IL PUZZLE COMINCIA A COMPORSI

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CAPITOLO 22

Sandra fu svegliata dal trillo dello smartphone. Ancora insonnolita faticava a realizzare che quel suono fosse il suo telefono. Allungo' la mano verso il comodino, l'abat jour aveva la lampadina fuori uso, ormai da tempo, e la sua mano nel buio fece cadere un libro e il cellulare subì' la stessa sorte. Con una imprecazione lo prese pensando a quale scocciatore potesse introdursi così nella sua vita.
Vista l'ora, erano da poco passate le 3 si preoccupò' per qualche brutta notizia ma rimase sorprese nel leggere il nome di Guendalina. La sua voce di solito bene impostata era impastata e tremolante.
" Hanno ucciso Garibaldi, esordi', lo hanno trovato i netturbini nel loro giro notturno."       Garibaldi era il soprannome dato al guardiano di notte, un polacco biondo e con una folta barba rossiccia.
Sandra ascoltava interdetta le spiegazioni di Guendalina e intanto riandava con la mente a quanto successo la sera precedente.
Era entrata nel capannone non più' tardi delle 8 e aveva intravisto il guardiano in lontananza e il gabbiotto era incustodito.
A questo punto si chiese se era proprio lui, era buio nel piazzale ma aveva sentito una voce aspra che dava ordini al cane che guaiva in attesa del bastone in mano all'uomo.
Ebbe un respiro appena soffocato e realizzo', con sgomento, che si sarebbe potuto imbattere nell'assassino.
Guendalina chiuse repentinamente la telefonata dicendole che sarebbe stata impegnata con la polizia e sarebbe arrivata più' tardi in ufficio.
Sandra continuava a rimuginare girandosi nel letto fino a pensare che poteva anche trattarsi di morte naturale. Che ne poteva sapere Guendalina che fosse stato ucciso? Ma scaccio' il pensiero.Provo' a riaddormentarsi inutilmente.
Era preda di un sottile senso di angoscia per gli avvenimenti a cui aveva assistito poche ore prima.
Le sovvenne con precisione l'odore della presenza che nel buio aveva avvertito. Si trattava di un profumo maschile con un essenza particolarmente persistente. Con questo pensiero si assopì.

Erano circa le 7 quando Sandra arrivò' in ufficio.
Il corpo di Garibaldi giaceva ancora coperto da un telone e intorno si notavano segni di colluttazione, scatoloni per terra, merce sparsa dappertutto e una striscia di sangue sul pavimento.
Tutta la zona era circoscritta da nastro isolante. La polizia stava completando i rilievi di rito e Dario stava parlando con uno di loro.
Sandra riuscì' ad intercettare le sue concitate spiegazioni che riferiva ad un poliziotto. Da come si muoveva dava l'impressione di avere il comando delle operazioni.
" Così, riassunse dando un'occhiata al suo taccuino, "lei afferma che uscendo verso le 21,30 insieme ai titolari, non avete rilevato nulla di strano."
" Era tutto tranquillo, replicò' Dario, e comunque abbiamo usato l'uscita di sicurezza."
L'espressione del poliziotto non era per niente convinta, si accarezzo' il mento con la mano, movimento che accentuo' ulteriormente la sua perplessità e rivolgendosi a Dario " mi faccia capire bene. Scendendo dalla scaletta non vi siete accorti di tutto sto casino? " Era buio commissario."
"Non sono commissario sono l'ispettore capo Gautieri," preciso' in tono neutro, "e poi era tardi e ci siamo allontanati velocemente."
Il poliziotto gli lancio' un'occhiata indefinibile e poi riprese, "il guardiano presidia l'accesso principale, ma esiste una uscita di sicurezza, giusto?, continuo', che ovviamente si apre solo dall'interno. " Dario annui'. "Dunque, concluse, qualcuno dall'interno può' aver ucciso il guardiano ed essere uscito indisturbato."
"Va bene, lo liquido', venga più' tardi in commissariato per firmare la sua deposizione." Dario sembro' scuotersi all'improvviso e farfuglio' di malavoglia qualcosa di indistinto.

Sandra osservo' tutta la scena in lontananza e annoto' mentalmente che il gabbiotto quando era entrata era vuoto e Dario, entrando nel magazzino per incontrare Guendalina, non poteva non aver visto che il guardiano stava sul piazzale con il cane.
Dunque aveva sorvolato su questo particolare per scaricarsi da responsabilità'. Questo era chiaro.
Sandra si chiedeva se il suo comportamento fosse dettato unicamente dal tentativo di chiamarsi fuori da questa faccenda o se ci fosse dell'altro. Le riecchieggiavano le parole di Guendalina al telefono evidentemente era impaurita ma da cosa?
La morte del guardiano, conoscendo il personaggio, non poteva sconvolgerla a tal punto. Dunque c'era qualcosa che Sandra non riusciva a ricollegare alla situazione.
Riusciva ad intuire, però, che tra la scomparsa di Rocco e la morte di Garibaldi potesse esserci un nesso preciso.
Da un po' di tempo la principale sembrava nervosa e assorta nei suoi pensieri e le sue assenze erano piuttosto frequenti.
In ditta girava voce che gli Alberti si stavano mettendo in affari con gente di fuori e ciò dava adito alle chiacchiere più' fantasiose e probabilmente inverosimili.
Si parlava di un nuovo socio occulto che era entrato nella azienda o di attività poco chiare ma molto redditizie. Come si poteva spiegare altrimenti la sempre maggiore presenza di autisti e soprattutto di nuovi mezzi di trasporto?
Sandra entro' nella stanza e comincio' a ragionare su quanto stava succedendo in quei giorni a proposito della improvvisa scomparsa di Rocco. Provo' a rimettere ordine nei suoi pensieri:
L' incontro con il figlio Cesare, il biglietto della trasferta che era stata evidentemente cambiata in corso d 'opera.
Mentre rifletteva il suo sguardo intravide che il famoso cassetto che Guendalina, in sua assenza, teneva sempre rigorosamente chiuso a chiave era semi aperto e con la chiavetta della serratura inserita.
Si avvicinò' alla scrivania e fece scorrere il cassetto e rapidamente passo' in rassegna i cartellini delle trasferte in corso, ognuno con un elastico di colore diverso in base alla durata e al valore economico del carico. Erano tutti in ordine cronologico. Ma della trasferta di Rocco non c'era traccia.
Dunque ragiono' c'era un collegamento tra la scomparsa di Rocco e gli avvenimenti della sera?
Anche l'omicidio rientrava in questa trama? Ne sapeva ancora troppo poco di questa storia per trarne delle conclusioni, ma si disse che le notizie sul camion di Rocco potevano essere un buon inizio.

La trama invisibile dei coloriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora