LA PROPOSTA

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CAPITOLO 15

Inutile girarci intorno. Rocco era inquieto.
Dal colloquio con Dario era uscita fuori quella proposta che forse, in altri tempi, non avrebbe neanche preso in considerazione.
Anzi fu sorpreso lui stesso dalla piega che aveva preso il discorso e dalla sua capacità'  di tenere testa al suo interlocutore, fino al punto di dimostrarsi pronto a dare  una svolta alla sua vita.
Non era certamente la prima volta che si trovava  a prendere delle scorciatoie, ma nei   suoi comportamenti era comunque guidato da un' etica che emergeva all'improvviso, anche inconsapevolmente, a cui non sapeva sottrarsi.
Il discrimine tra le cose possibili e quelle da cui stare lontano non passava per i confini della moralità ma della sua coscienza.
Rocco stava rimuginando su tutti gli avvenimenti di quei giorni.

Un martedì pomeriggio della settimana precedente, sul tardi, di ritorno da una sua trasferta, mentre era sul piazzale in attesa di riconsegnare in ditta la documentazione di viaggio, gli venne incontro Dario.
" Ciao Rocker, ho un bel lavoretto piuttosto urgente. Se ti interessa. E' una trasferta  un po' più' lunga del solito. I committenti sono imprenditori calabresi e inizialmente volevano che me ne occupassi io personalmente. E' un incarico di fiducia, aggiunse con sussiego. Ma sai la vita che faccio, insomma ho pensato a te."
"Si tratta di un carico da trasportare ad una ditta di costruzioni in Calabria" e  senza aggiungere altro , tirò fuori dalla tasca un rotolo di biglietti da 50 euro che cominciò a sventolargli sotto gli occhi.
Poi riprendendo a parlare "  rientrando ti fermi a Scafati per un carico di pomodori destinazione Forlì."
"Che te ne pare? lunedì' ' prossimo dovresti partire. Certo non potrai tornare tanto presto diciamo tre quattro giorni tra andata e ritorno, ma tutto pagato e rimborsato profumatamente. Insomma, continuò in tono mellifluo, ballano 3.000 euro tutti per te, una bella sommetta per quattro giorni di viaggio".
Rocco si rese conto che Dario lo guardava diversamente dal solito. Era sorpreso del suo atteggiamento.
In pratica era il boss che aveva mano libera nella gestione della maggiorparte delle faccende.
Salvo darne conto alla proprietaria per quelle attività poco chiare che sparivano e ricomparivano nella contabilità dell'azienda come un fiume carsico.

Rocco noto' che si comportava in modo inconsueto,  evitando, con ostinazione, di guardarlo mentre gli parlava con lo sguardo rivolto verso lo stradone, quasi avesse il timore che nei suoi occhi potesse individuare in lui,  che aveva sempre una soluzione per tutto, un momento di debolezza.
Era la prima volta che gli si rivolgeva in questo modo ed era lampante che avesse bisogno di lui per risolvere un impiccio di lavoro.
Poi tutto gli apparve chiaro e semplice allo stesso momento.
Rocco ripensava alle parole di Aldo, suo cognato, che gli sembrarono  piuttosto chiare.
A modo suo il cognato lo stava mettendo sull'avviso di tenere gli occhi aperti. Un avvertimento insomma.
C'era sotto sicuramente un affaruccio da concludere e , in questo, Dario era un maestro collaudato.
" In giro si dice che state facendo affari con gente nuova, astuta e con le spalle ben coperte", esordi' Rocco.
Dario lo guardò' piuttosto sorpreso "Dove vuoi arrivare?",rispose.
" Tu  sai i miei problemi  anche perché sei stato tra i pochi che mi ha teso la mano, fece una pausa studiata, anche se non sei un benefattore. Mi hai appena fatto una proposta interessante. Se mio cognato ti ha fatto il mio nome, sai tu come so io che il camion può' trasportare  indisturbata roba pesante e non voglio sapere cosa."

In paese si vociferava che Dario  era stato visto, più di una volta, a parlare animatamente con alcune persone che tradivano un accento non certo delle loro parti.
E lui stesso si era prestato, su richiesta della ditta, a portare oltre confine merci non registrate, utilizzando la sua perfetta conoscenza dei valichi meno battuti, forte anche della targa svizzera del suo automezzo
" Non ci sei andato lontano, riprese Dario, c'è' in ballo un grosso affare che prevedeva un tuo ruolo inconsapevole ma visto come stanno le cose ecco  cosa abbiamo progettato."
E come se una molla che teneva compressa dentro di se' all'improvviso scattasse in avanti, mise a parte Rocco, per grandi linee, e con omissis non irrilevanti, del piano che Aurelio aveva escogitato.
Per il momento preferì' glissare sul fatto che anche Aurelio fosse della partita, convinto di poter giostrare a suo piacimento il suo rapporto con Rocco.
Poi  ragionando si disse che chi rischiava di più' era proprio il suo  uomo, il runner, lui doveva stargli dietro in retrovia e, se qualcosa non avesse funzionato a dovere, lo avrebbe mollato al suo destino senza pietà'.
Gli consegnò il fascio di banconote direttamente nelle mani, come si è soliti per offrire mance al cameriere ossequioso, lontano dall'occhio del padrone. A Rocco questo modo di fare non era mai piaciuto e un velo di amarezza gli penetrò dentro.

La trama invisibile dei coloriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora