23. Il Capolavoro

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13 Maggio 2018 08:47

Ho una corazza forte.
Fortissima
Sono invincibile
Faccio credere a tutti di non aver bisogno nessuno, quando vorrei semplicemente qualcuno che mi abbracci e non mi lasci andare via.
E quel qualcuno sei sempre tu Niccolò.
Io ci provo, ti lascio andare, ti faccio credere che di te non mi importi nulla e che addirittura io sia già fidanzata.
Ma se chiudo gli occhi, immagino di affondare tra le tue braccia.
Faccio tanto la dura, sono scorbutica pure con Federico, ma in realtà vado a pezzi quando non c'è nessuno attorno a me.
Allontano tutto e tutti per non far pena a nessuno, ma la solitudine avvelena il cuore.

Vorrei avere qualcuno che mi tolga questa corazza e la faccia diventare un mucchio di cianfrusaglia arrugginita.
Tu rappresentavi questo per me ed ora? Tu...

Fu in quel momento che sul telefono di Anna apparve la chiamata in entrata di suo cugino.
La ragazza Rispose subito, pronta a raccontargli tutto ciò che era accaduto nell'arco di quelle ventiquattro ore.
- Ehi Anna, scusami ma ero al Castello di Miramare, tutto bene?-
Quella voce seppure a chilometri di distanza, fu così rassicurante da scaldare il suo cuore.
- No Vic, va tutto una merda...- E per l'ennesima volta lasciò che una lacrima le solcasse delicatamente il volto.

****
Nel Pomeriggio

Quando Anna arrivò di fronte alla porta dello studioso di registrazione, notò con sorpresa che era ancora chiuso. Giacomo, generalmente estremamente puntualmente, non c'era.

Provò a chiamarlo, ma il ragazzo sembrava avere il telefono staccato.
- Maledetto riccio, che fine hai fatto?- Disse a voce alta prima di scrivergli un messaggio.
A James🔈
Ehi James che fine hai fatto?

Rigirò il telefono tra le mani ed iniziò a camminare su e giù.
Tutto le sembrava così strano: non era da lui svanire così.

Non voleva infastidire Vick che era dall'altra parte dell'Italia, specialmente dopo ciò che si erano detti

Devi chiarire Anna, è evidente che c'è qualcosa che non torna...
Cazzo, mettete da parte l'orgoglio per un attimo e tornate sui vostri passi!

Le aveva ripetuto più volte, in tono certamente non pacato.
Sperava che almeno il cugino sarebbe stato in grado di consolarla, invece le aveva ripetuto le stesse frasi che diceva da mesi.
Se solo fossi stato lì capiresti perché non ho intenzione di chiarire. Il modo in cui è andato via...

Tentò di scacciare quella conversazione dalla testa e provò nuovamente a cercare il tecnico.
Era sul punto di chiamarlo di nuovo, quando una mano le toccò la spalla.
Anna trasalì e gridò per lo spavento, sorpresa dal gesto.
-Giacomo mi hai...- Quando si voltò si accorse che di fronte a lei c'era un ragazzo dal visetto angelico, leggermente divertito dalla situazione.
Sul suo volto la sorpresa si tramutò in leggero fastidio dalla presenza del ragazzo.
Federico, facendo finta di nulla, affermò che era venuto per avvisarla che la registrazione di oggi era saltata.
- Sono ordini di tuo cugino. Ha detto che una giornata di pausa avrebbe fatto bene a tutti-
Sorrise teneramente, facendo spuntare le fossette ai lati della bocca.
Anna alzò le sopracciglia con fare interrogativo: perché Vincenzo non l'aveva avvisata? Perché Giacomo era sparito in quel modo?
Tutta questa faccenda non le tornava.
- Non ti ha avvisato perché gli ho detto che lo avrei fatto io, tanto sapevo di trovarti qui-
Fu allora che, osservando più accuratamente il biondo, si accorse che lui nascondeva qualcosa dietro la schiena.
- Peccato che quando Vic ha deciso di annullare, io avevo già comprato una confezione di gelato- Disse ridacchiando mostrando la busta della gelateria.
- Ascolta so che non è stata una giornata facile ed io non faccio altro che peggiorare le cose. So che l'ultima persona con vorresti condividere un po' di ossigeno, ma  oggi... mi è dispiaciuto vederti così triste. Non lo meriti-
Anna ebbe un sussulto. Quelle parole, decantate in quel modo le fecero credere che Federico fosse sincero.
- Perciò... ti andrebbe di condividere un po' di gelato sul muretto della scuola? -
Chiese ciò con una luce negli occhi tipica di un bambino che prega il papà di comprargli un giocattolo.
Anna ci pensò su:
Una parte di lei ne avrebbe fatto a meno, ma dall'altra parte...
Lui, avvolto nella sua giacca di pelle, con un sorriso  così lucente da scaldare il cuore di chiunque, le faceva desiderare di abbandonare un po' di brutti pensieri.
Se fosse rimasta da sola avrebbe finito per logorarsi  definitivamente l'anima.
In fondo non aveva mai dato la possibilità a Federico di farsi conoscere sul serio.
È un gelato Anna, non ti farà certo del male
Affermò la sua voce interiore.
Fu allora che la ragazza alzò lo sguardo verso di lui e disse
- Solo se tra i gusti c'è cioccolato fondente e pistacchio- Affermò afferrando la busta
Il ragazzo ridacchiò e la ragazza sorrise. Federico non poteva far crollare la sua corazza, ma forse la stava allentando pian piano.
Anna non poteva sapere dove questo l'avrebbe portata, ma non le importava neanche.
Aveva bisogno di non pensare a Niccolò, alle braccia che forse in quel momento stavano stringendo Sofia, o almeno era ciò che pensava Anna.
Ma la situazione era ben diversa da quello che credeva

Nic's pov

Quanto cazzo ce mette questa?
Pensò Nic, mentre tamburellava impazientemente le dita sul volante dell'auto.
Il ragazzo diede un' occhiata all'orologio e si accorse che stava aspettando Sofia da più di mezz'ora.
E avevo pure il coraggio di lamentarmi per il quarto d'ora accademico di Anna
Senza accorgersene abbozzò un sorriso, ripensando a quando una volta, esasperato dall'attesa, aveva iniziato a suonare il clacson all'impazzata.
Dopo il terzo suono, lei era scesa tutta trafelata, con un'espressione  infastidita in volto
- Sei un coglione Niccolò ! Stavo finendo di truccarmi e... -
Lui non riusciva a smettere di ridere e lei, guardandolo scoppiò a ridere insieme a lui.

Quel flusso di ricordi fu interrotto da Sofia che era appena entrata in macchina, salutandolo con un bacio sulla guancia.
Si scusò subito del ritardo e iniziò a spiegargli come mai ci avesse messo tutto quel tempo, ma Niccolò era troppo innervosito per ascoltarla.

Mise subito in moto la macchina e con essa si accese anche la radio.
Un ritmo inconfondibile annunciò Tutto quello che volevi di Fabrizio Moro, ma la ragazza spense la radio.
- Possiamo restare anche qui Nic, l'importante è che io riesca a parlarti- Disse freddamente.
Niccolò allora spense l'auto e tirò il freno a mano. Fu solo allora che si accorse che Sofia era serissima in volto.
Non l'aveva mai vista così accigliata come in quel momento.
La situazione era più grave di quello che sembrava.

Prima di parlare, si legò i capelli e si schiarì la voce.
- Credimi che ho provato nella mia testa milioni di volte questo discorso ma adesso le parole mi vengono meno- Rise per il nervoso.
- Vedi Nic, io ho capito dal primo istante che tu fossi diverso dai tuoi che ho conosciuto fino ad ora.
L'ho intuito quella sera, quando tutti i tuoi amici bevevano, chiacchieravano e tu sembravi distante anni luce, disinteressato da tutto. Non volevi stare lì e io l'ho intuito dai tuoi occhi.
Mi hai incuriosito e ho voluto conoscerti.
Più uscivamo più rendevo conto che potevano essere delle basi per una bella relazione. Mi rendevo conto che sotto a tutto quell'inchiostro si nascondeva una persona del tutto diversa da ciò che immaginavo.- Niccolò rimase senza parole, spaesato da ciò che stava succedendo.
- Passavano i giorni ed io avevo il desiderio di passare ogni minuto del mio tempo con te ma...- La voce si incrinò appena e Niccolò si tolse gli occhiali da sole. La bocca era diventata improvvisamente secca.
- ma avevo l'impressione che qualcosa ti frenasse. All'inizio ero convinta che il problema fossi io, il mio lavoro, i miei modi di fare. Poi ho pensato che tu volessi fare le cose con calma e l'ho apprezzato.
Infine, ho realizzato la dura verità-
Sofia inchiodò lo sguardo di Niccolò che era rimasto scioccato.
- Eri e sei frenato perché il tuo cuore non è libero. -
Quelle parole ebbero la stessa intensità di un pugno in pieno volto.
Provò a farfugliare qualcosa ma La bionda lo zittì
- Non riesci ad ammetterlo neanche a te stesso, ma è così Nic. Sei innamorato di un'altra persona e questa ragazza è molto fortunata-
Sofia sorrise dolcemente, come se stesse dando un consiglio al suo amico del cuore.
-Niccolò, me ne sono accorta quando la scorsa settimana l'ha nominata Adriano. I tuoi occhi hanno assunto una luce diversa. Eri diverso.
Ti sei irrigidito e ho capito che per te Anna era ancora troppo importante-
Quel nome generò ulteriore stupore sul volto di Niccolò.
- All'inizio non ti nego di essermi arrabbiata: io mi stavo per buttare a capofitto in questa relazione e mi sono sentita il tuo ripiego. Poi ho capito che non eri in grado di ammettere neanche a te stesso di provare qualcosa per lei e ho deciso di venirti a parlare-
Per l'ennesima volta Niccolò provò a mormorare qualcosa, ma Sofia lo aveva letteralmente spiazzato
- So che tu con me sei sempre stato sincero, ma io non voglio stare con una persona che pensa costantemente ad un'altra.
Dato che le cose si stanno facendo serie tra me e te e io non voglio farmi male....-
Oh no pensò Niccolò.
- Interrompiamo qui questa frequentazione. Prima di soffrire e di rimanerne troppo coinvolta-
I suoi occhi si incupirono mentre Niccolò rimase sconvolto.
Il mondo in ventiquattr'ore gli era crollato e si era eclissato su se stesso, lasciandolo completamente solo.


*********

Vi chiedo scusa, ma purtroppo la sessione e i test si fanno sentire sia sulle scadenze che sulla qualità dei testi.
Mi dispiace.
Comuuunnque
Non vi sta simpatica Sofia? A me tanto :)
I giorni in cui usciranno le note si avvicinano sempre di più e pian piano aggiungiamo tanti bei tasselli e altri li lasciamo in sospeso (tipo che si saranno detto Adriano e Niccolò? Che cosa avrà detto Vic ad Anna?)
Federico ed Anna? Che strano team comunque eh
Cercherò di postare dopo il 3 settembre ma non vi assicuro nulla ( vi scrivo il giorno in cui aggiorno appena sarà possibile)
Grazie ancora per tutto
Grazie mille ❤️

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