Cap 40

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Bob: "Lucas ci confermi che la casa è questa?"

"si, il segnale mi dice che è proprio lì"

"d'accordo entriamo" ordino agli altri che mi seguono ma è quando vedo Paul prendere la pistola dalla fondina che lo fermo immediatamente "Paul levala. Ora." quando fa per ribattere il mio sguardo serio e abbastanza incazzato lo fa desistere così entriamo.

Mi immaginavo una piccola casa semplice e con tante apparecchiature elettroniche non di certo una marea di gente che beve e balla per casa con in mano dei bicchieri.

"non ditemi che si è data alle feste perché giuro che la porto in centrale io stessa altro che la povera martire che non si gode la vita" non mi devo girare per riconoscere la voce di Bea

"e se fosse stata lei?" chiede invece Paul

"no ragazzi, è una festa che si festeggia ogni anno, solo che il luogo cambia di anno in anno e quest'anno è lì dove siete voi" ci informa il nostro tecnico informatico attraverso l'auricolare che abbiamo tutti.

"non può abitare qui. Non è da lei" come al solito il mio partner espone i miei pensieri

"dividiamoci e cerchiamola" dico secco agli altri dividendoci e iniziando a cercare tra centinaia di persone

*

Credo di aver girato tutta la casa ma di lei nessuna traccia, mi dirigo quindi verso la spiaggia dove la musica latina è più forte e molti ballano attorno ad un falò

Ci sono molte ragazze ma le scarto subito notando solo quello che indossano, poi quelle che penso gli somigliano le guardo bene ma ancora una volta non noto nessuno, scarto anche le coppiette.

"hola sbirro" si avvicina a me una figura vestita con un semplice vestito bianco ma che la fascia perfettamente, è semplice e sexy allo stesso tempo. La pelle abbronzata e i capelli legati mi mostrano una persona diversa da quello che sono abituato a vedere.

A vederla così, in questo contesto sembra semplicemente una ragazza come tante ad una bella festa con alcool, ragazzi e musica.

"ti diverti vedo" il tono mi esce più sprezzante di quanto volessi ma le giornate sono già abbastanza dure senza lei che gioca al gatto e il topo.

"può darsi ma prima di quello ti do la sensazione di potermi controllare per poi seminarti" La vedo mettersi una mano tra il seno e lanciarmi un qualcosa di piccolo che afferro al volo, apro la mano e trovo il micro gps che gli avevo messo addosso giorni prima.

"mi credi davvero così stupida Derek?! Mi deludi se non mi ritieni sveglia nemmeno per capire come agisce la polizia ormai"

"non credere che ti lasci andare ed annuisca ad ogni tua parola solo perché ora siamo in un altro stato".

"e tu sei un illuso se credi di potermi controllare come prima. Qui siamo fuori dalla cella e siamo lontani da Forks" mi avvicino a lei che fa un passo indietro come per istinto poi si ferma fronteggiandomi.

Dire che sono incazzato al momento è poco, questa ragazza ha estinto la mia pazienza già dal secondo giorno che l'ho incontrata "ti avverto Alexandra, la mia pazienza con te è terminata quindi hai due possibilità: venire con me e parlare come due persone civili senza giochetti di mezzo o ti carico su una spalla e ti porto via chiudendoti nella camera d'Hotel fino a quando non ti decidi a parlare"

"proposte interessanti ma devo declinare. Sono stata chiara con te fin da subito, ho mascherato le mie idee ma non le mie intenzioni, tanto tu tanto Well sapete che sono in grado di prendere Richard o meglio incastralo ma non posso stare alle vostre direttive e questo lo sai bene" restiamo un'attimo a guardarci prima che riprenda parola "Hai mai giocato a scacchi Derek?" mi chiede spiazzandomi "sai qual è la differenza tra il re e la regina? Che il re comanda ed è protetto ma la regina si può muovere liberamente nella scacchiera, ed io e te siamo questi ormai, stiamo giocando su un territorio dove tu hai mosse molto limitate perché hai delle regole da rispettare, regole che non valgono per me." Non posso ribattere perché ha ragione ma ho intenzione di cambiare le cose.

"ho detto niente giochetti Alexandra, quindi cosa scegli" ho capito cosa vuole dire ma non ho intenzione di mollare

"non ascolti Derek!" sbotta

"no! Sei tu che non ascolti, non ho intenzione di aspettare che lui ti trovi e ti rapisca o altro. Questo re" rafforzo la parola questo "non permetterà alla regina di essere sacrificata. Ti stai mettendo in pericolo Alex e non si tratta più di rimanere dietro ad uno schermo a digitare, sai meglio di me che uomo è e non pensare che ricordi il dolce passato con te perché non lo farà." Sbotto passandomi una mano nei capelli nervoso.

È incredibile trovarsi in un luogo dove regna festa, spensieratezza e tranquillità mentre davanti a me è come se vedessi un angelo avvolto dalle fiamme dell'inferno, questa ragazza non si fermerà qualunque cosa gli dirò, non mi ascolterà mai e questo lo so maledettamente bene, l'ho sempre saputo.

"ti dovrei spedire a Forks a calci in culo "ammetto sempre più nervoso mentre lei rimane ferma, con le braccia incrociate ad analizzarmi

"da quando ti stò così a cuore" quel suo tono di ghiaccio che ha sempre avuto mi fa solo sbuffare di più

"da quando ho visto la ragazza dietro la maschera, da quando mi hai fatto vedere un po di Alexandra" ribatto senza pensare e la vedo irrigidirsi. So di averla sorpresa e sa bene di quale momento stò parlando. La nostra prima notte insieme, dove ci siamo fatti prendere dal momento ma credo che è da lì che ho visto un po di quella ragazzina che ora indossa perennemente una maschera.

"te lo ripeto un'ultima volta Derek, Alexandra ha smesso di esistere quando la sua voce non veniva ascoltata, sono diventata semplicemente Alex e Alex è cresciuta nel peggior posto sulla faccia della terra. Sicuramente non è il dolce agnellino che era un tempo, cose come la fiducia non sa più che significato hanno" sputa acida e prima che possa dire altro vengo fermato da Bob che mi parla attraverso l'auricolare

"Derek li vedi?! ore 15" lo intercetto a poca distanza dalle spalle di Alex e seguo il suo sguardo. Cazzo!

"Direi che abbiamo parlato abbastanza sbirro, è tempo di prendere le nostre strade" si gira e fa per andarsene ma vedo le due figure avvicinarsi così faccio la prima cosa che mi viene in mente prendo Alex dal polso la giro verso di me e senza darle tempo di ribattere le prendo il viso con una mano e la bacio.


Un clichè pericolosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora