7.2 - Burning, I feel it too

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"La linea che divide l'amore dalla possessività è fin troppo sottile

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"La linea che divide l'amore dalla possessività è fin troppo sottile. Spesso si confondono e questo ci porta alla rovina dell'Io"

Ayane-Sensei

 "Si può sfuggire a tutto ma non ai nostri demoni

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"Si può sfuggire a tutto ma non ai nostri demoni... Ti suona familiare, Evelyn?"

Lessi il testo scritto in corsivo circa sei volte, mentre cercavo di capirne il significato. La prima incognita in questo testo era il nome, non avevo la benché minima idea di chi fosse questa Evelyn, tantomeno sapevo perché questa lettera fosse sotto il materasso del mio letto con annessa una rosa dai petali morbidi che al tatto sembravano quasi essere di seta, di un intenso blu cobalto. Notai che lo stelo era privo di spine. Il profumo delicato e floreale si era già librato in aria, impregnando l'ossigeno che stavo respirando di più colore.

Sembrava una vera pazzia da pensare o dire. Forse lo era. Forse lo ero io. Non lo sapevo. Ma sapevo bene una cosa. Quanto fosse difficile, di questi tempi, in luoghi come questi, percepire l'aria che si respirava come colorata.

C'era molta differenza tra aria senza colore e aria traboccante di colore. L'aria che io definivo morta, o normale, era priva di colore, la vitalità era fallace o talvolta totalmente assente, era manchevole della gioia e della bellezza che la vita possedeva.

Invece, l'aria che definivo viva, altresì chiamata folle, visto che la maggior parte delle persone non viveva per davvero, era colma di colore. Traboccava l'essenza della vera bellezza del vivere. Era un connubio di emozioni e bellezza. Sensazioni e desideri. Era la gioia di vivere, il piacere di percepire quello che ci circondava ed entrare a contatto con altre vite. Era il bramare vita e ricercarla nel mondo, anelando sensazioni.

Era una mia credenza particolare. Forse mi era stata inculcata da quegli individui perfidi e senza scrupoli che affollavano i corridoi spogli di colore dell'HTS, ma il fatto che riuscissi a definirli ancora per quello che davvero erano, mi faceva dubitare persino di quello che stavo pensando a riguardo. Malgrado ciò, andando a considerare che farti nascere dubbi e paure era la loro specialità, iniziai a sospettare che questi pensieri fossero nati sotto il loro volere.

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