Nel tardo pomeriggio quasi sera siamo a Forks finalmente, la tensione era alta ma alla fine siamo arrivati senza problemi, Richard e i suoi uomini vengono subito scortati in una cella di massima sicurezza, schedati e pronti per essere spediti in tribunale.
Passano 3 giorni nei quali tra rapporti e fascicoli siamo pieni di cose da fare e arrivato finalmente il processo di Richard con tutte le prove procurateci da Alexandra e nostre testimonianze gli uomini di Richard vengono spediti in vari carceri separati dove staranno per molti anni mentre Richard ovviamente in un carcere di massima sicurezza dove resterà a vita.
La sera del processo torno a casa sfinito e mi butto sotto il getto dell'acqua per rilassare i miei muscoli e dopo essermi cambiato mi siedo sul letto massaggiandomi le tempie.
Sono giorni che non dormo bene, un po per il processo e un po perché la mia mente è occupata da una certa persona che non è al mio fianco.
Guardo quella busta bianca sopra il comodino, da quando Beatrzi me la diede non ho avuto il coraggio di aprirla ma ora che tutto è finito mi decido ad aprirla
-ciao sbirro, ritieniti fortunato, è la seconda lettera che ti scrivo ed io non scrivo lettere. So che probabilmente sarai furioso con me ma ora non sono lì con te non perché non mi fidi di te ma perché nonostante il NOI non mi fido del sistema, ho avuto paura lo ammetto e so anche che non potevo metterti in una posizione difficile. Ricordi quando ti parlai del gioco degli scacchi? Ecco è esattamente così, so che il re di questa situazione è Well e tu sei un suo sottoposto ma c'è un limite alle mosse che anche la torre o l'alfiere può fare, mentre la regina può spostarsi velocemente. Io mi sono fidata di te quando mi hai detto di tenere a me davvero, mi hai creduta e ho visto che eri disposto a scegliere me ma so anche che ami il distintivo, quel piccolo oggetto scintillante che fa di te un detective e una persona che ami essere, io non ti chiederò mai di scegliere Derek. Questa notte mi hai detto che non mi avresti fatto più uscire dalla tua vita e per me è uguale, non pensavo potessi affezionarmi così a te ma con i tuoi modi hai fatto in modo che accadesse, mi hai ricordato di non essere solo Alex ma Alexandra, ti sei buttato a forza nella mia vita che anche se non vorrei andarmene davvero questa volta lo devo per me stessa. Quello che ho detto è vero, sei importante per me e lo sarai sempre. -
Leggo questa lettera e vorrei urlare e buttare all'aria la mia camera ma non lo faccio cerco di rimanere calmo e ripenso a noi, penso alla prima volta che ho saputo di lei, penso al momento in cui un'Alexandra con un'aria d femme fatale è entrata in cella, il suo distacco, il suo nascondere le emozioni, la sua rabbia e il modo in cui litigavamo ogni volta, la mia rabbia verso di lei ma che poi quella notta, la nostra prima notte ha cambiato tutto.
Ripenso a quando ci siamo rivisti dopo anni a come i miei sentimenti per lei siano mutati a quello che siamo diventati e a quello che voglio. Amo il mio distintivo ma amo anche lei.
Con la testa piena di pensieri mi addormento e cado in un sonno profondo dopo giorni di tormento.
Pov Alexandra
Lentamente scivolo via dalle braccia di Derek e dopo essermi vestita mi fermo a guardarlo.
È la seconda volta che fuggo via da lui dopo una notte passata insieme ma questa volta non vorrei andarmene davvero ma non posso rischiare, non posso mettere la mia libertà nelle mani di un sistema che prima dice, promette e poi rigira e smentisce.
Dopo avergli scritto una lettera che lascio nella stanza di Beatriz prendo delle cose e vado di sotto dove trovo Roxy intenta a mangiare delle patatine
"sono le 5 del mattino, come cavolo fai a mangiare quella roba" gli dico sussurrando
"avevo fame che c'è!" alza le spalle come nulla fosse mentre io alzo gli occhi al cielo
Salta giù dallo sgabello e mi dice: "allora dove andiamo questa volta?" la guardo non capendo "oh ma dai, non mi dire che pensavi ti avrei lasciato andare via da sola"
Non mi stupisce il fatto di trovarla qui perché la sera prima, prima che andassimo con gli sbirri a parlare avevo parlato a tutti loro e sapevano bene quali fossero i miei paini così avevamo già programmato tutto e ci eravamo già salutati ma la cosa che mi sorprende è che non pensato che Roxy avesse voluto venire con me.
"davvero non te ne vuoi andare da qualche parte? Io non so cosa farò" gli dico cercando di capire le sue intenzioni
"bene! Mi sembra un ottimo piano, andiamo all'avventura. In fondo siamo ormai esperte io e te" mi fa l'occhiolino prima di prendere un suo zainetto vicino al bancone della cucina e dopo avermi presa sotto braccio usciamo da quella casa.
"le avventure sono più belle se le facciamo in due e poi ormai dove vado io senza mia sorella" mi dice facendomi piangere e così ce ne andiamo.
Prima di prendere un areo diretti non so bene dove, posso finalmente chiamare i miei genitori che tra pianti e felicità mi intimano di tornare a casa ma rispondo che al momento non posso ma presto farò in modo di trovare una soluzione, ora so che sono al sicuro e sono più tranquilla.
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Un clichè pericoloso
RomanceQuesta storia è nata come un clichè ma quello che ne seguirà non lo sarà altrettanto questo ve lo posso assicurare. Una ragazza e un bad boy ma non ci sarà quel finale che noi tutti conosciamo, c'è tutta una storia dietro da scoprire e starà a voi...