Cap 69

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"ma io dico per una volta potresti fare l'uomo normale senza dover per forza hackerare il sistema per vedere dei risultati che usciranno probabilmente domani? Avevamo detto di comportarci bene"

"tu! Hai detto di comportarci bene, io stò solo controllando quello che mi è lecito sapere, questi stronzi ci fanno apposta a dare suspence, sono semplici risultati che si sanno in giornata invece loro devono prenderci su un caffè facendo disperare quei poveri uomini che non sono bravi quanto me certo"

"ti giuro ci rinuncio"

Cerco di trattenere le risate davanti alla scena di un Alejandro impaziente e dello sbuffo di Beatriz che esasperata dal suo ragazzo decide di chiudere lì l'argomento.

"dai Bea non te la prendere, in quanto padre posso capire bene cosa si provi e in questo caso il nostro istinto di padre ci fa agire prima di pensare" gli dà manforte Josè

"se vuoi un VERO consiglio quasi neo paparino ascolta una madre che non fa altro che consolare la figlia dato che suo padre si ostina a non rispettare la sua privacy, quando avrai quella creatura tra le mani inizia a fidarti di lei e non controllare il suo computer o i suoi messaggi se non vuoi che ti odi" gli risponde subito Paula

"ei io sono suo padre devo sapere se mia figlia frequenta persone raccomandabili, c'è troppa brutta gente in giro e poi vogliamo parlare di tutte quelle password che mi hanno fatto dannare, sicuramente nasconde qualcosa!"

"o sicuramente avrà appreso le lezioni di suo padre e devi accettare che tua figlia sia più furba di te, infondo tutte le cose che sa le ha imparate da tutti noi. Credo che le future generazioni saranno pericolose pure per il governo se le facciamo crescere così"

"adesso non esageriamo" interviene anche Antony "però ammetto che sono molto svegli ad apprendere queste cose"

"fin troppo se consideriamo che toccando non so quale pulsante ha tolto elettricità a tutta l'isola per un intero giorno" dice ora anche Roxy "i piccoli demonietti crescono"

Anche a distanza di anni, siamo di nuovo tutti qui, tutte le persone a cui voglio bene, ci sono persino i miei genitori che mi hanno raggiunta in Spagna.

Dopo aver concluso la storia di Richard, che con mio sommo piacere ho scoperto star passando qualche guaio in un carcere di massima sicurezza dove resterà per moolto moolto tempo se non fino alla fine dei suoi giorni, io e gli altri abbiamo ripreso la nostra vita qui in spagna nella nostra bella isoletta.

Le mie giornate erano finalmente diventate come quelle di una classica ragazza di 32 anni, la mattina mi svegliavo e andavo a lavoro con non poca fatica dato due braccia che faticosamente mi lasciavano andare, poi tornavo a casa e mi godevo un po il mio angolo di paradiso, aspettavo il mio sbirro che ha continuato il suo lavoro come detective in uno studio tutto suo gestito da lui e Thomas e alcune sere, se non troppo stanchi, ci incontravamo con gli altri per vederci e raccontarci o per una birra o semplicemente ballare.

Mi sono ripresa in mano quella vita che non ho potuto cominciare e sono molto fiera di me stessa. In una parte di me ci sarà sempre Alex perché fino a qualche anno fa ero solo lei, una ragazza del tutto trasformata con solo odio e rancore nel suo cuore ma poi qualcuno ha bussato alla porta e mi ha fatto capire che Alexandra era sempre stata lì solo troppo ferita per venire fuori ed ora posso dire di essere ritornata me stessa solo con qualche esperienza in più.

Ne ho passate troppe per essere una semplice ragazza qualunque ma sono felice così.

Come dicevo non appena mi sono stabilita i miei genitori mi hanno raggiunto e hanno deciso di vivere con me qui in Spagna così da stare vicini e recuperare il tempo perso, non so descrivere la gioia che ho provato dopo averli rivisti dopo tanto tempo ed ora scorgo la gioia nei loro occhi di rivedere la loro bambina, quella che hanno cresciuto e non quella che è stata costretta a diventare per sopravvivere.

Un clichè pericolosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora