-Fammi capire... questo è lo stesso tipo che si è avvicinato a te in discoteca e che per poco Niccolò non prendeva a pizze? FANTASTICO - Urlò entusiasta Vincenzo.
-Smettila Vic!- Anna assestò una gomitata sulle coste del ragazzo, che esclamò dal dolore.
-Ti rendi conto che solo nei film romantici avvengono queste cose? E ti lamenti pure?-
Anna alzò gli occhi al cielo, esasperata: suo cugino aveva un senso dell'umorismo abbastanza discutibile.I due erano seduti al tavolo dello studio di registrazione, apparentemente per discutere della puntata, ma in realtà Anna stava raccontando il tragico incontro di quella mattina.
-Ma Niccolò ti ha più cercato dopo la fuga di Mike?- Chiese cautamente il ragazzo.
Anna fece cenno di no con la testa.
- Niccolò ha un'altra, Vic.Questa volta è davvero finita- Sorrise amaramente, convinta di aver detto semplicemente la verità.Il cugino era sul punto di aprir bocca per contraddirla, ma fu interrotto dall'aprirsi improvviso della porta.
In quel momento entrarono nella stanza Giacomo il fonico insieme ad un ragazzo.
Non appena quest'ultimo varcò la porta, Anna strabuzzò gli occhi, sconvolta: che cosa ci faceva Federico De Santis lì?
- Ragazzi lui è Fede, è del Quinto C e deve finire le ore di alternanza scuola-lavoro con la radio. Da oggi ci seguirà nella preparazione della puntata. Trattatelo bene!- Affermò bonariamente Giacomo, battendo un colpo sulla schiena del ragazzo.Vincenzo, da vero padrone di casa, si alzò e gli strinse la mano.
-Benvenuto a bordo!- Disse sorridendo.
Anna invece era rimasta seduta, ancora scioccata dalla presenza di quell'individuo.
Evidentemente non è il mio giorno fortunato
Pensò, scocciata.
Il cugino, accortosi che qualcosa non andava, la introdusse al nuovo arrivato.
- Oh ma noi già ci conosciamo, vero Anna?- Federico sghignazzò, provocando ulteriore imbarazzo nella ragazza.
Vincenzo si voltò verso di lei, sollevando un sopracciglio. La ragazza mormorò che era quell'amico di Simone che aveva incontrato quella mattina e Vincenzo cercò di contenere lo stupore.
-Benvenuto- Affermò secca Anna, allungando la mano.
Federico invece, la afferrò e le lasciò un bacio sulla guancia, facendola arrossire più del necessario.
Questa volta poi non poteva sfuggire con la scusa della simulazione di seconda prova.Mentre Giacomo aveva ripreso ad illustrare al nuovo arrivato come funzionassero le cose in radio, lui posò per qualche secondo lo sguardo sulla ragazza.
Questa volta Anna avvertì ancora una volta le sue guance bruciare, inevitabilmente.
Anna hai diciannove anni, non sei più una bambina!
Si rimproverò tra sé e sé.Mentre Federico era tutto concentrato su ciò che affermava il tecnico, Anna ne approfittò per osservarlo meglio.
Fino a quel momento infatti non si era mai accorta di quanto fosse realmente carino.
Era molto alto e il fisico appena muscoloso era quello di un atleta.
Il suo viso invece, era proprio quello di un angioletto: la pelle era pallida, quasi candida; i capelli erano biondo cenere e le labbra ,che in quel momento nascondevano un sorriso smagliante, erano a cuore.
Ma ciò che catturava l'attenzione era certamente il suo sguardo magnetico: i suoi grandi occhi azzurri rimanevano impressi nella mente di chiunque avesse modo di osservarli.-Attenta che se continui a guardarlo così si monterà la testa- Le Sussurrò Vincenzo nell'orecchio.
Anna si voltò verso di lui e lo guardò torva: avrebbe tanto voluto incenerirlo con la forza dello sguardo.-Per adesso questo è tutto ciò che devi sapere. Ma tornando a noi, avete deciso le canzoni da lanciare?- Chiese Giacomo, pronto a cominciare.
A quel punto tutti e quattro i ragazzi si accomodarono attorno al tavolo, come se stessero discutendo gli argomenti di un notiziario televisivo.
Mentre Vincenzo illustrava i temi delle prossime settimane, non mancarono scambi di sguardi tra Federico ed Anna.
Stavano iniziando a studiarsi, a capire chi ci fosse dall'altra parte.
Ci dovremo vedere quasi tutti i giorni praticamente, tanto vale rendere piacevole la permanenza.
Pensò Anna mentre osservava quegli occhi azzurri davanti a lei.
***
I ragazzi uscirono dallo studio quando ormai il sole era già calato sulla Capitale.
Anna salutò rapidamente i ragazzi e si incamminò per la sua strada. Quel giorno per lei era stato devastante: non vedeva l'ora di tornare a casa e di mettersi sotto le coperte.
Pregustava già il momento in cui ciò sarebbe avvenuto, quando all'improvviso qualcuno urlò il suo nome.
La ragazza trasalì e lentamente si voltò: accanto a lei, sulla strada, c'era un ragazzo in sella alla sua moto, con il casco integrale indosso.
Lo sconosciuto tirò su la visiera e Anna riconobbe subito quelle iridi azzurre.
Con la voce ovattata dal casco le chiese se voleva un passaggio.
- No grazie, tanto abito qui vicino. Ci vediamo domani- Anna riprese a camminare, ma Federico si tolse il casco, scese dal suo veicolo e la richiamò.
- Ne ho uno in più e sono un tipo responsabile-
Affermò lui, indicando il casco, con un sorriso accennato sulle labbra.
La ragazza fece un respiro profondo, cercando di non apparire infastidita dall'insistenza di Federico.
- Immagino, ma davvero abito a pochi minuti da scuola. Perderesti tempo- Fece sorriso forzato, sperando di averlo convinto.
Non voleva avere a che fare con lui più del dovuto.- Ascolta, so che al Factory siamo partiti con il piede sbagliato... non so poi cosa ti ha detto il tuo...-
- Amico- affermò apparentemente sicura Anna, ma non ci credeva neanche lei.
La faccia del ragazzo tradì un certo stupore: un sorrisetto malizioso comparve sul suo volto.
- Ma ricominciamo daccapo. Non mi va che ci sia tutta questa tensione-
Anna sorrise e fece cenno di sì con la testa.
- Va bene, ma preferisco comunque tornare a casa con le mie gambe- Il ragazzo ridacchiò.
Anna era molto testarda e Federico ne aveva appena avuto un assaggio.
Così, arresosi alla dura realtà, salì nuovamente sulla moto
Tuttavia, prima di infilarsi nuovamente il casco, guardò Anna e le disse
- Prima o poi salirai su questa bellezza e ti assicuro che non vorrai più scendere.- La salutò con un sorriso smagliante ed un occhiolino.
In pochi secondi mise in moto la sua motocicletta e sfrecciò lungo le strade della capitale.
Anna rimase ad osservarlo per qualche secondo, sorridente .
Quel tipo era misterioso e questo un po' la disturbava.
Ma al tempo stesso Anna era curiosa di capire cosa ci fosse Dietro a quella candida faccia da angelo.
****
Alcune ore dopo
Nic's POVTra i tanti locali che pullulavano nei pressi di San Giovanni, proprio dove facevano il concerto del Primo Maggio, Sofia aveva scelto Amarcord, un posto piccolo ma molto rumoroso.
Esso infatti era nascosto in una delle tante stradine secondarie di San Giovanni, lontano dalla movida del quartiere.
Niccolò conosceva molto bene quel posto perché quello era il locale preferito di Anna. Non capiva cosa ci trovasse di bello in un posto così piccolo e fastidioso e adesso aveva davanti a sé lo stesso dubbio.- Ti ho portato qui perché così possiamo chiacchierare in tranquillità e bere bene- Affermò la bionda mentre prendevano posto in uno dei tavoli fuori.
Niccolò si guardò intorno, leggermente stranito: da quando quel posto era così silenzioso?
Le poche persone che c'erano chiacchieravano a voce bassa, senza far tanto rumore
- Che hai?- Chiese Sofia, osservandolo divertita
-No è che mi ricordavo molta più caciara- Si portò una mano sulla nuca, imbarazzato. La ragazza rimase sorpresa e gli chiese come aveva scoperto questo posto.
Lui deglutì, pensando a cosa avrebbe potuto dire
-L'ho scoperto grazie ad un amico, ma me lo ricordavo molto più...rumoroso-
Avrebbe voluto dire accogliente, caldo, ma si rese conto che quell'atmosfera non dipendeva nè dal locale, nè da Sofia: era Anna.
Rendeva quel posto un mercato.
Rideva, chiacchierava, poi quando beveva nessuno riusciva più a farla smettere!
Ciò poi era accentuato dal fatto che alla ragazza bastasse un bicchiere di troppo per essere su di giri.Niccolò con un colpo di tosse fece sparire quei ricordi per accendersi poi una sigaretta.
Allungò il pacchetto a Sofia, ma lei rifiutò categoricamente.
-Fumare fa male, ma penso che tu lo sappia meglio di me- Affermò lei candidamente. Niccolò arricciò le labbra, non riuscendo a non tradire il suo disappunto: per un fumatore non esiste cosa più fastidiosa di qualcuno gli ribadisca quanto sia sbagliato il suo gesto.
Sofia se ne accorse e cercò di cambiare discorso, con la sua solita ironia.
Nonostante Niccolò fosse attanagliato dai tanti ricordi che gli suscitava quel posto, si lasciò andare e continuò a chiacchierare.
In fondo Sofia, con quei modi così eleganti, formali, lo affascinava e lo stregava.
Passarono tutta la serata a parlare dei loro sogni, delle loro aspettative sul futuro, dei loro interessi.
Con la bionda tutto sembrava semplice: non doveva più raccontare bugie ai suoi amici, soprattutto a Mike; non era più necessario cercare posti lontani da San Basilio e dal suo quartiere e da quello di Anna.
Poteva frequentare Sofia alla luce del sole, con naturalezza.
Poteva lasciar perdere tutte quelle cose così stupide che faceva con l'altra.
In quel momento tutto sembrava in discesa, semplice.
L'unica cosa da fare era cercare di capire come poteva evolversi il rapporto con la ragazza che aveva davanti.
Mai più nell'ombra.
Mai più prese in giro.
Basta
E con quel pensiero, lasciò la sigaretta a metà, intento ad ascoltare ciò che Sofia aveva da dirgli.*****
Carissime lettrici e Carissimi lettori,
😊 grazie di tutti i messaggi bellissimi che ho ricevuto in questi giorni!
Grazie per i commenti, le stelline, le letture e le reading list.
Il prologo ha raggiunto le 340 views e sono davvero tanto felice.
Mi fa piacere sapere che molte di voi si siano affezionate ad Anna e a Niccolò (forse dopo questo capitolo odierete un po' entrambi ma vvb)
Aspettatevi tante belle cose nelle prossime puntate 😜
A presto!
Scusaildisordine
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FanficAnna ha diciannove anni e il cuore infranto. Con la disperazione e la sofferenza di chi ha perso un amore importante, scrive una serie di bozze nelle note del cellulare. E se per caso queste note diventassero pubbliche? 2K views il 17/06/2019