Un clichè pericoloso

Cap 33

Dopo che Thomas (il nostro infiltrato) ci ha fornito luogo ed ora io, Roxy e alcuni dei ragazzi ci siamo diretti in una pista isolata di Barcellona e non appena arriviamo capisco perché è stato scelto proprio questo luogo.

Ci sono molte vie d'uscita in caso gli sbirri arrivassero, privo di telecamere, un circuito spazioso dove poter fare gare clandestine liberamente.

Ovviamente ci sono tantissime persone e sapendo già che ci perderemo di vista abbiamo ognuno un auricolare per tenerci in collegamento.

Ci disperiamo tra la folla e facciamo un giro per trovare qualche faccia a noi nota.

Questi posti sono frequentanti da ragazzini tanto da uomini da cui è meglio tenersi alla larga. In questi ritrovi ci si veste con un certo abbigliamento se non vuoi dare nell'occhio, infatti in giro ci sono molte ragazze che dire che indossano qualcosa è tanto poiché le minigonne fungono da mutande ovviamente quest'ultime sembrano mancare, il pezzo sopra solitamente è una maglia trasparente da mostrare la mercanzia sotto o sei costumi che consistono in triangoli anch'essi talmente piccoli da coprire solo il capezzolo restano tutti il resto fuori.

Gli uomini si vestono con un classico jeans e una maglietta semplice, alla bocca di molti vedo qualche canna e quelli che sembrano apparentemente innocenti avendo solo nelle mani una bottiglia di birra se li si guarda bene negli occhi sono più che fatti.

Continuo ad avanzare facendomi spazio tra questa massa di corpi fino ad arrivare allo spazio riservato alla mostra delle auto. Macchine bellissime ma non è tanto il colore ad attirare ma le loro particolarità, ovviamente sono tutte rigorosamente con cariche di Nos da far esplodere un capannone intero ma quello che conta è la velocità, precisione nelle curve, prestazione e cosa importante la macchina deve essere leggera perché nelle corse deve volare.

Ci sono moltissime macchine già pronte a gareggiare ed altre che sono già in pista ma su un piccolo palco controllare ovviamente da alcuni uomini ci sono 3 macchine bellissime, una di un nero lucido, l'altra color arancione e l'ultima un viola opaco.

Questa sera queste macchine sono messe all'asta in quanto sono le più veloci che ci siamo, adatte per trasportare anche droga, armi e diamanti, contengono un dispositivo di sicurezza che si collega subito al proprietario della macchina. Un micro-cip intelligente che è collegato al satellite per rendere il gps pronto ad ogni evenienza in caso di un improvviso cambio di programma.

Distolgo lo sguardo dalle macchine e mi guardo intorno quando sento al mio orecchio un rumore fastidioso

"Alex il piano B è pronto, aspetto il tuo ok"

"ottimo, grazie Josè. Dimmi riesci a collegarti a qualche telefono o sistema di queste macchine?"

"Si perché'"

"perché non avremmo telecamere ma possiamo decriptare qualche telefono e per la macchina scarica sul mio cellulare il programma che ho finito questa mattina" dico prima di chiudere il collegamento e continuare a girare tra le persone

"ei bambola, ti va di fare un giro sulla mia macchina?" vengo fermata da un tizio fatto di non so nemmeno io di cosa. Mi guarda dall'altro in basso.

Non mi sono vestita come le altre ragazze sicuramente ma il mio vestitino è comunque molto succinto. È un vestito nero con i brillantini che mi arriva appena sotto le chiappe, i fianchi sono totalmente scoperti e aperti se non fosse per alcuni lacci che si intrecciano tra loro, il mio petto è scoperto quanto basta, i capelli sono legati per lasciare la schiena nuda e il trucco è leggero solo un po di mascara e un rossetto rosso.

"solo se me la lasci guidare" rispondo sorridendo

"No tesoro, il mio gioiellino lo guido solo io e poi sei una donna" mi trattengo dall'alzare gli occhi al cielo ma vedendo dietro di lui un uomo di Richard per nascondermi mi avvicino al grassoccio davanti a me che subito mi mette le mani addosso.

Mi irrigidisco immediatamente ma cerco di resistere e quando ho via libera con una ginocchiata ai gioielli di famiglia mi libero dalla presa di questo viscido e mi allontano disperdendomi tra la folla fino a quando non vedo una chioma di capelli che conosco bene così mi avvicino "Richard è arrivato" la informo

"ti ha vista?" mi chiede subito preoccupata

"no ma a breve inizierà l'asta e presumo che Richard stia già gareggiando" e come ad averlo chiamato si conclude appena una gara e da una macchina rossa fiammeggiante esce un uomo dall'aria sicura di sé, con quel suo solito sorrisetto che inizialmente era per me così accattivante, le sue braccia sono piene di inchiostro, il viso è cambiato, è più maturo.

Per tutto questo tempo l'ho visto tramite foto o video sorveglianza dal giorno prima del mio arresto è la prima volta che lo vedo dopo così tanto tempo e vorrei dire di sentire qualcosa ma il mio corpo invece di bloccarsi alla sua vista vorrebbe solo andare da lui e riempirlo di schiaffi.

Davanti a me ho il ragazzo di cui mi ero innamorata, il bad boy che è cresciuto ed è diventato il capo di un impero. Ed io pensavo di salvarlo? Mi viene da ridere se ripenso alla mia ingenuità e stupidità.

È stato lui la causa di tutti i miei problemi e non ho passato anni di carcere a girarmi i pollici, ben presto gli toglierò tutto, questa sua popolarità, il rispetto che pretende di avere. Voglio che si ritrovi da solo così come mi ci sono ritrovata io, voglio che si disperi così come ho fatto io, voglio che soffra e che marcisca in galera senza più uscirne.

Farò in modo che questo avvenga, mi assicurerò di avere fino all'ultima prova che possa inchiodarlo a vita.

In questi anni ho scoperto tutti i nomi di politici corrotti, poliziotti, giudici, avvocati, ho i file di tutti e varie prove a mia disposizione ma ancora non basta, persone come lui non devono avere nessuna scappatoia e solo un topo in gabbia commette errori ed io non vedo l'ora che arrivi quel momento per attuare la mia vendetta.

Dalla mia parte ho il fatto che Richard pensa che sia ancora l'Alexandra che conosceva prima o come mi chiama lui Xandra ma non lo sono più da tempo, è stato lui a farmi diventare quella che sono oggi ed ho intenzione di fargliela pagare fino all'ultimo con tanto di interessi.