CAPITOLO 42
Bonafede rientrato in sede si mise al computer. Un rapido controllo al casellario giudiziario fornì' le notizie che gli aveva richiesto Gautieri. Stampo' velocemente le schede relative ai due giovani fermati insieme ad Aurelio Scopelliti. Nicola e Giuseppe, con piccoli reati contro il patrimonio. Già' nel primo pomeriggio i due furono rilasciati.
Nel frattempo Gautieri affido' al sovrintendente capo di turno il compito di procedere ad un primo informale interrogatorio di Aurelio Scopelliti. L'uomo si chiuse in un ostinato silenzio pur mantenendo un atteggiamento arrogante. " Dite al commissario che appena arriva il mio avvocato io sto già' fuori e lo sapete bene. Nun perdimmo tiempo. "Gautieri aveva raggiunto il vice questore e lo stava aggiornando sullo strano rapimento del giovane Cesare. " Effettivamente non abbiamo prove che sia stato un sequestro di persona, convenne Gautieri, ma è' un'occasione per mettere pressione agli amici di Scopelliti per venire allo scoperto. E poi, aggiunse ho una carta coperta e, se la giochiamo bene, possiamo far luce sugli avvenimenti di questi giorni. " Gautieri rivelo' l' idea che aveva in mente non priva di rischi. " Se le cose stanno come mi dici, lo incoraggio' il vicequestore procedi, io avverto il magistrato.
Erano quasi le due e Gautieri si accorse di avere una gran fame e scese nel bar sottostante. Ordino' due tramezzini tonno e pomodoro e una birra. Nell'attesa guardò' verso la piazzetta.
Era una giornata tiepida con qualche nuvola sporcata da una striscia giallognola. A quell'ora poco traffico e soltanto qualche capannello di gente e delle coppie sulle panchine. Ad un tratto si accorse in lontananza della presenza di Sandra, le fece un gesto amichevole con la mano e lei si avvicino'. Gautieri la invito' a sedersi ma lei andava di fretta. Si parlarono per qualche minuto a distanza, non era proprio quello che lui si aspettava.Tornato in ufficio l'ispettore incrocio' Bonafede che gli riferi' del comportamento di Scopelliti.
Rientrato nella sua stanza guardò' fuori della finestra e meccanicamente apri' il cassetto e tiro' fuori il pacchetto di sigarette, ma si limitò' ad aprirlo per annusare l'odore di tabacco. Gautieri rifletteva guardando il cartellone sul muro. Le tessere del complicato puzzle che si era trovato quasi casualmente tra le mani cominciavano a fornire un intreccio plausibile. La scomparsa dell'autista che inizialmente sembrava una faccenda laterale era diventata centrale, soltanto in questo modo si poteva spiegare il tentativo di sequestro del figlio Cesare per avere notizie del padre. La scomparsa era un fatto inatteso che ne' i soci occulti degli Alberti ne' tantomeno Dario Alimenti, dal punto di vista di Gautieri, potevano prevedere. Cosa trasportava di così' prezioso o pericoloso il camion di Rocco Salimbeni? E quali i motivi della sua evanescenza? Che ci fosse la mano della Ndrangheta attraverso una ndrina locale era fuori dubbio.
Ne facevano parte a livelli diversi il geometra Devita, deus ex machina delle licenze edilizie e del piano regolatore, e lo Scopelliti, ben collegati con la diramazione centrale in Calabria. Le intercettazioni lo provavano chiaramente. Le sue riflessioni furono interrotte dall'arrivo di Cesare accompagnato dallo zio.
Il ragazzo confermo' che era stato invitato a seguire i due uomini di Scopelliti, di sua volontà'. Ovviamente tralascio' di descriverne le modalità' e sopratutto che era stato rinchiuso per alcune ore nel box sottostante il supermercato. Gautieri lo ascoltava e si rendeva conto che il suo racconto non stava in piedi, ad un certo punto la sua pazienza entro' in riserva e si rivolse al ragazzo " che tuo padre sia scomparso e che tu ne voglia tutelare la fuga, lo posso capire, e, aggiunse, non mi interessa neanche infilarmi nelle sue ragioni. Dopo aver capito di stare dentro un gioco più' grande di lui, si e' eclissato, immagino con un grosso tornaconto personale. "
Cesare appariva distratto e distaccato. " Ma, continuo' Gautieri, ti rendi conto che se ha preso qualcosa alla Ndrangheta, quelli non lo molleranno e anche voi siete nelle stesse condizioni. "Intervenne lo zio Aldo che racconto' del colloquio avuto con Dario e della sua proposta di coinvolgere il cognato in una impresa che era certamente ai limiti della legalità ma non immaginava che avrebbe messo Rocco in una situazione di pericolo, prudentemente glissò' sul doppiofondo presente sul camion.
Mentre lo zio parlava con la sua parlata a cantilena Cesare sembro' svegliarsi dal suo apparente torpore e preferì apparire come non fosse informato di quella circostanza
" Zio come hai potuto fare una cosa simile," disse con voce alterata. " Ora calmati, intervenne il poliziotto, sai con chi abbiamo a che fare. Sto Scopelliti non lo fermeremo certo con un'accusa di sequestro di persona, ma ho una sorpresina per lui, termino' brusco e li congedo'.
Aveva bisogno di muoversi Gautieri, e uscìto si inoltro' verso il lungo lago. Un venticello piacevole ma persistente ne increspava la superficie.I natanti nel porticciolo si muovevano con un rumore ritmico. Aria fresca era quello che cercava, che gli ossigenasse il cervello. Infilatosi sotto i portici saluto' qualche conoscente entro' in un bar e ordino' un caffe'.
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La trama invisibile dei colori
Mystery / ThrillerLa storia si svolge nel nord est tra il grande lago e le montagne. L'ispettore Gautieri si trova impigliato in una vicenda che inizia con la morte del guardiano notturno di una ditta di trasporti. Andando avanti con le indagini il detective, con l'a...