Un mese dopo i fatti narrati precedentemente
Quella mattina Anna fu svegliata da un piccolo raggio di sole che si era infiltrato tra le serrande della sua camera. Aprì lentamente gli occhi e prese il cellulare dal comodino: tirò un sospiro di sollievo quando si accorse che mancava ancora un'ora al suono della sveglia.
Chiuse gli occhi, sperando di sfruttare quel tempo che le restava per riposarsi, ma ormai la sua mente era vigile e i suoi pensieri si accavallavano l'uno sull'altro, facendola trasalire sotto le lenzuola.
Un piccolo formicolio all'altezza dello stomaco le fece capire che era solamente il presagio di una giornata colma di ansia e agitazione. Mai come in quel momento desiderò che il tempo si fermasse
Presa da quei pensieri, quasi ebbe uno spavento quando un braccio emerse dal lenzuolo e si allungò verso di lei, cingendola stretta.
Inconsapevolmente Anna abbozzò un sorriso e le sue preoccupazioni si dissolsero nel momento in cui un bacio si posò sulla sua guancia.
-Non è ancora il momento di alzarsi vero?- Le Sussurrò una voce assonnata al suo orecchio. Anna rispose che mancava ancora un po' di tempo e si voltò in direzione del bisbiglìo: fu lieta di essere accolta dal sorriso radioso di Niccolò, specialmente quella mattina.
I due ragazzi rimasero per qualche secondo a contemplarsi, senza proferire parola. Non potevano saperlo, ma il desiderio di svegliarsi tutte le mattine così, l'uno al fianco dell'altra era balzato nella mente di entrambi.
Niccolò fu il primo a rompere il silenzio, chiedendo come si sentisse.
- Adesso sono tranquilla, ma sono sicura che fra un po' sarò agitata da morire- Lui la avvicinò ancora di più a sé, accogliendola tra le sue braccia. -Vedrai che spaccherai come sempre, ne sono convinto- Le diede un bacio sulla fronte e in quel momento Anna ebbe la sensazione che ciò che doveva affrontare quel giorno era un pensiero lontano.
-Ti sei impegnata tanto e sono sicuro che darai il massimo come sempre. Si tratta solo di mettere un punto definitivo- Niccolò le disse con una convinzione tale da tranquillizzare quasi del tutto Anna.
-E se dovessi fare una figuraccia?- Gli sussurrò lei, raccontando uno dei tanti scenari che le venivano in mente in quel momento.
- Se dovessi fare una figuraccia, sappi che nessuno a fine giornata se ne ricorderà e per te sarà solo un aneddoto da raccontare a qualche cena fra qualche anno. Vedrai che andrà tutto bene amore mio- La abbracciò ancora più forte, cercando di tranquillizzarla.
- Oggi si tratta di fare un solo ultimo sforzo e sono sicuro che te la caverai alla grande- Niccolò era talmente sicuro di quello che diceva che rese fiduciosa anche Anna.
Si sciolsero dall'abbraccio e Niccolò tracciò delicatamente con la mano i dettagli del viso di Anna, sorridendo.
- E pensare che fino a poco fa per me era impensabile poterti avere accanto a me-Sussurrò lei, osservando lo sguardo del ragazzo illuminarsi di una luce nuova, del tutto inattesa.
Infatti, da quando Niccolò ed Anna si erano ricongiunti in quella calda giornata di giugno, avevano deciso di ricomporre le macerie del loro rapporto per ripartire da zero. Da quel momento in poi concordarono che non avrebbero più vissuto nell'ombra, ma si sarebbero tenuti mano nella mano nella piena luce del giorno. Non avevano alcuna intenzione di accelerare o di rallentare le cose, ma bensì avrebbero cavalcato l'onda del destino, senza farsi stravolgere dalle tempeste degli eventi.
Neanche l'esame di maturità di Anna si sarebbe intromesso fra di loro: infatti nel corso di quelle settimane il ragazzo era stato un grande ascoltatore e sostenitore. Aveva passato interi pomeriggi a sentire con attenzione parafrasi, traduzioni, interpretazioni filosofiche, definizioni e non capiva come Anna riuscisse ad incamerare tutte quelle informazioni senza che la mente le andasse in fumo. Tuttavia, spesso Niccolò veniva congedato dal suo compito, in quanto anche Vincenzo desiderava ascoltare e ripetere degli argomenti con la cugina.
In quei casi Niccolò usciva a prendere una birra con Michele, con cui stava cercando di ricucire quel legame fraterno che si era un po' logorato in quei mesi. Si erano ripromessi che a prescindere dalla relazione con Anna, loro sarebbero rimasti amici e si sarebbero confidati tutto.
Addirittura avevano accompagnato insieme Anna davanti scuola per lo svolgimento delle prove scritte, cercando di supportarla al meglio .
Infatti, in quei giorni la ragazza non solo doveva affrontare l'ansia per l'esame di maturità, ma doveva fronteggiare l'umiliazione e l'imbarazzo dopo che tutta la scuola aveva letto le sue note sul cellulare. Tuttavia, lei aveva deciso di camminare a testa alta nei corridoi del Catullo, proprio come aveva fatto nel corso di quei cinque anni: non l'avrebbe data vinta a nessuno, tantomeno a colui/colei che aveva deciso di mortificarla in quel modo barbaro. Si era impegnata al massimo e aveva passato le prove scritte con il massimo dei voti.
Le restava da affrontare l'ultimo step, ossia la prova orale. Anna non lo avrebbe mai confessato ad alta voce, ma tremava al solo pensiero della commissione disposta a ferro di cavallo intorno a lei, pronta ad accerchiarla con una sfilza di domande su tutto il programma del quinto anno. Niccolò le stava vicino, cercando di tranquillizzarla come meglio poteva e proprio per questo aveva passato la notte precedente accanto a lei, avvolgendola tra le sue braccia.
Lui si pregustava già il momento in cui Anna sarebbe uscita da quell'aula con un sorriso stampato in volto per aver finalmente concluso queste prove. A quel punto, poco prima di sprofondare tra le sue braccia, lui le avrebbe mostrato la sorpresa che aveva architettato per distrarla da quei mesi stressanti: un viaggio a Londra, solo loro due.
Chissà che faccia farà quando vedrà i biglietti in mano, pensò ridacchiando Niccolò.
Quel riso non passò inosservato da Anna che alzò un sopracciglio.
-Niente mi fa sorridere la tua voce assonnata- Disse ciò e le lasciò un bacio sulla fronte. In quel momento lui pensò di sfruttare quel tempo in più che aveva per prepararsi, in modo che Anna potesse fare tutto con calma.
Perciò si alzò, salutò la ragazza con un bacio sulle labbra e uscì dalla camera, diretto verso il bagno. Tuttavia, poco prima di entrare in doccia, la sua attenzione fu catturata dall'improvvisa illuminazione sul suo telefono: chi poteva avere l'esigenza di cercarlo a quell'ora?
Pensò che fosse sua madre che gli chiedeva insistentemente di tenerla aggiornata su Anna. Infatti, da quando Niccolò le aveva raccontato come stavano le cose con la ragazza, sua madre, oltre ad esserne più che contenta, l'aveva presa sotto la sua ala protettiva, trattandola quasi come una seconda figlia.
Tuttavia, quella mattina la curiosità del ragazzo non fu catturata da un messaggio apprensivo, ma bensì da tutt'altro tipo di notifica.
Messaggio da Sofia Galeazzi
Non appena lesse quel nome trasalì: perché mai avrebbe dovuto cercarlo? Niccolò non aveva più notizie di lei da mesi, precisamente dal giorno in cui ognuno aveva preso la propria strada. Sebbene poi si fossero salutati in maniera pacifica, Niccolò non riusciva comunque a trovare una motivazione valida per cui lei avrebbe dovuto contattarlo.
Dopo averci riflettuto per qualche secondo, decise di leggere ciò che lei le aveva da dirgli, promettendosi che avrebbe detto tutto ad Anna appena possibile.
Tuttavia, quando lesse il contenuto del messaggio rimase ancora più sorpreso.
Ehi Nic come stai? Scusami per l'orario, ma ti dovrei parlare urgentemente di una questione. Appena puoi mi potresti chiamare? Possibilmente entro la giornata. A presto
Un brivido gli attraversò la schiena: cosa diamine era successo? Soprattutto, come diamine lo avrebbe detto ad Anna?
***
Buongiorno,
dopo tantissimo tempo mi ritrovo ad aggiornare questa storia!
Sto scrivendo gli ultimi capitoli e mi auguro che ci sia ancora qualcuno interessato alle vicende di questi due ragazzi.
Secondo le mie stime, dovrebbero mancare 2/3 capitoli.
Fatemi sapere che ne pensate
Vi auguro una buona domenica
scusaildisordine
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FanfictionAnna ha diciannove anni e il cuore infranto. Con la disperazione e la sofferenza di chi ha perso un amore importante, scrive una serie di bozze nelle note del cellulare. E se per caso queste note diventassero pubbliche? 2K views il 17/06/2019