LA CONFERENZA STAMPA

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CAPITOLO  55

Il ritrovamento nel camion di quella enorme massa di denaro ebbe una vasta eco nella opinione pubblica. Giornali e televisioni, e non solo a livello locale, fecero da cassa di risonanza, mettendo in particolare rilievo le circostanze del ritrovamento, con ricostruzioni fantasiose neanche troppo lontane dalla realta' a dire il vero.
La notizia della telefonata anonima che aveva consentito il recupero del camion e del suo prezioso carico, sarebbe dovuta restare riservata, ma, come spesso accade nelle vicende della cronaca giudiziaria, trapelo' all'esterno a causa di una fuga di notizie probabilmente della stessa questura.
Gautieri era abbastanza seccato per tutto questo clamore che certo non giovava alle indagini in corso. Ne' era particolarmente interessato a cavalcare l' onda del gossip sull' avvenimento.
In piu' di un'occasione, su pressione di Lepore, suo capo diretto, gli fu richiesto di intervenire con qualche commento.
In tali circostanze si manteneva sempre su una linea di cautela, cercando di stemperare se non addirittura di sopire la  crescente curiosita'    dei mass media, che   cercava di ricondurre nell'alveo di indagini ancora in corso.
Cio' che appassionava la gente intorno a questo evento era  la misteriosa scomparsa dell'autista che evidentemente attraverso la telefonata anonima perseguiva un qualche scopo ancora poco chiaro.
Intanto, via via che il fatto veniva approfondito in tutte le sue componenti dai servizi giornalistici, ci si chiedeva, sopratutto dopo il rocambolesco ritrovamento dei soldi, le reali motivazioni dell'abbandono del mezzo.
Si dava per scontato che chi  aveva concepito una tale strategia, essendo evidentemente a conoscenza del contenuto, si era cautelato da probabili ripercussioni da parte della organizzazione criminale che si era vista sottratta tale massa di denaro.
Vennero esplorate le più' diverse ipotesi ma ben presto emerse con chiarezza che quanto ritrovato era stato collocato certamente per una finalità illecita.

La questura inizialmente aveva sottovalutato l'interesse della opinione pubblica per la vicenda, ma alla fine fu costretta ad organizzare una conferenza stampa per chiarire i fatti accertati e sopire le piu' fantasiose ipotesi circolate sui mass media.
Alla conferenza  erano presenti una decina di cronisti di varie testate, anche nazionali, e un paio di cine operatori.
Il questore era un tipo rotondetto e non molto alto, con un paio di baffetti sale e pepe molto curati, unica peluria visibile dal momento che aveva una testa totalmente rasata.
Il doppiopetto sartoriale che indossava, sua costante divisa d'ordinanza , cercava di celare con fatica  le sue forme prominenti.
Dopo una breve attesa fece la sua comparsa e prese posto  al tavolo  insieme al procuratore della Repubblica, un cinquantenne di aspetto, atletico, fisico asciutto sguardo penetrante capelli cortissimi, ben inserito negli ambienti giudiziari,  la sua brillante carriera ne era una dimostrazione, che coordinava le indagini  dei tre omicidi.
Per il questore questa era l'occasione per garantirsi una visibilità tanto cercata per uscire dal cono d'ombra delle attività ordinarie che sul  territorio non andavano oltre una normale routine.

Gautieri si era scelta una postazione laterale, non era un poliziotto in cerca di visibilità  ma era stato invitato per rispondere ad eventuali domande che avrebbero potuto essere potenzialmente pericolose per le indagini.
Il questore con il suo consumato aplomb di servitore dello stato aveva riassunto, in verita' in modo fin troppo sommario, lo stato delle indagini . Fece intendere che c'erano  indizi sul ruolo  di una criminalità che, pur servendosi di metodi da colletti bianchi,  non mancava di intervenire attraverso soprusi e attività al limite della legalità.
Gautieri ascoltava in silenzio e tra se' si chiedeva se fossero fondate le voci che il questore puntasse ad un incarico superiore.
Prese, poi, brevemente la parola il magistrato che con un linguaggio molto tecnico avanzo' dubbi sul collegamento dei tre delitti come opera di un unica mano. Riguardo al ritrovamento del denaro disse che era stato oggetto di provvedimento di sequestro e il suo ufficio stava valutando se ricorressero gli estremi di riciclaggio nei confronti del proprietario del camion che comunque risultava irreperibile.

La trama invisibile dei coloriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora