19. Chiave

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Una settimana dopo

- Vic quando pensavi di dirmi che saresti partito una settimana per la Slovenia?-
Il tono di voce di Anna era profondamente infastidito. Infatti erano più di venti minuti che stava discutendo con il cugino al telefono.

Era seduta sulle scale antincendio del suo liceo, giocherellando con la zip del suo zainetto.
Cercava di contenere la voce e di apparire quando più calma possibile, ma non era facile.

- Anna te l'ho detto un mese fa, ma eri troppo... frastornata e sicuramente ti sarà passato di mente. Ci fermeremo a dormire anche a Trieste per un paio di giorni, a casa di nonna. Mamma deve averlo detto anche a zia Greta...-

-Vic lo sai che io non parlo con mia madre da quando Mike è scappato di casa- La ragazza sbuffò.
Avrebbe volentieri fatto a meno di discutere con Vic, ma l'idea di dirigere per una settimana da sola la radio la angosciava terribilmente.

Per quel progetto Vincenzo ci aveva messo anima e corpo e Anna non voleva rovinare tutto.
Soprattutto, la rubrica Raccontalo ad Anna e Vic come poteva andare senza uno dei due?

La ragazza sospirò e si scusò per i modi.
- Sicuramente ce la farai da sola! Mi fido di te Anna. - Il suo tono rassicurante la tranquillizzò -Poi non credo che ti sentirai a disagio tra le attenzioni di Giacomo e Federico... starai in buona compagnia- Vincenzo sogghignò: adorava prendere in giro la cugina in quel modo. Infatti, ancora prima che Federico facesse parte della radio, il cugino affermava in maniera decisa che il tecnico radiofonico del Catullo nutrisse un vivido interesse per lei.  Anna però, controbatteva affermando che Giacomo fosse solo ed esclusivamente gentile. "Tu Anna sei talmente innamorata di Niccolò che non ti accorgi proprio di nulla!" Concludeva Vincenzo ogni volta, strappandole una risata. In quella telefonata però, dopo i fatti accaduti nelle settimane passate, si limitò solamente a salutarla, augurandole buona fortuna.

In quel momento Anna alzò lo sguardo da terra e si accorse che un angioletto stava attraversando il cortile.

Il suo passo era svelto e sicuro, tipico di chi sa di poter aver tutto con uno schiocco di dita e che lo esige .
Quella mattina l'aria da principino (o come avrebbe detto Nic da pariolino) era stata offuscata in favore di un look leggermente più tenebroso, accentuato dalla giacca nera da biker.

Il casco rosso tenuto sottobraccio confermava poi che fosse venuto con la sua splendida motocicletta.

I suoi occhi azzurri erano protetti da occhiali da sole specchiati.
La bocca era serrata e leggermente arricciata, come se fosse stato infastidito da ciò che aveva appena letto sullo smartphone.

In ogni suo gesto trasudava la sua supponenza. Per lei era un arrogantello con la nomea  del bravo ragazzo.

Da quando poi lavoravano insieme in radio, il ragazzo trovava sempre l'occasione per provarci spudoratamente, convinto che prima o poi avrebbe ceduto.

Le sue attenzioni la lusingavano, ma non voleva che nascesse altro tra di loro. Non ancora.

Stava cercando di andare avanti dopo la rottura con Niccolò e non aveva bisogno dell'ennesimo fallimento amoroso.

Era talmente presa da tali pensieri che non si accorse che Federico era sul primo gradino della scala antincendio.
- Ehi come stai? Ho saputo che Vincenzo è partito per la Slovenia...Vedrai che ci divertiremo senza di lui- Disse quelle parole con un sorriso malizioso sulle labbra. Persino delle rassicurazioni erano un flirt!

Anna allora, portandosi le mani sul volto, disse che voleva mettere in pausa il programma.
- Ci sono quelle puntate che Vic aveva programmato nel dettaglio e non posso fare senza di lui- Affermò candidamente, cercando di deviare lo sguardo da quelle lenti specchiate. Anche con gli occhiali dal sole riusciva a metterla in soggezione.

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