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Chi è quella?

Il mio amore per Heathcliff somiglia
alle eterne rocce sottoterra: una fonte di gioia poco visibile, ma necessaria.
Nelly, io sono Heathcliff! Lui è sempre, sempre nella mia mente: non come un piacere, neppur io sono sempre un piacere per me stessa, ma come il mio proprio essere."

Anna era seduta a gambe incrociate sotto la grande quercia del giardino comunale. Vicino a lei c'erano dei bambini che giocavano a pallone tra risa e schiamazzi, ma alla ragazza non davano fastidio. Ormai la lettura di Cime Tempestose era diventata troppo coinvolgente. Non riusciva proprio più a staccarsi da quel libro: la storia tormentata e malata di Heathcliff e Catherine la appassionava e la distraeva dalle preoccupazioni e dallo stress.

Infatti, mentre aspettava Vick per discutere della radio e chiacchierare un po', Anna cercava di leggere quante più pagine possibili.
Era talmente presa che non si accorse dell'arrivo del cugino alle sue spalle pochi minuti dopo.
-ANNARELLA-
La ragazza trasalì e maledisse Vincenzo per averla spaventata.
-Eri troppo concentrata e mi sembrava il caso di farti prendere uno spavento! Che mi racconti?- Il ragazzo si sedette accanto a lei, con il sorriso sul volto.
Anna rispose che si stava riprendendo, facendo spallucce.
-Se Nic avesse voluto, mi avrebbe cercato dopo la discoteca e non lo ha fatto. Avrebbe potuto chiamarmi, farsi trovare sotto casa o scuola. Quindi penso che adesso sia ufficialmente finita... ultimamente ho sentito davvero tanto la sua mancanza, ma devo rassegnarmi. È finita- Lo disse con un tono di voce sconsolato, ma sapeva che quella era la dura verità.

- In tutta questa storia c'è qualcosa che non mi torna. Sono passate tre settimane ma tutta questa storia mi puzza Anna.- La cugina lo guardò con aria interrogativa: il ragazzo si stava aprendo in modo inaspettato.

- Insomma prima di partire per Trieste le cose andavano bene. Io vi ho visto. Poi dopo quattro giorni... Puff! Lui ti lascia- Imitò con le mani gesto dell'esplosione.
Suo cugino continuò, spiegando che per lui doveva essere successo qualcosa di cui Anna era all' oscuro.
-Anche se fosse Vick, non voglio alimentare ulteriori speranze. Mi conviene accettare la realtà dei fatti. Non posso continuare a credere in un qualcosa che non c'è più. Mi sto logorando il cuore Vick- Disse quelle ultime parole esasperata.

Lui le passò una mano sulla spalla, osservandola con tenerezza.
Anna e Vincenzo erano cresciuti come fratello e sorella, sotto l'attentato supervisione di papà Mike.
Avevano frequentato le stesse scuole, gli stessi amici ed erano due veri e propri partner in crime.
Vick poi sapeva di Nic fin dall'inizio, anzi era stato un sostenitore accanito della coppia ed ora consolava la cugina come meglio poteva.
I due infatti cambiarono subito argomento e chiacchierarono sotto la grande quercia per tutto il pomeriggio: maturità, tesina, la radio e le improbabili conquiste di Vick furono i temi trattati con non poche risate di sottofondo.

- Secondo te Chiave si farà più vivo? Che poi che razza di nome è?- Chiese all'improvviso il cugino, sdraiandosi supino sul prato.
Anna ridacchiò e disse che per lei non si sarebbe più fatto vivo.
-Per me è qualche primino... nessuno userebbe Chiave come soprannome dai!- Concluse Vincenzo, con lo sguardo sul cielo limpido.
A quel punto lui invitò la ragazza a sdraiarsi accanto a lui.
Lei era sul punto di buttarsi a terra, ma qualcosa destò la sua attenzione. Proprio accanto alle giostre a gettoni dei bambini, lungo il sentiero selciato del giardinetto comunale, un ragazzo con gli occhiali da sole tondi, le mani in tasca stava camminando.
Il cuore perse un battito: era Niccolò. L'istinto vorrebbe che lei gli andasse incontro, ma invece rimase ferma, ad osservarlo da lontano.
Tuttavia, un'amara sorpresa si celava dietro l'angolo: Nic non era solo.
Accanto a lui c'era una ragazza bionda che Anna non aveva mai visto prima.