TRAVIS

Quello che stavano facendo Theia e Luke non mi piace, non perché sia geloso, anche, ma ho paura che lui la faccia soffrire e lei soffre fin troppo, soprattutto perché lei è una che ci spera fino alla fine, non lo ammetterà mai ma io lo so, che la notte sta affacciata al balcone nella speranza di vedere nostro padre e magari riprenderci il rapporto, lei spera fino alla fine, e se lo fa con nostro padre, ho paura che si affezioni a Lopez, e poi lui la deluda, Non deve succedere.  Il telefono prende a squillare facendomi distrarre dai miei pensieri, forse è meglio così. Sarah, la ragazza che mi ha lasciato in sospeso ieri.
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<Dimmi.>>

<<I miei genitori non ci sono, ti aspetto.>> Bello essere usati, loro non sanno niente di me. Ci usiamo a vicenda e poi ci facciamo chiacchiere amichevoli accompagnate da qualche canna, ma nessuno sa che sono attratto dagli uomini, specialmente un biondino che vedo ogni giorno e che ogni mese cambia colore di capelli. Chi è che si fingerebbe etero per paura? Io, vero. Infilo il preservativo nel portafoglio e prendo le chiavi di casa e della moto, pronto a quel piacere che è anche un po' uno strazio. Quando arrivo a casa sua entro dal retro, sempre aperto di giorno. Vado verso camera sua, Sarah ha indosso un reggiseno in pizzo nero e un pantaloncino molto corto e bianco.

<<Trav, come stai?>> Chiede cominciando già a levarmi la maglietta.

<<Benissimo.>> Mentì contro le sue labbra, i baci con lei sono sempre rudi, sempre violenti e mai baci a stampo solo limoni belli forti. Le slacciai il pantaloncino, trovandola già senza le mutandine, come era solita fare quando mi aspetta.

Mi slaccia subito la cinta e mi cala pantaloni e i boxer facendo uscire fuori l'erezione.

🌶️🌶️ inizio 🌶️🌶️

Mi buttò sul letto, strofinando l'intimità fradicia sull' erezione che cominciava a fare seriamente male.

<<Non sederti proprio lì.>> Ringhiai quando si accomodò proprio sul mio cazzo. Si spostò più avanti come richiesto. La mia mano viaggiava sul suo corpo minuto, soffermandosi sui seni tondi e sodi, che cominciai a maneggiare,  poi scesi giù fino a stuzzicare il clitoride, pulsante sotto al mio tocco, con un gesto violento la penetrazione facendole strillare il mio nome dalla sorpresa. Dentro di lei compio movimenti circolari, facendola gemere rumorosamente, catturai ogni suo gemito fra le labbra.

<<Cazzo Travis! Mi sta chiamando mio padre!>> Urla mentre le mie dita viaggiano ancora dentro di lei.

<<Dimmi papino.>> Dice con la voce tremante.

<<Tesoro, torno domani pomeriggio, vedi se puoi stare con un amica.>> Mentre il padre parlava lei si morde il labbro per trattenere i gemiti.

<<Certo papi, ti saluto che sono al bagno.>> Chiude la chiamata e posa il telefono dentro al comodino. Prendo un preservativo e lo indosso, con un movimento violento la penetrai facendole mozzare il respiro. Entro ed esco da lei con i ritmi che dice lei, che variano da piano, al veloce. Mentre la penetro le mie mani sono nelle sue natiche, che afferro e palpo. Ci ritroviamo a gemere molto rumorosamente, lei mi bacia il collo voracemente, succhiandolo e baciandolo lasciando la stampa del rossetto rossiccio che indossa quotidianamente. Il suo corpo viene scosso da brividi e spasmi e finalmente viene colta da un orgasmo e in quel momento vengo anch'io riempendo il preservativo che mi affretto a gettare nel cestino del bagno, posto accanto al letto (per il momento) .

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