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Alex Pov
"È stato fantastico." Disse lei sorridendomi.
"Tu sei fantastica." Risposi io sospirando, lei imbarazzata divenne tutta rossa e io sorrisi.
Stava per dire qualcosa, quando la precedetti.
"Si, puoi." Le dissi annuendo con la testa.
"Come fai a sapere che..."
"Che mi stavi per chiedere una maglietta? Perché è quello che chiedi sempre dopo averlo fatto." Le dissi incantato dalla sua bellezza. Lei non rispose e sorrise.
"Puoi girarti mentre vado a prendere la maglietta?"
"Abbiamo appena scopato e mi chiedi di girarmi?"
"Alex!"
"Hai ragione scusa!" Mi coprii gli occhi con le mani e ridendo andò a prendere una maglietta dalla valigia.
"Indovina senza aprire gli occhi." Disse lei saltando sul letto.
"Mhm..."
Mi prese una mano, e la passò sulla maglia, sentivo dei rilievi frequenti, e capii subito di che maglietta si trattasse.
"Quella della Triumph?" Le chiesi tenendo chiusi miei occhi.
"Come hai fatto?"
"Indovino tutto." Mi scoprii gli occhi e mi sedetti con la schiena sulla testiera del letto.
"Mhm... Richiudi gli occhi." Mi ordinò lei alzandosi. Feci come mi disse e la sentii tornare vicino a me.
"Indovina cos'è questo." Mi diede in mano una scatola di velluto...
"La custodia dei miei occhiali... Quelli che mi hai regalato." Dissi aprendo gli occhi. Lei sbuffò e alzò gli occhi al cielo e io risi sotto i baffi.
"A proposito, ho apprezzato molto, non ho avuto la possibilità di ringraziarti." Dissi sorridendo.
"Di nulla Al." Rispose sorridendomi.
"Indovina l'ultima cosa." Disse lei.
"Tanto sono imbattibile." Risposi vantandomi.
Sentii delle labbra calde posare sulle mie, quelle labbra inconfondibili. Mi bació con tenerezza e posò una mano sulla mia guancia.
"Fammi pensare... Di sicuro qualcosa di viscido e schifoso."
"Alexander!" Disse lei offendendosi.
"Ma scherzo!" Esclamai abbracciandola. La strinsi forte e me e le diedi un bacio sulla testa.
"Ci mancherebbe! So che non mi resisti."

Arabella Pov
Eravamo abbracciati da un po', avevo la testa appoggiata al suo petto e sentivo il suo cuore battere veloce.
"Bells?" Chiese accarezzandomi la testa. Mugugnai in risposta e lo sentii ridere sottovoce.
"Andiamo a fumare? C'è una terrazza all'ultimo piano."
"Va bene, però poi andiamo a dormire?" Gli chiesi alzando il viso verso di lui che annuì con la testa e mi diede un bacio.
Ci vestimmo e presi la sua giacca per non prendere freddo. Uscimmo dalla stanza senza fare troppo rumore, e con l'ascensore arrivammo quasi subito in terrazza.
"Wow." dissi una volta varcata la soglia.
"Ha una vista stupenda." Aggiunsi guardandomi in torno. Si vedevano tutte i palazzi luminosi, le macchine, le persone, tutto.
"È ancora più bella perchè ci sei tu piccoletta." Mi cinse la vita da dietro e quando mi girai mi diede un bacio, che al contrario di quelli di prima era dolce.
Ci appoggiamo alla ringhiera e mi passò il pacchetto di sigarette, fumavamo le stesse, mi aveva attaccato il vizio.
Passò un po' di tempo, parlammo di tutto quello di cui non parlammo in queste settimane, si scusò più volte per quello che aveva fatto, e ogni volta mi piangeva il cuore sapere che ci fosse stato male anche lui.
"Beh almeno io non me la spassavo con il mio ex."
"Andiamo Bella, mi ha abbracciato lei, non sapevo come reagire così ho rucambiato, non vuol dire nulla per me, te lo giuro io-"
"Calma Turner ti sto prendendo in giro." Risposi ridendo.
"Che divertente." Rispose alzando gli occhi al cielo.
"Ehi!" Dissi dandogli un colpetto sulla spalla.
"Ehi!" Ripetè lui con il mio stesso tono.
"Che scemo." Sussurrai ridendo.
"Uno scemo che ti ama però."
"Uno scemo che amo con tutta me stessa." Risposi io baciandolo.
"A proposito, bel tatuaggio." Lui sorrise imbarazzato e io alzai il suo braccio per vederlo meglio.
"E se te ne penti?"
"Non me ne pentirò." Rispose lui serio.
"È un gesto dolcissimo..." Mi misi in punta dei piedi e lo abbracciai e lui ricambiò subito.
Dopo un po' decidemmo di tornare in camera e dormire considerando che il giorno dopo mi sarebbe aspettato un volo.
Stavamo per aprire la porta della camera quando sentimmo delle voci familiari da dietro, ci girammo ed erano Nick, Jamie e Matt.
"Porca puttana!" Disse Matt rimanendo a bocca aperta.
"Pensavo si stesse portando a letto una ragazza a caso, lo stavo per uccidere." escalmó Nick.
"Non sono un coglione!" Ribatté Alex in sua difesa.
"Che ci fai qui?" Chiese Jamie ancora scioccato.
"Ragazzi sembra che abbiate visto un fantasma." Dissi ridendo.
"Sono venuta perché non volevo perdere questo ragazzaccio." Dissi ridendo.
"Mi devi 20 pound."
"Cosa?" Chiesi a Jamie.
"Dico a Matt, avevamo fatto una scommessa, lui non credeva che tu l'avresti perdonato."
"Grazie per la fiducia amico." Disse Alex ridendo.

Andammo nella stanza di Nick e bevemmo qualche drink e parlammo di un sacco di cose. Arrivata una certa ora io e Alex tornammo in camera, e dopo esserci fatti un miliardo di coccole ci addormentammo entrambi.
La mattina dopo mi riaccompagnò nel mio hotel per prendere le mie cose, e andammo con i ragazzi a pranzare in un locale della città.
Alex non mi lasciò per un attimo, il che non mi dispiaceva, mi era manca davvero tanto.

Il momento di partire arrivò, ero sollevata certo, però ero molto triste di diver salutare Alex, per fortuna sarebbero tornati a Sheffield tra tre settimane, e considerando che avevamo fatto pace non sarebbero state così pesanti come quelle passate.
Il volo fu molto tranquillo, dormii per la maggior parte del tempo, e quando tornai a casa raccontai tutto a John, mia madre e le mie amiche che impazzirono di felicità. Finalmente tutto era tornato alla normalità, e la mia felicità era tornata.

Do me a favour|| Alex TurnerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora