"Perché posso sentire la mia anima bruciare, sentirla bruciare lentamente. Ma non sarei niente senza il tocco."The Weeknd, Lana Del Rey, Prisoner
«Tu... tu sei pazzo. Un dannato pazzo psicopatico», sbottai, in preda all'odio, alla paura, al timore delle emozioni che sentivo per questo caos di un uomo.
«Non è normale... che io ti desideri così. È folle, malsano ed è... sbagliato. Cosa diavolo mi hai fatto, Amon?», proseguì con il mio vomitare odio e ribrezzo, i suoi occhi si fissarono nei miei.
Amon mi venne vicino, così tanto che il suo profumo virile e avvolgente mi strinse l'olfatto in una morsa letale da cui non sarei più riuscita a liberarmi.
«Quello che tu hai fatto a me, ragazzina», sibilò, la voce soave ma traboccante di desiderio e odio che si mescolavano insieme, creando un connubio di bisogno e rigetto.
Odia volermi.
Ma non riesce a smettere.Siamo vittime di un sortilegio potente: l'attrazione fisica. Il desiderio ci sta fottendo, e finché non lo soddisferemo, non riusciremo a smettere di pensarci.
«Ma...», non mi fece concludere la frase.
Mi portò il suo indice alla bocca, intimandomi di chiuderla e zittire qualsiasi parola avessi intenzione di pronunciare ad alta voce, come se non potesse sopportarlo.«Shh... non dire nulla», mormorò, dandomi questo ordine velato di disperazione e bisogno di soddisfare un desiderio impetuoso che minacciava di incendiare tutto quello che avevamo a cuore e che ci circondava.
«Più sento la tua dannata voce, più mi viene voglia di commettere un'errore che non posso permettermi di fare...», confessò, quelle parole mi accesero un braciere nel basso ventre, «quindi, ti prego, non fiatare».
Cavolo...
Il privarmi di qualcosa...
Non faceva altro che farmi desiderare di fare proprio quella cosa.«Lo sai, Amon? Più mi si dice di non fare qualcosa, più io ho voglia di farla...», lo provocai intenzionalmente, guardandolo con occhi da cerbiatta innocente e ingenua, mentre gli dedicavo un sorrisetto sbilenco e carico di malizia e provocazione.
«Sei una stronza perfida, Afrodite», sibilò, teso e cercando di tenere a bada il desiderio che stava nutrendo nei miei riguardi. Sembrava in difficoltà.
Sorrisi diabolica e mi presi tra i denti il labbro inferiore, bisognosa di scatenare una rottura di quella tensione che si era insinuata tra noi. Avevo il bisogno di soddisfare il desio che avevo di lui. A qualsiasi costo. Anche se avevo paura delle conseguenze. Una paura dannata.
Amon mi vuole.
Ma non può volermi.«Ho imparato dal migliore, dovresti ringraziarti, Amon», ribattei, acida e sardonica, provocando una reazione impulsiva in Amon, che mi afferrò per il collo con rabbia roboante nelle sue iridi, percorrendo il suo studio fulmineo mentre mi trascinava con sé, facendomi sbattere contro il legno freddo della sua scrivania colma di fogli, penne, tomi, e un bicchiere di liquido dorato che supposi fosse scotch, che seguitò ad oscillare come reazione alla brutalità di Amon, dopo avermi sbattuta sulla superficie legnosa con irruenza. I miei occhi vennero catturati dai suoi, truci e assottigliati in uno sguardo intenso, cupo e ferale. Faceva venire i brividi.
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The Serpent of Darkness
Fantasy«Non esiste speranza o un lieto fine... per quelli come noi». Venere è una bellissima ragazza di quasi diciott'anni che ha perso la sua famiglia in un incendio, è tormentata dai ricordi del suo turbolento passato e non desidera nulla più della sua s...