- Davvero non sei mai stata ad un concerto di Jova? Dobbiamo rimediare- Disse Federico mentre affondava il cucchiaino nel pistacchio.
Era passata più di un'ora da quando lui ed Anna si erano seduti sul muretto del liceo a mangiare insieme una vaschetta di gelato.
Tra un cucchiaino e un altro non riuscivano ad interrompere le loro chiacchiere. Erano curiosi l'uno dell'altra ed Anna si stava facendo un'idea totalmente diversa di lui. Per tutto il tempo si era sentita leggera, libera e lontana da brutti pensieri.
Era come se tutto ciò che le fosse successo in quelle ventiquattro ore fosse un ricordo sbiadito di una storia vecchia.-Sí ma conosco pochissime canzoni! Non posso andare al concerto e starmene con la bocca chiusa! A me piace cantare a squarciagola e tornare a casa con il mal di gola- Affermò lei ridacchiando e tirò su gli occhiali da sole. I suoi occhi forse erano ancora arrossati, ma non le importava più che Federico la vedesse.
-Perchè secondo te a me piace stare in silenzio? Ancora peggio quando vedo giocare la Roma!- Disse passandosi una salvietta sulle labbra. Da quel momento partì una lunga conversazione sul calcio e sul sogno di Federico di poter trasformare questa passione in un lavoro a tempo pieno.
- Se mi vedessi giocare confermeresti anche tu che sono un campione- Enunciò quelle parole con finta spocchia, facendo sorridere Anna.
-Sai che io di calcio non me ne intendo per cui potresti anche essere il peggior giocatore ma io non me ne accorgerei e...- Lei si fermò. Improvvisamente, la distanza con il ragazzo si era notevolmente accorciata e gli occhi azzurri di lui erano puntati sulle sue labbra.
Anna trattenne il respiro, paralizzata. Fu allora che il ragazzo si avvicinò ancor di più e le tolse i ray ban per indossarli.
- Dovrei proprio comprarmi un paio di occhiali così, mi stanno perfettamente- Curvò le labbra in un sorrisetto molto furbo. Aveva ottenuto la reazione che cercava. Adesso aveva la certezza che la sua vicinanza destabilizzava Anna.
- La modestia l'hai lasciata nel borsone insieme agli scarpini?- Il ragazzo rimase con il cucchiaino colmo di pistacchio a mezz'aria, allibito per un centesimo di secondo prima di scoppiare a ridere.
La ragazza si guardò nel riflesso dei suoi occhiali e vide la piena espressione della tristezza sul suo volto.
Poteva un amore arrivare a distruggerla in quel modo? Davvero lei si stava riducendo in quel modo per un ragazzo?
No, non poteva assolutamente finire così. Quel pensiero risvegliò i suoi sensi come una doccia fredda di prima mattina. Era stanca di struggersi per un ragazzo che non aveva avuto neanche il coraggio di dirle il motivo per cui l'aveva lasciata. Anzi, si era presentato per rigirare ulteriormente il coltello nella piaga.
- Anna so di essere molto bello, ma mi stai mettendo in soggezione così- Affermò il ragazzo ridacchiando. Le guance della ragazza avvamparono improvvisamente.
-Comunque sabato ho una partita qui vicino... mi piacerebbe vederti farmi il tifo dagli spalti, sempre se non hai altro da fare- Le gote della ragazza diventarono un rosso ancora più acceso. Il biondino continuò, spiegando che lei non avrebbe dovuto far nulla, semplicemente stare seduta sugli spalti e poi prendere qualcosa insieme dopo.
-Senza impegno, ci saranno anche Simone e Giacomo ad assistere.- Un sorrisetto beffardo apparve sulle sue labbra - Potresti avere la possibilità di vedere il futuro Zaniolo - Affermò ridendo.
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FanfictionAnna ha diciannove anni e il cuore infranto. Con la disperazione e la sofferenza di chi ha perso un amore importante, scrive una serie di bozze nelle note del cellulare. E se per caso queste note diventassero pubbliche? 2K views il 17/06/2019