in vetrina.
"Beh... Sembrano così buoni!" esclamò Katie con l'acquolina in bocca.
" Vaffanculo la prova costume, entriamo!" esclamò Amanda entrando nel negozio.
Ordinai un Cup Cake al cioccolato e un caffè lungo, ci sedemmo al tavolino, e dopo poco ci portarono i nostri ordini.
"Quindi... Siamo psicologicamente pronte a domani?" chiese la mia amica. Cavolo! Mi ero scordata che fosse domani, il tempo era volato!
"Non vedo l'ora!" esclamò Katie con un grande sorriso... Amavo la positività che trasmetteva quella ragazza.
"Molto." risposi sorridendo. Pensare di rivederlo mi fece venire i brividi, però ero più che felice ad essere sincera.

"Io torno a casa a fare i preparativi per la partenza, ci vediamo domani ragazze!" abbracciai le mie amiche, e a piedi tornai a casa. Aprii la porta di casa e mi levai subito i vestiti di dosso, per indossarne di più comodi. Presi una piccola valigia, dato che saremo state via solo per il weekend, misi tre cambi di intimo, due jeans, una felpa, un maglione, e un paio di vestiti per la sera.
"Dovrebbero bastare!" dissi tra me e me.
Sfinita mi sedetti sul letto e il sole iniziò a calare. Presi il giradischi e cercai un vinile da mettere, scelsi 'No computer' dei Radiohead, e mentre leggevo un libro mangiai alcune schifezze.
Stare a casa da sola non mi metteva molta ansia, però devo ammettere che ogni tanto avevo un po' di paura.
Andai in bagno e realizzai che tra qualche ora sarei partita, e che la sera dopo avrei visto i ragazzi, e Alex. Lo stomaco mi si strinse, e l'immagine delle labbra di quella ragazza toccare quelle di Alex non mi si tolse più dalla testa, fino a quando finalmente mi addormentai.

La sveglia suonò alle 5 del mattino. Ci misi venti minuti ad alzarmi, e a realizzare di dover partire. Mi preparai al volo, indossai dei jeans e un maglione rosso scuro, e le mie Dr Martens. Feci due treccine, e presi la valigia, le cuffie e la giacca, e uscii di casa. Arrivai all'aeroporto alle 6:15 e mi incontrai con le mie amiche.
"Buongiorno ragazze!" esclamò Katie abbracciandoci.
"Buongiono." risposi sbadigliando, Amanda, ancora più assonata di noi si limitò a fare un verso.
Io e Katie scoppiammo a ridere, e dopo aver fatto il check in andammo a fare una veloce colazione.
"Ho speso più per questo caffè che per il volo quasi quasi." disse Amy dopo essersi svegliata.
"Concordo." risposi finendo l'ultimo sorso di caffè.
"Il volo 7845 per New York City è in arrivo al gate 7" disse l'autoparlante.
"Andiamo!" dissi prendendo i miei bagagli.
Dopo una fila immensa riuscimmo a salire sull'aereo, e dopo aver lottato per il posto al finestrino, vinto da Amanda, mi addormentai per quasi tutto il viaggio.

Mi svegliai di colpo quando Katie mi scosse, e dopo averla maledetta scendemmo dall'aereo e andammo in hotel, prenotammo in precedenza una camera in cui stare tutte e tre, almeno passavamo ancora più tempo insieme. Quando entrammo rimanemmo tutte a bocca aperta.
"Cazzo è stupenda!" esclamò Amy buttandosi sul letto.
La camera aveva tre letti singoli e delle finestre enormi che davano sulla città.
"Veramente!" esclamai guardando fuori dalla finestra.

Do me a favour|| Alex TurnerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora