CAPITOLO 29
Sandra rinfrancata dal colloquio con Savatteri invio' un messaggino a Cesare chiedendogli di farsi vivo. Aveva bisogno di sapere se aveva notizie del padre. Poco dopo Cesare rispose e si misero d'accordo d'incontrarsi nel primo pomeriggio al centro commerciale.
Cesare era piuttosto agitato, Sandra riferì' al ragazzo quel poco che era riuscita a sapere sul padre, della identificazione del ragazzo bielorusso che viaggiava su un mezzo con la targa del padre. Ne dedusse che era piuttosto probabile che suo padre fosse parte attiva nella sua scomparsa.
Cesare pur rinfrancato dalle notizie, temeva che il padre si fosse cacciato in un brutto pasticcio.
" No non posso credere che mio padre di sua spontanea volontà si sia messo in una situazione del genere"
Poi guardando la donna dritta negli occhi con un filo di voce le sussurrò " Sandra tu conosci la storia di mio padre e sento di potermi fidarmi di te", poi fissando un punto alle spalle della donna continuo' ti voglio rivelare un segreto che ho saputo da mio zio". Cesare le parlo' della paratia nel camion di suo padre e del discorso tra lo zio e Dario.
"Lo zio mi ha visto , e ci ha sempre protetto nel suo modo un po' ruvido. Mi devi credere, pensava di aiutare mio padre quando Dario gli ha chiesto di un autista per un certo lavoro, lui non poteva sapere, non immaginava, di questo sono certo" concluse Cesare.
Sandra lo ascoltava ma la sua mente era già' al lavoro. Gli disse che credeva a quanto le stava riferendo e gli assicuro' la sua totale discrezione. Di lì' a poco si salutarono. Il ragazzo aveva un appuntamento con lo zio per decidere il da farsi, se aspettare ancora o rivolgersi alla polizia.
Anche per Sandra il comportamento di Rocco era piuttosto inspiegabile, ma il particolare che Cesare le aveva appena rivelato poteva cambiare lo scenario di tutta la situazione. Messo sull'avviso dal cognato, ragiono', avrà' scoperto che doveva essere l'inconsapevole "mulo" di qualcosa di scottante.
Di cosa non riusciva ancora a mettere a fuoco, ma certamente di molto pericoloso che lo avra' costretto ad agire contro Dario e i suoi amici.Dario era decisamente in una situazione difficile da gestire.Non faceva parte del suo modo di vedere la vita giocare sui sentimenti altrui, ma in quel momento non poteva comportarsi diversamente. Con Rocco avevano convenuto che non era opportuno che si facesse vivo con la sua famiglia.
Era poi pressato da DeVita per trovare una via d'uscita e cominciava a rendersi conto che Aurelio, che pure era la mente del piano, non muoveva un dito, anzi notava che con gesti poco appariscenti ma precisi prendeva le distanze da lui.
Era una semplice tattica? Tra di loro alla fin fine i patti non erano stati poi così' chiari, non tanto su come realizzare le diverse fasi del piano, ma sulla gestione del malloppo sottratto a Morabito.
A mezza bocca Aurelio aveva chiarito che il suo obiettivo erano si i soldi ma soprattutto dimostrare a Morabito che Devita era stato incauto non essendo riuscito a tenere la situazione sotto controllo.
Il suo disegno era chiaro far capire all ' assu 'e bastùnu, a Morabito che era giunto il momento di sostituirsi a don Vitaliano come nuovo responsabile della ndrina.Proprio per recuperare una sorta di alleanza con l'uomo di Morabito lo aveva avvertito dell'incontro nel pomeriggio con Aldo il cognato di Rocco. Sapeva che era un tipo che non si faceva impressionare e comunque in quel frangente mostrare un atteggiamento da duro, intuiva, sarebbe stato controproducente.
Stabili' di incontrarsi con Aurelio intorno alle 18 al circolo delle bocce come concordato con Aldo, ma decise di appostarsi sotto casa una mezz'ora prima.
Si trovò un angolo appartato seminascosto da un albero e si mise in attesa. Dopo un quarto d'ora vide uscire dalla casa Cesare, il look del ragazzo lo rendeva facilmente riconoscibile, con prudenza cominciò a seguirlo a distanza.
Non fu sorpreso nel vedere che zio e nipote si erano incontrati e parlottavano tra loro, pacatamente Aldo, molto agitato il ragazzo. Non appena si resero conto della presenza di Dario tacquero all'improvviso.
" Sei in anticipo, lo apostrofò in tono falsamente scherzoso Aldo. "Meglio così', rispose Dario, così' abbiamo più' tempo per chiarirci." E cominciarono ad incamminarsi verso il circolo.
" Cosa abbiamo da chiarirci, replicò' con veemenza il ragazzo, voglio sapere dov'è' mio padre, dove lo avete mandato, dove sta ora". Cesare era una furia, lo zio cerco' di trattenerlo ma inutilmente. " Siamo molto preoccupati, intervenne Aldo, sono più di tre giorni che non abbiamo notizie di Rocco. La reazione di Cesare si può' capire."Dario si sentiva in imbarazzo, sapeva di Rocco e della sua sorte ma non poteva certamente spiattellare davanti ai suoi parenti la situazione reale. Dalle loro reazioni realizzò rapidamente che effettivamente, come d'accordo, Rocco non aveva dato notizie di se' alla famiglia.
Pur non entusiasta di stare ad un gioco che su suo figlio aveva effetti laceranti non poteva fare altrimenti.
" Da quanto tempo non lo sentite? non aveva neanche terminato di parlare che fu investito ancora una volta dalla violenta reazione del ragazzo. " Sei tu che devi darci notizie, tu l'hai mandato allo sbaraglio e lo devi tirare fuori dagli impicci"
Nel frattempo era comparso Aurelio. Intervenne con il suo solito tono tranquillo Aldo " sono tre giorni che Rocco e' uscito dai radar, tu hai mantenuto i contatti con lui, se anche tu non hai notizie ci rivolgeremo alla polizia". Certo, chiosò' Cesare, andrò' io stesso a fare la denuncia".
Temendo che una denuncia di scomparsa avrebbe ulteriormente peggiorato la loro situazione che era già' sotto tiro di Gautieri, Dario ammise quello che l'ispettore aveva rivelato a Guendalina. "La vicenda ha preso una piega inaspettata, ma Rocco non è' scomparso. Si nasconde, ma non è' scomparso. Se mi chiedete la ragione non la so", disse cercando di bluffare e se ne andò' insieme ad AurelioL'appuntato Bonafede che su ordine di Gautieri seguiva i movimenti di Aurelio Scopelliti guardava in lontananza la scena.
Era troppo lontano per sentire cosa dicevano, ma non era difficile immaginare anche in base ai gesti del ragazzo che parlassero della scomparsa di Rocco.
Lui in realtà aveva il compito di seguire Aurelio nei suoi spostamenti e comunque avrebbe avvertito l'ispettore dell' incontro.
Quando dopo poco ricevette il cambio da un collega, Bonafede si recò' in ufficio a parlare con l'ispettore.
A Gautieri intrigava questo colloquio piuttosto animato tra i familiari dell'autista scomparso e Dario e si augurava che potesse aprire nuove tracce investigative.
Dopo aver congedato l'agente si recò' dal suo superiore chiedendo di essere autorizzato a mettere sotto controllo le utenze telefoniche di Dario, Aurelio e Guendalina sperando che i loro colloqui telefonici portassero nuove evidenze per ricostruire il delitto del guardiano.
Il vice questore gli assicuro' che ne avrebbe parlato con il magistrato che seguiva il caso del guardiano notturno.
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La trama invisibile dei colori
Mystery / ThrillerLa storia si svolge nel nord est tra il grande lago e le montagne. L'ispettore Gautieri si trova impigliato in una vicenda che inizia con la morte del guardiano notturno di una ditta di trasporti. Andando avanti con le indagini il detective, con l'a...