capitolo 21

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Evelyn's point of view

<<quindi mi stai dicendo che dopo averti riconosciuto ti ha puntato un coltello in gola?>> domandai sorpresa da quello che mi era stato detto e soprattutto dal coraggio che dovevano avere i profiler quotidianamente, Spencer era tornato quella sera e la prima cosa che fece fu quella di venirmi a trovare in ospedale per raccontarmi del caso.

Non eravamo ancora entrati nel discorso del bacio e onestamente eravamo entrambi consapevoli che lo avremmo dovuto fare ma sapevamo anche che c'era tempo per parlare di tutto. Il profiler davanti a me mi rivelò anche che io lo avevo aiutato a risolvere il caso e che se non lo avessi fatto 5 vite non si sarebbero salvate. Eppure sulla mia coscienza c'erano ancora tre uomini, non avevo avuto modo di parlarne ancora con nessuno. Nemmeno con Spencer.

<<Hotch mi ha detto che puoi tornare a casa, sappiamo tutti che sei in pericolo adesso che Alison è scappata ma sappiamo anche che devi svolgere una vita normale. È giusto che te torni a lavoro e che conduca la vita di una volta>> quell'affermazione significava due cose, la prima che probabilmente non sarei più stata sotto controllo e ne ero felice, ma significava anche che non avrei più rivisto Spencer tutti i giorni. Significava che non mi sarei più svegliata con lui al mio fianco. Significava che se lui non voleva più vedermi allora non lo avrei più rivisto in tutta la mia vita.

<<oh, non sei contenta?>>sul suo viso si creò un'espressione per metà preoccupata e per metà confusa, insomma avrei dovuto fare i salti di gioia dopo una notizia del genere.

<<nono sono contenta anzi, semplicemente non me lo aspettavo>> non ero mai stata brava a mentire, infatti abbassai gli occhi subito dopo.

Lui mi prese il volto con le mani obbligandomi a guardarlo in faccia, improvvisamente divenni rossa come un pomodoro e lo divenni ancora di più quando si avvicinò dandomi un bacio a stampo

<<ti ho detto che non ti saresti liberata facilmente di me ed ero serio>> quello che provai in quel momento credo sia indescrivibile. Il mio cuore iniziò a fare diecimila capovolte consecutive così come il mio stomaco, non avevo mai provato un sentimento del genere.

<<disturbo?>> Melissa entrò nella stanza indietreggiando appena quando vide i nostri corpi così vicini, come se si fossero uniti per qualche secondo diventando uno solo.

<<nono prego, venga pure>> Spencer tossì leggermente imbarazzato lasciando che la dottoressa entrasse <<volevo dire a Evelyn che può essere dimessa, già da adesso. L'unica raccomandazione è quella di riposarsi per almeno un paio di giorni, continuare con gli integratori e di mangiare, mangiare e mangiare>> sorrise calorosamente facendomi un occhiolino  <<poi se lo psicologo da il consenso potrai tornare a lavoro già la prossima settimana, sarei davvero onorata di lavorare al tuo fianco>> ricambiai il sorriso entusiasta, mi mancava lavorare in quelle mura. Avevo deciso di intraprendere la carriera da medico per salvare delle vite e stare lontana dalla sala operatoria mi era costato davvero tanto, soprattutto a livello mentale.

La dottoressa si allontanò lasciandoci nuovamente da soli, non sapevo se ero pronta a tornare a casa dei miei genitori e Spencer lo aveva capito. Non mi sentivo ancora al sicuro con Alison a piede libero, ero per lo più preoccupata per i miei genitori. Che per arrivare a me potesse fare del male a loro durante la notte.

<<cosa ne pensi di venire a stare da me per un po'?>> chiese abbassando gli occhi a causa dell'imbarazzo<<cioè intendo fino a quando non trovano Alison, sempre se ti va eh>>aveva paura della mia risposta e sicuramente se avessi rifiutato la proposta si sarebbe sentito ancora più in imbarazzo. Eppure non trovai un motivo valido per rifiutare.

<<mi farebbe davvero piacere>> ammisi, stare un po' di tempo con lui mi avrebbe solo messa di buon umore e ne avevo bisogno <<uhm fantastico allora che ne dici, andiamo?>> tese la mano verso di me e io la afferrai saldamente in modo da mettermi in piedi senza rischiare di cadere. Era da giorni che stavo sdraiata e la mia pressione bassa ne aveva risentito.

<<mi vesto e arrivo>> odiavo indossare il camice  ospedaliero da paziente, mi faceva sentire come se non fossi stata un medico perciò la prima cosa che feci dopo essermi alzata dal lettino fu quella di cambiarmi.

Indossai un semplice paio di leggings neri e una felpa azzurra a tinta unita, solitamente mi piaceva vestirmi bene. Non per farmi notare ma semplicemente per piacere di più a me stessa. Eppure in quel momento puntai solo sulla comodità. Raccolsi i miei capelli in una coda disordinata e dopo essermi guardata allo specchio uscii dal bagno pronta per uscire dall'ospedale.

Spencer aveva già in mano le poche cose che mi avevano portato i miei genitori, mi sorrise incoraggiandomi con gli occhi. Il suo sguardo mi dava forza.

Salita in macchina informai i miei genitori della mia dimissione rassicurandoli anche che sarei stata al sicuro, insieme a lui mi sentivo al sicuro.

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