Cap 52

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Lentamente senza far rumore o svegliare lo sbirro al mio fianco tento di scivolare via dalla sua presa e quando ci riesco mi fermo per capire se l'ho svegliato ma quando lo vedo dormire prendo una maglia lunga al volo e vado fuori in spiaggia a vedere le prime luci dell'alba.

Amo questo momento perché è tutto per me, non c'è nessuno perché il sole stà appena sorgendo, c'è silenzio e si sente solo il rumore delle onde che danzano lentamente mentre i raggi la accarezzano formando un velo di perle all'orizzonte.

Chiudo gli occhi e lascio che tutti i pensieri scorrano, in questo momento ascolto solo i suoni che mi circondano e basta.

Quando ormai il sole annuncia l'inizio del nuovo giorno sento un corpo attaccarsi leggermente al mio e poi due braccia abbracciarmi da dietro. Inizialmente mi irrigidisco ma poi lo riconosco

"mi chiedo se nella tua vita ti sei mai fatto un sonno decente. Possibile che non dormi mai?" gli chiedo

"quando si tratta di te tengo sempre un occhio aperto e poi questa volta davvero non ti ho sentita alzarti ma quando non ho sentito più il tuo corpo sul mio mi sono svegliato"

"non dirmi che già ti sei abituato a tutto questo" intendo questa cosa del noi ma ha già capito senza che specifico

"tu no?" mi chiede

"Per me è ancora strano. Lo devo.... Realizzare" ed è vero

"io penso che una volta che dimentichiamo le cose come sono iniziate poi è tutto normale, in fondo è così una relazione"

Già, una relazione... direi che io il buon esempio non l'ho avuto.

"vieni camminiamo un po" mi prende per mano e passeggiamo nella spiaggia parlando un po del più e del meno. Derek mi racconta dei suoi aneddoti di quando era piccolo e le prime missioni con Bob quando Well per punizione gli aveva dato da pulire i bagni della centrale per un mese.

Ora finalmente riesco a vedere il ragazzo e non solo più lo sbirro che all'inizio detestavo e mi sorprendo come piano piano si sia infiltrato tra quei muri che avevo costruito e stiamo levando con pazienza ogni più piccolo mattone che funge da scudo; lo vedo guardami in maniera diversa, la vedo e ora la riconosco quella luce, quella voglia nei suoi occhi e anche se all'inizio non volevo vederla ora mi è chiara.

Non so ancora cosa vede lui nei miei ma credo di tenere a questo sbirro più di quanto sono disposta ad ammettere. Inizio ad apprezzare il modo in cui mi tocca, il modo in cui mi guarda, come mi stringe, come mi cerca e la sua temperanza nel non lasciarmi andare quando io faccio dei passi indietro perché non so come comportarmi o gestire una situazione del tutto estranea.

Però credo che mi piaccia davvero e questo non era in programma, assolutamente.

"a che pensi?" mi chiede fermandosi davanti a me e questa volta non rispondo, fermo i pensieri e agisco, per la prima volta sono io a prendere l'iniziativa e baciarlo.

All'inizio è sorpreso ma si riprende subito stringendomi a sé e rispondendo al bacio con più foga.

Quando ci stacchiamo mi sorride "e questo? Ho finalmente sciolto la mia regina di ghiaccio?"

"non tradirmi sbirro" rispondo invece io seria "non anche tu".

"non lo farò mai" mi risponde prima di baciarmi di nuovo sigillando queste parole come una promessa.

Non dico di essere pronta ma voglio provarci...... voglio ri-provarci, riprovare ad amare e a far entrare un uomo nel mio cuore.

*

Nel pomeriggio esco per l'isola con Roxy, Paula e Beatriz per fare un giro; ovviamente come mi aspettavo non mancavano le battute sullo sbirro

"e brava Alex, te l'ho detto dall'inizio che prevedevo scintille tra voi" ammicca e mi da le gomitate

"oh ti prego non iniziare di nuovo" sbuffo divertita

"beh uno come lui se no ti piaceva ti avrei consigliato di mettere gli occhiali veramente" anche Beatriz si aggiunge a Roxy

"ti fa stare bene e si vede e lo meriti Alex" mi sorride Paula

Quando nel tardo pomeriggio ritorniamo a casa vediamo la polizia davanti alla porta così ci avviciniamo lentamente e quando Alejandro all'ingresso ci nota ci fa un segno

"ragazze la polizia voleva fare delle domande a te Al" lo guardo malissimo mentre Roxy tossisce come una fumatrice incallita e Paula scuote la testa già immaginando la scena.

"ci risiamo" sento sussurrare da Beatriz

Alejandro sembra non capire ma per fortuna interviene Thomas "Cecilia, Maria siete tornate! Prego agenti non state alla porta entrate. Ci sono solo alcuni amici" entriamo tutti nella casa e Paula da una sberla sulla testa a Alejandro che come al solito non si ricorda di usare i nomi falsi in presenza di altre persone specialmente della polizia spagnola.

"prego agenti che succede?" domanda Roxy sfoggiando una calma invidiabile, mentre gli altri sanno già come fare ma alcuni di loro li vedo parlottare e già immagino cosa staranno cercando di ricordare mentre i 5 sbirri non capiscono che stà succedendo.

"stiamo controllando la zona, ci sono state chiamate in queste zone per furto e volevamo vedere se era tutto apposto. Semplice routine" risponde uno di loro

Poi il secondo mi chiede "avete notato qualcosa di strano?" sfoderando il mio miglior accento spagnolo rispondo "no agenti, qui è stato tutto tranquillo, anche i nostri vicini non hanno sentito nulla di strano" gli agenti annuiscono e vedo avere una lista dei vari nomi

"voi due siete le proprietarie dell'immobile" lancio un'occhiata ad Josè e mi dà l'ok

"Si" rispondo e poco dopo vedo un agente fare ricerche e trovare i nostri nomi

"AL no cioè Alb no ehm Sus... Maria! Si ecco Maria ti ho provato a chiamare ma non rispondevi, volevo dirti che erano passati altri agenti prima a fare il controllo ed è tutto ok" mi dice Antony dopo una mia occhiataccia e una gomitata da parte di Josè.

"perdoni il nostro amico, è dislessico e balbuziente" ride nervosamente Roxy

"lei signorina è?" le chiede un agente "Cecilia Phelipes" risponde

"Lei" scrive l'altro chiedendo a me "Maria Gonzales" rispondo calma sorridendo

"ha detto che sono già venuti i controlli?" chiede un agente a Antony che questa volta decide di rimanere zitto e annuire "strano non ci hanno informato, comunque bene così, ci scusiamo per il disturbo e buona serata" salutiamo e accompagniamo gli agenti alla porta e una volta sicure che siano distanti io e Roxy guardiamo male i ragazzi incenerendoli con gli occhi.

"MA IO DICO CHE VI SALTA IN MENTE!!?, SOLO UNA DANNATA COSA DOVETE RICORDATE OVVERO I NOSTRI NOMI IN PRESENZA DI ALTRE PERSONE AL DI FUORI DI NOI E VOI CHE FATE? UNO STAVA PER DIRE I NOSTRI REALI NOMI E L'ALTRO HA DETTO TUTTI I NOMI CHE GLI VENIVANO IN MENTE DAVANTI ALLA DANNATA POLIZIA. IO GIURO CHE VI SGOZZO SE NON VI FATE ENTRARE IN QUELLA DANNATA TESTA QUESTI DUE NOMI. EH CHE CAVOLO SONO PURE SPAGNOLI, NON SONO DIFFICILI DA RICORDARE PER VOI!"

Una cosa ho imparato poco tempo dopo aver conosciuto Roxy ovvero che è meglio non farla arrabbiare.


Un clichè pericolosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora