capitolo 14

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Evelyn's point of view

Avevamo affrontato 4 partite, di cui solo una a mio favore. La puzza di morte mi era ormai diventata famigliare, come se fosse parte della mia quotidianità. A terra erano presenti 3 cadaveri, vederli lì per terra mi fece solo capire che a breve sarei stata anche io con loro a terra.

Il battito del mio cuore era l'unica cosa che mi rendeva diverso dagli altri corpi presenti, eppure sentivo che il mio cuore stava iniziando a cedere sempre di più. Avevo bisogno di cibo e di respirare aria normale.

Mi stupii che Alison riuscisse a rimanere nella stanza con questo odore di omicidio, non provava nessun senso di colpa ad avere sotto gli occhi quelle persone a cui aveva tolto la vita per un gioco?

In lontananza si iniziarono a sentire delle sirene della polizia, così come me ne accorsi io lo fece anche la donna difronte a me. Impulsivamente mi alzai dalla sedia con speranza negli occhi, a breve sarei stata libera. Dovevo solo trovare modo di andarmene da quella stanza, era questione di minuti e sarebbero arrivati alla via della casa.

<<non ci provare>> Alison si avvicinò legandomi nuovamente le mani, fece un nodo talmente forte che la mia circolazione sanguigna sembrava essersi bloccata <<ora seguimi>> mi condusse nel corridoio avviandosi verso la soffitta lasciandomi lì. Lei avrebbe provato a fuggire, era ormai abituata a scappare dalle proprie responsabilità.

<<ti troveranno e lo sai pure te>> dissi con un filo di voce prima che lei mi chiudesse dentro.
La polvere mi entrò nelle narici provocandomi una fosse flebile, sentivo la vita abbandonare il mio corpo.

Cercai di pensare solamente che a breve mi avrebbero trovata, che a breve sarei stata fuori da quella casa ma non riuscivo a percepire altro che il freddo pavimento sotto al mio fianco. In quella soffitta non entrava più nessuno da decenni ma almeno non c'era odore di morte.

Lasciai che le mie palpebre si chiudessero, mi ero sforzata tutto quel tempo per rimanere sveglia e mi meritavo una tregua. Un respiro tremolante ,seguito da delle lacrime, oltrepassò le mie labbra quando realizzai il mio stato di debolezza fisica.

Cominciai a domandarmi quanto mi rimanesse da vivere, quanto ci avrebbe messo la morte ad accogliermi fra le sue braccia.

Dopo pochi secondi sentii provenire dal corridoio delle urla, erano Spencer, Derek ed Emily.Erano alla ricerca di Alison per farsi dire dove trovarmi.

Riuscii a sentire Spencer grugnire, probabilmente era entrato nella stanza in cui erano presenti i cadaveri. Forse, pensando che io fossi morta avrebbero smesso di cercarmi. Dopotutto anche i miei genitori avevano fatto la medesima cosa due anni prima.

<<Emily!>> cercai di gridare ma il risultato fu davvero imbarazzante, ero a malapena in grado di sussurrare. <<Spence, Derek!>>

Riuscivo a sentire solo i loro passi allontanarsi, se ne stavano andando? non volevo credere che quella sarebbe stata la mia morte definitiva, non era giusto.

"Spencer!" iniziai a piangere sempre di più e a tossire così forte che mi sentii perdere i sensi. "Sono qui!"

"Hai sentito?" Riuscii a sentire Emily rivolgersi ai suoi compagni e tornare indietro, le sue scarpe si riconoscevano dal rumore sul parquet.

<<Emily!>> cercai di attirare la sua attenzione in quel momento più che mai, strisciai verso l'apertura della soffitta iniziando a tirare pugni. Le mie nocche iniziarono a sanguinare per lo sforzo e la mia testa stava pulsando più di prima, eppure funzionò.

La porta della soffitta si spalancò e non appena incrociai gli occhi famigliari di Spencer sorrisi appena. Erano riusciti a salvarmi.

<<È qui>> gridò il ragazzo quando la luce della sua torcia mise in evidenza il mio esile corpo. Corse verso di me avvolgendomi nella sua giacca enorme <<ti abbiamo trovata, sei al sicuro adesso. Ci sono io con te>>

Nonostante fosse a pochi centimetri da me, la sua voce mi parve distante, come se la stessi ascoltando da sott'acqua. Una sua mano si depositò sulla mia nuca mentre l'altra sulle mie gambe per sollevarmi da quel pavimento freddo e pieno di polvere.

Depositai la mia attenzione sugli occhi del ragazzo, erano preoccupati e riuscii a intravedere una lacrima fuoriuscire da essi.
<<Spence?>>sussurrai, non riuscivo a percepire nemmeno il mio tono di voce.

<<Sono io. Derek chiama un'ambulanza, immediatamente>>la sua bocca si muoveva, ma mi sembrava che lo facesse a rallentatore.
<<Guardami, okay?Tieni gli occhi aperti, andrà tutto bene ma ho bisogno che resisti. Devi stare sveglia>> ero un medico e sapevo che se avessi chiuso gli occhi in quel momento ci sarebbero state meno possibilità di salvarmi.

Emily e Derek corsero verso di noi eppure io ero arrivata allo stremo delle mie forze, non riuscivo più ad essere forte. Spencer riportò l'attenzione su di me proprio mentre mi sentivo mancare i sensi. Chiusi gli occhi, sapevo che non avrei dovuto farlo ma lo feci comunque.

L'ultima cosa che notai fu lui che urlò il mio nome mentre i suoi occhi iniziarono definitivamente a riempirsi di lacrime.

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