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1.

Due mesi prima

22 Marzo 2018  04:46

Sono le 04.46 e non ho sonno.
È passata esattamente una settimana, ma è come se fosse successo ieri sera.

Il dolore mi è giunto fin dentro le ossa.
sento l'anima urlare dal profondo per la sofferenza e non posso fare nulla, se non sedermi e aspettare che questo inferno passi.

Anche Il cuore fa male: i suoi battiti sono troppo forti e veloci e mano a mano lo sento diventare più pesante e voluminoso. Ho una morsa alla gola che mi impedisce di respirare e parlare tranquillamente. Sento di annegare nel mare delle mie preoccupazioni e ansie crescenti.

Gli occhi bruciano e non ho bisogno di uno specchio per capire che sono tanto arrossati. Vorrei piangere ma è come se avessi esaurito le lacrime e questo mi fa stare peggio.

Ho la sensazione di essere stata scavata dentro, logorata e abbandonata a me stessa. Sono diventata uno spettro e mi faccio schifo da sola. Vorrei dimenticarti, ma non ci riesco. Ormai qualunque cosa diventata un appiglio per ricordarmi di te.

Oggi ad esempio scorrendo la galleria del telefono ho trovato la foto di quella piazza e ho avuto una morsa al petto: era come se qualcuno avesse sferrato una coltellata dietro la schiena. In un attimo ho ripercorso tutti quei fatidici momenti ed avevo la sensazione che la terra mi mancasse da sotto i piedi. Ho avuto bisogno di sedermi sul letto e di chiudere per un secondo gli occhi.

In quell'istante ho risentito l'odore del mare che proveniva dal molo di fronte e ti ho riconosciuto fra tutta quella massa di gente che occupava quello spazio di città. Stavi a pochi metri da me, con la schiena appoggiata ad uno degli obelischi al centro della piazza , con lo sguardo rivolto altrove. A quel punto non ce l'ho fatta e ho riaperto gli occhi gonfi dal pianto.

Dovrei essere forte ma non ce la faccio.

Pensavo che scrivendo queste  note sarei andata avanti e avrei superato tutta questa sofferenza.

È che per quanto tu mi abbia fatto male non riesco a non pensarti.