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10.Ricordo

*vi consiglio di far partire la canzone "14 Aprile 2014"*

Hai ricordi con Michele Franceschini,Niccolò Moriconi da rivivere oggi

Quella mattina persino Facebook metteva il coltello nella piaga. Anna infatti, senza aprire la notifica, sapeva perfettamente di cosa si trattasse:
il 14 Aprile del 2014 fu l'inizio di tutto.
Fino a quel momento Anna era la sorellina di Mike, e Nic era l'amico tatuato del fratello.
Da quel giorno iniziarono a guardarsi, e non solo semplicemente a vedersi.

14 Aprile 2014
Quella sera un temporale si stava abbattendo violentemente su Roma e Anna osservava il diluvio dalla finestra.
Le tempeste così forti le mettevano una profonda angoscia fin da quando era piccola.
Il suo malessere poi, era acuito dal fatto che non ci fosse Michele vicino a lei.
Infatti in quell'enorme appartamento, rimbombava la solitudine di Anna: i suoi erano fuori città per l'ennesima conferenza, mentre Mike era a casa di Elisa, la fidanzata storica.
Camminava su e giù nel salone, cercando di tranquillizzarsi.
"Anna hai quindici anni, non puoi aver paura dei temporali come una bambina, stai calma"Diceva tra sè e sé, fallendo miseramente.

Poi all'improvviso qualcuno suonò il campanello ed Anna, convinta che fosse Mike, si sentì sollevata nel cuore.
Ma quando aprì la porta quasi si spaventò: di fronte a lei non c'era il fratello, ma bensì c'era una figura incappucciata, bagnata fradicia, con tre cartoni della pizza in mano.
Per i primi secondi Anna rimase interdetta, con le mani saldamente agganciate alla maniglia.
Poi scorse la scritta  LAST tatuata sulle nocche e sorrise: era Niccolò.
-Ciao Anna, Mike è in camera?-
La ragazza rispose che il fratello era da Elisa e non sapeva quando sarebbe tornato.
Nic sbuffò e si portò la mano sulla fronte: a quanto pare se ne era dimenticato.
Tuttavia, Anna non ebbe il coraggio di mandarlo via con una tempesta in atto. Perciò indietreggiò e lo fece entrare
- Mentre chiamo Mike, prendi dall'armadio una maglietta asciutta- Affermò sorridendo.
Nic la ringraziò e si diresse nella stanza del fratello, muovendosi come se fosse casa sua.
Più lo guardava, più Anna si chiedeva come potesse amico di Mike.

Michele e Niccolò erano due poli opposti: l'uno era il classico ragazzo della porta accanto, diligente, apprensivo, mai una parola fuori posto; l'altro invece aveva l'aria da ragazzaccio, era spesso burbero, tormentato, con i modi di fare  talvolta bruschi .
Michele con quegli occhi azzurri e i capelli color miele, era di una bellezza angelica; il moro Niccolò invece, aveva un fascino oscuro, tenebroso.  Qualcuno avrebbe osato dire bello e dannato.
Ma ad Anna non interessava: nella sua testa c'era Edo, il ragazzo del II C, che aveva incontrato pochi giorni prima. Non c'era nessuno più bello di lui!
La ragazza , talmente presa dal pensiero della sua cotta, non si accorse che Mike aveva risposto
-Scimmietta tutto bene? Ci sono problemi?-
Lei spiegò la situazione e il fratello sbottò a ridere
-Quel ragazzo è proprio cretino! Vabbè io non penso di tornare presto... Mangiatevi la pizza e poi vedete il da farsi.
Niccolò può restare con te fin quando non finisce il diluvio, così sto  più sereno-
Ad Anna si mozzò il fiato: davvero l'iperprotettivo Michele la stava lasciando a casa da sola con un ragazzo?
-Ma sei sicuro?-
- Se non fossi certo di Nic non ti avrei lasciato da sola con lui. Mi conosci Anna...Adesso devo andare, ma per qualsiasi cosa fammi sapere-
Il fratello agganciò frettolosamente e lei si accomodò in cucina, aspettando di mangiare la pizza ancora calda.
In quel momento un tuono tronò così forte da far urlare Anna di terrore.
Il suono era talmente vicino che sembrava che il fulmine si fosse abbattuto proprio dentro l'appartamento. Il cuore di Anna sembrava esploderle nel petto per quanto batteva.
A quel punto il rumore di passi svelti e pesanti rimbombò in tutta la casa: in pochi secondi Anna si trovò di fronte Niccolò, impallidito per la preoccupazione.
-Scusami, ma ho paura dei temporali... c'è stato un tuono forte e...- Il fiato le si accorciò e solo in quel momento si accorse che il ragazzo per la fretta non si era infilato neanche la maglietta.
Improvvisamente il pavimento era diventato molto interessante
- Ed è stupido lo so.. ho quindici anni e ho paura dei lampi-
Già immaginava il ragazzo che la derideva per quella sciocca fobia. Però invece, avvenne una cosa inaspettata: Niccolò si sedette accanto a lei e le toccò la spalla.
La osservò con uno sguardo pieno di dolcezza, tipico di chi riconosce qualcosa di sé nelle fragilità dell'altro.
Nic estrasse il telefono dalla tasca e le mostrò la lista dei preferiti
- I primi tre della lista sono dottori che chiamo a qualsiasi ora e in qualsiasi luogo io mi trovi. Ho la costante paura di ammalarmi... sono ipocondriaco.-
Un ragazzo, all'apparenza duro e tormentato poteva davvero aver la fobia di ammalarsi? Ad Anna sembrava strano.
-In fondo aver paura dei lampi non è così stupido, non credi?- Lui sorrise e le sfiorò la mano.
Anna a quel tocco, avvertì la forza di mille scariche elettriche. Cosa le stava succedendo?
- Dai Annarè, magnamose 'sta pizza, famo una foto e famo rosicà tu fratello- Affermò lui, facendola sorridere.
Anna afferrò il telefono e scattò un selfie in cui i due mangiavano un pezzo di pizza con la mozzarella filante.
Sembrava che fossero amici da una vita, quando forse prima di allora si erano scambiati giusto un ciao.
I due poi si sedettero l'una di fronte all'altro e chiacchierarono per tutta la sera.
Anna lo osservava con attenzione, in ogni suo gesto e parola: davanti a lei c'era un ragazzo totalmente da riscoprire.
E stranamente era curiosa di conoscerlo davvero.
Lei non poteva saperlo, ma le sensazioni che aveva Niccolò erano le stesse: il desiderio di stare seduto accanto lei, a chiacchierare di qualsiasi cosa era forte, intenso.
Alle volte le cose più belle sono proprio sotto agli occhi, dove non andresti mai cercare, dove non ti soffermeresti mai.
Forse, proprio per questo, sono le cose più inaspettate.