Capitolo 29

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Dopo aver finito di pranzare il tempo passa davvero velocemente.
Il tempo passa velocemente quando sei felice.

Mentre rido e scherzo con Neymar mi arriva una chiamata.
"Arrivo" dico ridendo pensando a quanto fosse stupido.
"Fai presto Re-be-ca" dice con voce sensuale sottolineando il mio nome facendomi ridere di nuovo.

Mi chiudo in bagno, e osservo il numero.
"Pronto?" Dico alzando un sopracciglio.
"Rebeca..." sussurra.
"Chi è?" Dico girandomi dalla parte dello specchio sistemandomi il rossetto.
"Sono- sono Kylian" dice.
Metto a fuoco il suo numero ricordando che non sono le sue cifre.
Riporto il telefono al mio orecchio.
"Che- che numero è questo?" Dico deglutendo.

"È troppo tardi..." dice, sento che piange, ma cerca di nasconderlo.
"Kylian" lo chiamo tremolante.
"Che succede?"continuo.
"Mi hai rovinato, non riesco più ad uscire con una ragazza che penso a te" sussurra piangendo.
"Kylian..." sospiro.
"Fanculo!" Urla.
"Kylian no! Ti prego restiamo amici" dico.
"Non ha senso continuare" dice.
"Continuare cosa Kylian..." dico aprendo la porta del bagno prendendo le chiavi della mia auto sotto lo sguardo attento di Neymar.

"Di vivere"

Dopo quelle parole chiude la chiamata, sento delle lacrime scorrere sul viso.
In questo momento mi sento calda, calda anche nel mio cuore.
Sento un fitto che attraversa e arriva al petto.
"N-Ney" inizio a parlare ancora con gli occhi spalancati e la bocca serrata.
Cerco il giubbotto.
Neymar mi guarda confuso.
"Scusa, scusa, d-devo andare mi ha chiamato Kylian stava piangendo io-io" non riesco più a parlare che singhiozzo, apro la porta e mando uno sguardo a Neymar e sussurro un "scusa".

Mi sento dannatamente in colpa che continuo chiedere scusa a tutti.
Corro verso l'auto e sfreccio verso casa di Kylian.
Scenso qualche macchina in qualche instante sembra di star morire.

Arrivo a casa di Kylian e mi avvio verso la porta iniziando a sbattere le mie mani su di essa.
"Kylian apri questa porta" dico piangendo.
Mi apre una ragazza che mi guarda perplessa.
La prendo dalle braccia facendola male.
"Kylian dov'è?!" Urlo.
"I-in stanza perché?" Balbetta.
La lascio facendola quasi cadere e mi avvio verso la sua camera.

Apro la porta con un calcio "Kylian!" Urlo singhiozzando.
Lo vedo steso a terra.
"Kylian nonono!" Dico mettendomi affianco a lui, accanto vedo alcuni farmaci.
"Chiama qualcuno!" Urlo.
"Chiama l'ambulanza!" Urlo di nuovo.
Mi accascio sul suo petto.
"Non lasciarmi" sussurro piangendo.
"Non tu" sussurro ancora.
"O mio Dio!" sento urlare la ragazza.

Dopo 5 minuti sentiamo l'ambulanza e io sento un peso che attraversa gli occhi, poi buio.

WORK |NEYMAR JR|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora