«Non esiste speranza o un lieto fine... per quelli come noi».
Venere è una bellissima ragazza di quasi diciott'anni che ha perso la sua famiglia in un incendio, è tormentata dai ricordi del suo turbolento passato e non desidera nulla più della sua s...
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"Ti aspetto e mi dispero, Mi agito e immagino Il nostro invitante misfatto Sulle lenzuola di un letto sfatto Mentre tu mi bruci il corpo Corrodendomi il petto."
Ayane-Sensei
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La testa pesante, la stanchezza che prendeva piede nel mio corpo, la vista che iniziava a vorticare e oscillare, mentre io mi ritrovai a rovinare al pavimento, generando un tonfo.
La porta del bagno si spalancò subitanea, rivelando la preoccupazione di Amon. Camminò verso di me, ma riuscii a scorgere solo la parte inferiore della sua figura, mentre si avvicinava a me, con fare preoccupato.
Cosa sta succedendo?
«Santo cielo, Venere...», imprecò Amon, allarmato. Si chinò fulmineo al mio fianco, mi strinse il viso tra le sue mani che emanarono un piacevole tepore che non mi aspettavo affatto, e mi parlò. Disse tante parole che non riuscii a sentire bene, ne compresi poche.
«Guardami», ingiunse, con tono autoritario. La sua voce mi giunse distante, come se fosse in un'altra stanza e non accanto a me, con le mani a coppa sulle mie guance, mentre con i polpastrelli mi carezzava con delicatezza, come a volermi tranquillizzare.
Non è da lui, essere così... gentile.
Ma non mi sottrassi al suo tocco delicato e rassicurante. Supposi ne avessi bisogno, di sentirmi più al sicuro. Anche se con quest'uomo, mi sentivo in ogni modo possibile, anche il più improbabile, ma mai al sicuro. Io avevo una paura folle di quegli occhi dal taglio ferino, di quelle iridi evanescenti che si mescolavano a piccole pozzanghere di luce di stelle, di quelle pupille che si espandevano fino a far sembrare tutto il suo guardo un mare di pece, quando posava gli occhi su di me. Ero intimidita da Amon, dal suo viso troppo attraente, dal suo corpo tonico e slanciato, dal suo profumo che si avviluppava con forza al mio naso, senza mai abbandonarmi.
