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Arabella Pov
Iniziai a correre e mi fermai solo quando il semaforo si fece rosso.
Appoggiai la mano ad un muretto ma levai di scatto quando sentii un dolore atroce, vidi del sangue uscire dalla mano e mi resi conto di aver appoggiato tutto il peso su un coccio di vetro di una bottiglia rotta.
Faceva davvero male, ma appena vidi il semaforo diventare verde ripresi a correre.
La pioggia iniziò a cadere più velocemente e iniziò a tuonare.
Dovevo andare nel parcheggio nel retro, ma l'unico modo per accedere era dall'entrata principale, sentivo la voce di Alex rimbombare ovunque, e le grida dei fan.
"Il concerto è finito, stanno suonando l'ultima canzone." Disse una guardia con tono autoritario.
"La prego mi deve far entrare, per favore."
"Non posso, non dipende da me." Disse lui con un espressione impassibile, al che mi innervosii.
"Senta, non mi sono fatta Sheffield, San Francisco per nulla, ho davvero bisogno di entrare, la prego."
"Va bene... Mi dia il biglietto." rispose sbuffando. Cazzo, il biglietto. Partii così in fretta che mi scordai di fare il biglietto del concerto, ero una completa idiota.
"Merda... L'ho scordato..." I miei occhi iniziarono a riempirsi di lacrime ma cercai di trattenerle, per lo più stavo morendo di freddo, ed ero tutta bagnata.
"Senza biglietto non posso farla entrare" Disse deciso. Nel frattempo la musica era finita, alcune persone stavano uscendo, e mentre l'uomo si girò passai velocemente al suo fianco e riuscii a superarlo.
"Ei signorina dove sta andando?" Mi girai e quando vidi che stava aumentando il passo mi misi a correre. Passai in mezzo alla marea di persone che stavano uscendo, e riuscii a raggiungere il palco.
"Si fermi subito!" Gridò l'uomo rincorrendomi.
Andai dietro di esso, dove c'era l'uscita e mi ritrovai nel parcheggio, all'aperto, per le band e lo staff, dove di solito Alex si fermava a fumare. Mi guardai in torno ma nulla, non c'era nessuno
"Ahia! Lasciami!" Esclamai quando da dietro sentii qualcuno afferrarmi, era la guardia che mi stava per portare via.
"La prego mi lasci, devo trovare Alex prima che sia troppo tardi!" Gridai in preda al panico.
"Bella?" Chiese una voce maschile. Ci girammo entrambi ed eccolo, il mio Alex. Stupendo come sempre, era magnifico. La pioggia gli aveva bagnato i capelli, la camicia bianca era diventata trasparente in alcuni punti, e i suoi occhi erano fantastici.
"Mi lasci!" Dissi scalmanandomi.
"È con me, lasciala andare." disse Alex a pochi metri da noi. Quando mi lasciò corsi verso Alex il cuore batteva all'impazzata non potevo credere che fosse veramente davanti a me.
"Che ci fai qui Bella?" Disse come se non credesse alla mia presenza.
"Alex sono venuta qui perché voglio parlarti..." dissi di colpo.
"Andiamo dent-"
"Aspetta. Fammi finire." Dissi interrompendolo.
"Alex non riesco a stare senza di te, eri, e sei tutt'ora un pensiero fisso nella mia mente, senza di te sono persa." dissi con il fiatone.
"So che sarà troppo tardi e che ormai hai trovato di meglio, ma voglio che tu sappia che mi dispiace e che ti amo da morire Alex ti amo." dissi scoppiando a piangere.
"Anche se ormai sei tornato con Alexa io rimarrò qui ad amarti perché sei la persona più speciale che io conosca."
Mi guardò confuso e iniziai ad agitarmi.
"Alexa? Ma che... Non siamo tornati insieme." Disse confuso.
"Ah... Pensavo di si... Lo dicono tutti le-"
"Tutte le riviste? Sono cazzate. Bella non c'è stato giorno in cui io non ti abbia pensato, ti amo da impazzire. Senza di te sono perso, nel vero senso della parola. Mi completi..."
"Quindi non sei arrabbiato?"
"No, per nulla" rispose sorridendo.
"Quella ad essere arrabbiata dovresti essere tu, sono stato io il coglione a fare quel gesto, non sai quanto mi dispiaccia."
"Anche io sono stata una stupida a non aver reagito a Luke, scusami Al." Dissi asciugandomi le lacrime.
"Sta diluviando non credo che asciugarti serva a qualcosa." Disse lui, ci guardammo e scoppiammo a ridere.
"Sicuro che tu non sia arrabbiato?"
"Sicuro."
"Ah perché pensavo che-" Mi cinse la vita con le sue grandi mani e a quel gesto sussultai e mi zittii.
"Non stai mai zitta Bells?" disse sorridendo.
Non mi diede tempo di rispondere che mi baciò delicatamente, come se fosse il nostro primo bacio.
"Cazzo quanto mi sei mancata." sussurrò sulle mie labbra.
"Tu mi sei mancato di più." Lo baciai nuovamente e quando mi staccai lo guardai negli occhi, i suoi bellissimi occhi color cioccolato, mi ci sarei persa dentro se non avesse parlato.
"Vieni." fece cenno con la testa e mi prese per mano.
"Ahia!" Mi liberai dalla sua presa e lui si girò preoccupato.
"Che succede?" Mi guardò lui confuso.
Guardò la mia mano e vide che stava sanguinando.
"Cazzo... Che è successo?" Chiese preoccupato.
"Beh ecco, mentre venivo qui ho appoggiato la mano su dei vetri... È imbarazzante lo so." diventai tutta rossa e delicatamente mi prese l'altra mano.
"Vieni, va medicata, sembra profonda." Mi prese delicatamente e rientrammo nella struttura e mi portò nel suo camerino.

Do me a favour|| Alex TurnerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora