capitolo 1

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Mi alzai dal letto e come ogni mattina non mangiai nulla per colazione, in realtà non mangiavo quasi mai, solo al pensiero di mangiare qualcosa mi veniva la nausea.

Mi diressi in bagno e mi guardai allo specchio, facevo schifo, tutto quello che vedevo era una ragazza mora, con gli occhi verdi, magrissima, esageratamente magra, nella mia pelle si intravedevano le ossa.

Mi allontanai dallo specchio, mi lavai e andai nella mia stanza.

Mi diressi verso l'armadio, aprii le ante e presi una felpa larga, fucsia e dei leggins grigi

Poi andai davanti alla scarpiera, che si trovava nella mia stanza e presi le mie amatissime vans rosse per poi tornare in bagno a vestirmi

Dopo un po uscii dal bagno e andai in cucina.

"Buongiorno"disse la cameriera.

Lei era tutto per me, dal aspetto poteva sembrare una semplice cameriera, ma non era cosi, lei era l'unica che mi capiva, era un po come se fosse la mia seconda madre, a dir la verità mia madre non ce mai stata per me, ma non per sua scelta, un uomo la uccise quando avevo solo 2 anni, quindi beh...mi ha cresciuto lei dall'ora

"Buongiorno Rose"dissi per poi prendere lo zaino ed uscire di casa.

Oops che sbadata! non mi sono presentata...

Il mio nome è Janet, vivo a Londra con mio padre, ho 14 anni e come avete già capito soffro di anoressia.

La mia vita non è semplice, sono una perfetta sfigata, a scuola tutti mi prendono in giro per via del mio visico, e la mia autostima non è un granché, la verità è che non mi piaccio e non mi sono mai piaciuta.

chiunque leggendo questo protebbe dire che il problema di non piacersi appartiene a tutte le adolescenti e che tutto questo è normale, ma qui il problema non è solamente questo, il fatto è che io non ho mai ricevuto amore da parte di nessuno, neanche una carezza, niente. Nel corso della mia vita ho ricevuto solo insulti, calci, pugni, tutto e di più.

Chiusi la porta di casa alle mie spalle e mi diressi verso scuola.

***
Era già passata la terza ora e dovetti andare a mensa, come sempre non mangiai nulla ma mi sedetti comunque ad un tavolo da sola per giocherellare un po con il mio cellulare.

"Guardate chi c'è, l'anoressica!"disse una ragazza indicandomi.

"Ma guardati, fai schifo!"disse la sua amica.

"Già, sembri uno stecchino con i piedi!"disse l'altra.

Non appena la ragazza disse questo tutti si misero a ridere.

Io non risposi, mi limitai solo ad abbassare lo sguardo, ero troppo timida per rispondergli e poi avevano ragione, sembravo veramente una stecchino

Dopo un po suonò la campanella e tornai in classe.

***

Velocemente passarono la 6 ore di scuola e tornai casa

Aprii la porta e vidi che fortunatamente mio padre non era ancora tornato e che la cameriera non c'era

Dato che ero sola pogiai lo zaino per terra, uscii di casa e andai in un giardino dove mi rifugiavo sempre.

Era un giardino abbandonato, distrutto, senza nessun fiore, eppure era il mio posto preferito, non so perché, ma ogni volta che ci venivo mi sentivo a casa, era l'unico posto in cui riuscivo a rilassarmi e a dimenticare tutti i miei problemi.

Ero li, seduta sul prato ad osservare gli alberi del giardino, quando mi accorsi che tutti gli alberi erano sfogli tranne uno.

C'era un unico albero completamente pieno di foglie e con alcuni fiori bianchi che sbucavano tra una foglia e l'altra.

Che strano, eppure venivo qui ogni giorno e quell'albero era sempre stato sfoglio e adesso è addirittura fiorito.

Che stava succedendo? Io non ho mai curato quell'albero, nessuno oltre a me conosceva l'esistenza di questo giardino.

Mi avvicinai all'albero e mi accorsi che c'era inciso il nome {Elisabeth}. Rimasi incredula nel vedere quel nome, quello era il nome di mia madre, che cosa strana. Cosa stava succedendo in quel giardino?

Mi soffermai ancora qualche minuto ad osservare il nome di mia madre inciso su quella corteccia quando ad un tratto sentii il cespuglio dietro di me muoversi.

Curiosa di scoprire cosa fosse mi avvicinai, ma non troppo. Sinceramente avevo un po paura, poteva esserci un qualsiasi animale pronto a salirmi addosso.

"Hey Janet calmati, siamo in un giardino, non in una foresta. Che animali potrebbero mai esserci?"pensai tra me e me.

Feci ancora un passo avanti ed ecco che dal cespuglio sbucò fuori un bellissimo ragazzo con gli occhi color ghiaccio e i capelli rossi.

"Emm...Ciao"disse il ragazzo imbarazzato

"C-ciao"dissi solamente

"È tuo questo giardino? Se è così scusami, non volevo entrare nella tua proprietà"disse

"No, non è mio, non preoccuparti"

"Menomale"disse buttando fuori un respiro di sollievo.

"In realtà io vengo quasi sempre qui per rilassarmi"

"Davvero? Anch'io, che strano che non ci siamo mai incontrati prima d'ora"

"Già"dissi sorridendo.

"Comunque il mio nome è Edward ma puoi chiamarmi Ed"disse porgendomi la mano.

"È un piacere conoscerti Ed, io sono Janet"dissi stringendogli la mano.

Rimasimo seduti nell'erba a ridere e scherzare per un po quando ad un tratto lui disse...

"Ti va di rivederci?"

"C-cosa? Con.. Me? Sei sicuro?"dissi.

"Si...emm....vabbè lascia stare, ho capito che non vuoi uscire con me"disse abbassando lo sguardo

"No, non fraintendere, io voglio uscire con te, è solo che tu sei stato l'unico che mi ha chiesto una cosa del genere e che è stato cosi gentile con me"dissi con lo sguardo fisso per terra

"Che stupidi, non sanno cosa si perdono"disse portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio

Poi prese un pennarello dalla sua tasca e cominciò a scrivere qualcosa sul mio braccio

"Cos'è?"chiesi.

"È il mio numero."rispose sorridendomi.

Wow, quel ragazzo era il più dolce del pianeta, mi faceva sentire amata, la sua dolcezza era qualcosa di indescrivibile.

"Io adesso devo andare"disse ad un tratto.

"Di giá?"

"Si, ho un impegno, ma se vuoi ci possiamo vedere domani, qui, alle 15:00"disse alzandosi in piedi.

"OK"

"Non scordarti di chiamarmi"disse per poi andarsene

Tornai a casa e non appena aprì la porta di casa vidi Rose nel corridoio, era strana...

Mi faceva dei segni con le mani e con gli occhi, ma poi capii cosa era successo.....

Mio padre era tornato.

Stavo per andarmene, senza fare nessun rumore, ma a causa dei segni che mi faceva Rose, mio padre si accorse di me

"Ben tornata!!!!"disse col suo tipico tono di voce che mette paura

Immediatamente mi fermai, rimasi rigida, con lo sguardo fisso per terra, avevo paura pure di guardarlo,

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