capitolo 22

383 16 0
                                    

Evelyn's point of view

L'appartamento di Spencer era esattamente come me lo ero immaginato, era pieno zeppo di libri. Libri di ogni tipo, tutti ordinati in ordine alfabetico a partire dal titolo, e andavano da argomenti di tipo scientifico a quelli di tipo filosofico.

Sembrava di essere all'interno di una delle tante librerie della città, anche se probabilmente nemmeno loro possedevano così tanti libri.

All'angolo era presente una scrivania, quello probabilmente era l'unico luogo un po' più disordinato della casa. Infatti erano presenti fogli svolazzanti e fascicoli aperti buttati a casaccio sull'enorme ripiano, avevo intuito di che fascicoli si trattasse e per questo non mi avvicinai. Lui era nelle tracce di Alison e si stava tormentando per aver permesso che riuscisse a fuggire.

<<mi scuso per il disordine>> disse Spencer iniziando a sistemare quei fogli presenti nelle vicinanze della scrivania, se pensava che casa sua fosse disordinata allora divenni curiosa di sapere cosa avrebbe detto se, il giorno in cui eravamo andati dai miei genitori con Derek, avesse guardato dentro gli armadi di camera mia.

<<ma va la, non è assolutamente un problema>> esclamai aiutandolo a mettere a posto quel lato caotico della stanza. Il mio stomaco iniziò a brontolare proprio in un momento di silenzio, non c'era nulla di più imbarazzante a mio parere. Eppure era normale che avessi fame, il cibo dell'ospedale era davvero disgustoso. In quel momento avrei pagato oro per avere un pasto vero e proprio.

<<cosa vuoi mangiare stasera?>> chiese immediatamente guardando l'orologio che teneva al polso, erano le 9 precise <<quel che vuoi te, io mi adatto>> mi sembrava scontata come cosa, insomma aveva deciso di sua spontanea volontà di ospitarmi nonostante non fossi nessuno per lui.

<<ma scherzi? ho visto quelle gelatine melmose dell'ospedale. Dopo quello che hai dovuto ingerire meriti di decidere quello che vuoi mangiare e soprattutto ti vorrei ricordare che Melissa ha detto esplicitamente che devi MANGIARE>> risi per la sua faccia buffa dopo aver nominato le gelatine e iniziai a pensare a qualcosa da prendere da asporto. Ormai era troppo tardi per cucinare qualcosa ed ero anche abbastanza stanca, non vedevo l'ora di andare a dormire.

<<cinese?>> chiesi immediatamente, mentre stavamo percorrendo la strada verso casa sua avevo notato un piccolo ristorante takeaway proprio a pochi metri. Mi ispirava e considerando che in tutta la mia vita non avevo mai assaggiato la cucina cinese decisi di voler provare un nuovo cibo <<andata>> tirò fuori da un mobile il menù e mi stupii per la quantità infinita di possibili scelte, sembrava un negozio piccolo eppure cucinavano davvero di tutto.

Per di più se Spencer aveva il menù in casa significava che lui aveva già preso il cibo lì e che probabilmente gli fosse pure piaciuto.

Io optai per degli spaghetti di soia con i gamberetti, un paio di involtini primavera e dei ravioli di carne, presi sotto consiglio di Spencer che decise di ordinare cose diverse dalle mie in modo che potessi assaggiare anche i suoi piatti.

Nel frattempo che Spencer era andato a ritirare il nostro ordine io avevo iniziato ad apparecchiare, in modo da non risultare un peso e basta. Casa sua mi piaceva davvero tanto, mi dava un senso di tranquillità che non provavo da tanto tempo.

Dopo una decina di minuti tornò a casa e dal suo naso color rosso fuoco intuii che fuori ci fosse davvero tanto freddo, mi stupii che il meteo non avesse previsto neve per quei giorni.

Durante la cena avevamo pensato di guardare un film eppure parlammo così tanto che nessuno dei due lo seguì, solitamente non ero una persona chiacchierona ma con lui trovavo sempre qualcosa da dire.

Scoprii veramente tante cose di Spencer, probabilmente scoprii più cose di lui durante quella mezz'ora rispetto a quello che avevo scoperto in quella settimana.

Mi aveva parlato delle sue tre lauree in psicologia, sociologia e filosofia accompagnate dai suoi dottorati di ricerca in Chimica, Ingegneria e Matematica.

Rimasi veramente stupita di quante cose avesse fatto durante la sua vita senza impazzire, molte persone non avrebbero mai raggiunto la metà dei suoi traguardi in 100 anni e lui c'era riuscito in 30.La sua intelligenza era fantastica.

Dopo cena decidemmo di andare direttamente a dormire e non ci fu verso per convincerlo a farmi stare sul divano. Voleva assolutamente che io dormissi sul suo letto.

<<Spence davvero è già tanto ospitarmi in casa tua, almeno lascia che sia te a dormire sul letto. Io mi arrangio sul divano>> dissi impuntandomi <<non se ne parla>> aveva già sistemato il cuscino così decisi di convincerlo in un altro modo.

<<dormi sul letto o ti riempio di cuscinate, e no non sto scherzando>> afferrai il cuscino scoppiando a ridere, lui imitò la mia reazione stando al gioco <<no ti prego non farmi questo>> fece finta di proteggersi con le mani mentre io iniziai a riempirlo di colpi soffocati dalle nostre risate.

Spencer mi prese di peso buttandomi sul letto.

istintivamente i miei pensieri si posarono su quei tre uomini, su coloro che si divertivano sentendomi urlare per chiedere aiuto mentre abusavano del mio corpo. Eppure Spencer non era loro, Spencer non mi avrebbe mai fatto del male.

Iniziò a farmi il solletico facendomi risvegliare da quel brutto dejavu che stavo vivendo. Iniziai a scalciare con le lacrime agli occhi, il solletico sui fianchi era il mio punto debole

<<va bene va bene tregua>>gridai tenendomi la pancia con la mano, mi mancava il fiato.

lui si sdraiò accanto a me guardandomi <<sei proprio bella quando sorridi, voglio che te sorrida sempre>>

lui non se ne rese conto ma dicendo quella frase non fece incurvare solo le mie labbra all'insù ma fece sorridere anche il mio cuore.

nightmare |criminal minds|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora