LA TRAPPOLA

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CAPITOLO   52


Appena Corrado chiuse la telefonata a sua madre con la solita richiesta di tenergli il figlio per il pomeriggio, Carapellese in ascolto subito  avviso' Gautieri. " E bravo Corrado, un vero figlio modello...
Corrado mangiava distrattamente con gli occhi fissi al cellulare, la moglie stava trafficando nell'angolo cottura.
" Esci anche stasera? guarda che se scopro che non vai dai tuoi ti cavo gli occhi e sai che sono capace di farlo." " Ma dai lo sai che quando mio padre chiama..." " il soldatino si mette sugli attenti", " non essere scema Rosaria se non ci fosse mio padre farei ancora l'aiuto in studio a seicento euro al mese".

Anna Maria Parisi stava fumando mentre Bonafede si era allontanato per prendere un caffè' nell'unico bar aperto a quell'ora.
Mentalmente si ripeteva la scena che aveva concordato con Gautieri. Era piuttosto nervosa. Aveva lasciato il figlio solo a casa con il padre e ,conoscendo il tipo, non stava per niente tranquilla.
Corrado Devita era arrivato a casa dei genitori da un quarto d'ora e tra poco sarebbe sceso e Bonafede tardava ad arrivare.
Poi finalmente vide la sua sagoma che si avvicinava con un caffè' in un bicchierino di carta ancora fumante per lei ed entro' in macchina.
Un altro agente stava facendo il giro dell'isolato con il compito di intercettare Devita jr e coinvolgerlo  nella scenata del marito geloso che  sorprende la coppia Bonafede Parisi amoreggiare dentro l'auto.
Erano passate da poco le dieci quando Corrado uscì' dal cancello e rimase lì per lì interdetto dalla sceneggiata tra la coppia sorpresa dal marito geloso.
Fece per allungare il passo per raggiungere la sua auto quando fu preso per un braccio " Tu che abiti qui  non ti sei accorto  di  sti due che stanno qui sotto?  e poi rivolto alla Parisi " e tu dovresti stare al lavoro e invece guardatela sta madre di famiglia".
Intanto le urla avevano fatto affacciare gli inquilini del palazzo finché' non arrivò' una pattuglia della polizia, gia' pronta ad intervenire.
I tre, alla vista dei colleghi, alzarono ulteriormente il tono delle loro voci continuando con maggiore determinazione a lanciarsi improperi. Devita provo' a protestare la sua totale estraneità al diverbio, ma inutilmente.
Tutti e quattro furono caricati su un cellulare prontamente arrivato e furono condotti al commissariato.
Mentre Parisi e Bonafede si dileguavano nelle stanze, il sovrintendente capo Diberardino diede l'ordine di mettere in cella di sicurezza Devita e il poliziotto.
Poco dopo il ragazzo venne condotto da Diberardino che cominciò a tempestarlo di domande     " conosce quei tre? "  " Mai visti prima" rispose Corrado. " Lei abita nel palazzo di via Parini 23?" " No ma mi lasci spiegare, stavo uscendo da casa dei  miei genitori." Subito fu interrotto da Diberardino che si stava rendendo conto che la sceneggiata andava bloccata al più' presto. 
"Mi dica i loro nomi" ." Mio padre e' Vitaliano Devita e mia madre..." Il poliziotto non lo fece terminare" il geometra Devita del comune?" Alla risposta affermativa il tono di Diberardino si addolci' fece finta di confabulare al telefono. " Ci scusi per l'equivoco i colleghi avevano pensato ad una lite per ragioni di corna, sa come accade basta poco,e spunta fuori un coltello."
Devita jr era impietrito dallo stupore per il cambiamento improvviso della situazione. Il poliziotto lo congedo' in modo cerimonioso " vuole che la faccio accompagnare? " Me ne vado per conto mio".

Gautieri aveva assistito a tutto l'interrogatorio in una stanza vicina. Quando Diberardino entrò' nella stanza, seguito da Bonafede e Parisi l'ispettore si complimentò' " bravi siete stati degli ottimi attori."
Sul viso di Gautieri spunto' un vago sorrisetto di soddisfazione si stava immaginando la scena tra Devita padre e suo figlio. Voleva mettere pressione al capo della ndrina e forse ci stava  riuscendo.

CAPITOLO  53

La vigilia di Pasqua si stava avvicinando, il sole riscaldava con un  certo tepore  le prime giornate di cauto anticipo di primavera. Il tempo uggioso e umido che dal lago  pervadeva tutta la città' forse era solo un ricordo, pensava Gautieri, mentre a passo svelto percorreva il lungo lago per raggiungere l'ufficio.
Più' di una volta Bonafede si era offerto di accompagnarlo con l'auto di servizio ma l'ispettore di solito rifiutava, tempo permettendo. Gli piaceva restare solo con i suoi pensieri mentre percorreva il tratto di strada tra casa e la sede del commissariato. Erano giorni abbastanza impegnativi per Gautieri, aspettava l'arrivo della sorella e del cognato che avrebbero passato con lui le feste pasquali.
L'ispettore da scapolo  viveva in un appartamento non lontano da piazza mercato e la prima cosa che penso' fu di prenotare un albergo, pensiero che scacciò immediatamente. La tradizionale ospitalità abbruzzese non consentiva deroghe, sorella e cognato si sarebbero istallati a casa sua.
Per prima cosa, prima di uscire, cerco' la signora Giuseppina che un paio di volta a settimana gli rassettava l'appartamento, raccomandandosi di dare una parvenza di ordine all'ambiente. Ovviamente si aspettava le " mustacciule", dolce tipico delle sue parti.

Gautieri si trovava in una situazione molto delicata e potenzialmente esplosiva per se' e per l'indagine che stava portando a termine.Sapeva con chi aveva a che fare. Gente spietata che poteva contare di appoggi a volte insospettabili, ne aveva già' fatto le spese in passato.
Aveva davanti l'appuntato Giancarlo Curro', sui trent'anni, occhi scuri come il suo carnato, ben piazzato fisicamente.
Quando dall'ufficio del vicequestore fu avvertito che l'ispettore Gautieri gli voleva parlare non mostrò' sorpresa, ne' almeno apparentemente alcun sospetto che si era infilato in una brutta situazione.
" Curro', esordi' Gautieri, da quanto tempo sei venuto da noi? " Sono qui da novembre" rispose. " E ti trovi bene all'ufficio passaporti? "Veramente sono addetto ai permessi per porto d'armi" "E che ci facevi la sera di tre giorni fa nella sala intercettazioni? " chiese perentoriamente l'ispettore cambiando improvvisamente tono della voce
"Non ricordo esattamente ma nei turni serali ogni tanto vado un po' in giro a fare quattro chiacchiere"
"Allora ti rinfresco la memoria io, sei stato sorpreso a guardare il brogliaccio relativo ad una intercettazione telefonica, riservatissima e molto importante e non ti sarai limitato a guardarla. Lo sai che sei in un mare di guai? che corri il rischio di essere licenziato e con un reato di favoreggiamento sul groppone?"
"Mah può' anche darsi che per impratichirmi un po' abbia dato uno sguardo a delle carte. E' così' grave?"
" Si da' il caso che quella stessa mattina qualcuno sia stato avvisato di questa intercettazione e..." Scusi commissario ma io che c'entro? " C'entri, c'entri, sappiamo che tu mantieni rapporti con il geometra Devita." " E allora? E' un reato essere compaesano di don Vitaliano"?
"Se vuoi continuare a fare il furbo, il nostro colloquio finisce qui e passiamo l'incartamento all'ufficio ispettivo del ministero e intanto ti sospendiamo dal servizio."
All' improvviso il volto del poliziotto comincio' ad avvampare, forse stava rendendosi conto di ciò' che aveva fatto mandando a Devita il contenuto della intercettazione, e mantenendo lo sguardo sul portacenere di Gautieri dopo un lungo silenzio " credo di aver fatto una gran cazzata, ma mi creda commissario," "non sono commissario sono ispettore capo, intervenne con stizza Gautieri, ma pensavo di dimostrare a don Vitaliano la mia riconoscenza, mi e' stato molto vicino quando sono arrivato qui"
Gautieri presa la palla al balzo tentando il tutto per tutto, " ti posso capire, sono meridionale anch'io e potrei anche crederti, ma se non vuoi finire nei casini, vista la tua amicizia con Devita gli farai avere un dolce pasquale tipico delle vostre zone. Cosa mangiate a Pasqua come augurio?"
Il ragazzo ci penso' un po' " c'è ne sono tanti ma le cuzzupe sono le più' conosciute"
"Ma cosa intendete farne? "Tu sei un poliziotto e hai giurato sulla costituzione, non buttare alle ortiche la tua divisa. Fai quello che ti si ordina e probabilmente te la caverai a buon mercato."

La trama invisibile dei coloriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora