capitolo 28

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Evelyn's point of view

Spencer, che era sempre stato un ragazzo dolce e molto ma molto razionale, si scaraventò su Alison mentre Derek la stava ammanettando.

Si posizionò sopra di lei attorcigliandole le mani al collo per soffocarla. Per qualche secondo rimanemmo tutti immobili ad osservare, a capire se quello che stava accadendo fosse reale o meno. Nessuno si sarebbe aspettato una reazione del genere, non da Spencer.

La bionda sorrideva. Nonostante le mancasse il respiro nella sua faccia era inciso un ghigno perfido, come se la vittoria fosse stata sua.

Corsi verso di lui cercando di farlo ragionare. Era l'unico modo per fermarlo senza fargli del male a livello fisico.

<<Spencer guardami>> lo incitai a rivolgere lo sguardo verso di me ma lui rimase con lo sguardo fisso su Alison, come se volesse vedere i suoi occhi spegnersi una volta per tutte<<Spencer tu non sei così>>mi avvicinai ulteriormente consapevole che non mi avrebbe mai fatto del male.

<<lei ti ha quasi uccisa, ha quasi ucciso tutti noi>> le sue parole risultarono piene di rabbia e di odio, era il suo lato irrazionale che stava parlando. Eppure sapevamo tutti che se la avesse uccisa non si sarebbe mai e poi mai perdonato, per di più non avrebbe più avuto modo di lavorare all'FBI. Non potevo permettere che si rovinasse la vita a causa mia.

<<lo so Spence e so anche che te sei diverso da lei>> gli misi una mano sulla spalla facendogli capire che era al sicuro <<non dargliela vinta, guardala. È solo felice di quello che stai facendo, lasciala marcire in carcere. Non darle quello che vuole>> lei voleva morire, non solo per avere una morte "degna" ma per non dover trascorrere il resto degli anni in cella con il suo più grande nemico, se stessa.

Spencer lentamente mollò la presa sulla ragazza e si fiondò tra le mie braccia, stava piangendo in modo disperato. A causa di quello che stava per fare e anche a causa di quello che aveva dovuto sopportare in quei giorni.

<<Oh Spencer, ero così tanto preoccupata>>la mia voce si spezzò dopo quelle parole, vidi le lacrime accumularsi nei suoi bellissimi occhi, occhi che pensavo di non avere più il piacere di rivedere. Avevo davvero avuto paura di perderlo.

<<Mi dispiace molto>> sussurrò il ragazzo, che non sapeva come comportarsi in quelle circostanze. Non era abituato a piangere, non era abituato a farlo difronte a qualcuno. Non era abituato a fidarsi così tanto di una persona da farle vedere il lato fragile nascosto in lui.

<<shh è tutto finito>> gli accarezzai i capelli per tranquillizzarlo. I nostri respiri si sincronizzarono e per qualche secondo chiusi gli occhi, mi sentivo a casa fra le sue braccia.

<<non abbandonarmi, non anche te>> esclamò Spencer prima di perdere i sensi a causa dello sforzo. Sembrava che avesse capito le mie intenzioni di andarmene, non me ne stupii. Lui sapeva leggermi dentro come nessuno aveva mai fatto.Eppure era una scelta dolorosa, nemmeno io volevo lasciarlo. Non mi sarebbe mai ricapitato di incontrare un ragazzo come lui e lo sapevo bene, era uno di quelle persone che ti capitano solo una volta in tutta la vita, ma dovevo mettere la sua sicurezza al primo posto.

Aspettai i paramedici immobile. Osservando il ragazzo che stringevo come se fosse una delle ultime volte che lo avrei visto. Faceva male pensare ad un futuro senza di lui, faceva male pensare di dovermi allontanare da colui che aveva rischiato la vita per me e per cui io stessa avrei rischiato la vita.

Io non avevo mai creduto alla leggenda delle anime gemelle eppure doveva esserci un motivo per cui io e lui eravamo talmente legati, non fisicamente ma mentalmente.

I paramedici arrivarono dopo pochi minuti, io decisi di andare in ambulanza con lui. Gli altri componenti della squadra ci avrebbero raggiunto all'ospedale.

<<se la caverà?>> chiesi guardando uno degli infermieri presenti, in quanto medico sarei riuscita a rispondermi da sola ma avevo bisogno di un ulteriore conferma. Avevo bisogno di sentirmi dire da qualcuno che sarebbe riuscito a salvarsi.

<<si, è un uomo molto forte>>io dopo tale affermazione tornai a respirare.

Ed era proprio vero che le cose inaspettate sono le più belle di tutte, lui era bello. Il legame che si stava creando tra noi era bello

La sua voce mi faceva impazzire e allo stesso tempo mi dava una sicurezza pazzesca.Così come stare fra le sue braccia.

Quegli sguardi poi che solo noi sapevamo cogliere, quella complicità in ogni azione.

Sapevo veramente poche cose sulla mia vita, l'unica cosa di cui ero estremamente convinta era quella di essere innamorata del Dottor Spencer Reid. Ero innamorata della sua persona, dei piccoli gesti che mi dedicava, della sua presenza.
Ero innamorata di lui.

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