7. Peter Kailani

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TUUUNF!

Quando quella mattina Annabeth si era svegliata era caduta dal letto e stava urlando.

Non appena la sera prima si era messa a letto e aveva chiuso gli occhi, era caduta nello stesso sogno di tutte le sere.

- Yuuuuhuuuuu!

La piccola Annabeth - poteva avere all'incirca 5 anni - era seduta sull'altalena nel giardino di casa sua e andava avanti e indietro divertita; mentre rideva, si girava indietro e diceva:

- Più forte papà!

Dietro di lei, Peter Kailani le sorrideva e la spingeva con tutta la forza che aveva nelle braccia. Annabeth rideva e, una volta tanto, allargava le braccia e lasciava che il vento le accarezzasse i lisci capelli color rame, ondulati e sbiaditi sulle punte a causa dei frequenti bagni al mare con suo padre. Sfiorò con le dita le foglie dell'albero sopra di lei, cercando di staccarne una, e poi tornò di botto a reggersi stretta alle funi dell'altalena per non cadere. Quando scese, suo padre la prese in braccio e la fece salire sulle sue spalle. Lei gli accarezzava i capelli brizzolati e poi apriva le braccia per imitare un aeroplano, così suo padre correva verso la costa a pochi metri dalla casa e si tuffavano con vestiti e tutto. Annabeth rideva felice e schizzava suo padre in segno di sfida, mentre quello la ricambiava e le faceva il solletico in tutto il corpo, il solito tatuaggio di un dragone lungo il braccio destro.

La scena cambiò.

Annabeth e suo padre erano ancora al mare, ma ora Annabeth aveva 15 anni e il volto di suo padre era cambiato. Ora gli si scorgevano più rughe sul viso, lungo la fronte e sotto gli occhi; tra i capelli castani si intravedevano molti tratti bianchi, la barba era più lunga, anche questa quasi tutta bianca; sotto la maglietta bagnata la pancia era più evidente e i suoi profondi occhi blu mare ora erano più scuri, avevano perso la loro brillantezza. Annabeth lo schizzò, ma lui, cercando di ricambiare e abbassandosi per spingere l'acqua, piegò la schiena e fu costretto dal dolore a uscire dall'acqua. Il sorriso sulla faccia di Annabeth svanì e fu sostituito da uno sguardo di preoccupazione. Uscì dall'acqua pure lei e cercò di aiutare il padre facendolo sdraiare sulla morbida sabbia della spiaggia di Waikiki, sperando che non si fosse fatto nulla di grave.

Peter Kailani era uno dei marinai/pescatori più conosciuti dell'isola di Oahu, era diventato famoso per aver pescato un pesce spada di 4,5 metri e da allora tutti lo guardavano con ammirazione. Il lavoro di pescatori veniva tramandato nella famiglia Kailani da generazioni e generazioni e non si era mai fermato prima che nascesse Annabeth che, in quanto unica figlia femmina, non poteva mandare avanti la tradizione. E non voleva mandare avanti la tradizione. Tuttavia, suo padre non le aveva mai fatto pressioni e le ripeteva sempre che era libera di fare quello che le piaceva e che lui l'avrebbe sempre appoggiata. Ecco un altro motivo per cui adorava suo padre. Lo stesso nome, Kailani, in hawaiano significa "mare, cielo", che indica l'antico collegamento che lega la loro famiglia (che vive nel mondo del cielo) con il mare e tutto ciò che ci vive.

Il sogno cambiò di nuovo, l'anno era lo stesso, ma ora Annabeth e suo padre erano a bordo di una barca e stavano andando in largo mare per pescare. In realtà Annabeth non era sulla nave, ma vedeva tutto come se fosse lì, in mezzo ai marinai. Una volta fermata la barca, due marinai calarono le reti da pesca, mentre suo padre, il proprietario della nave, impartiva ordini. Mentre il tramonto calava, una grande nube temporalesca si avvicinava alla barca e alcuni marinai suggerivano di ritirarsi, prima che la situazione diventasse pericolosa. Tuttavia, Peter, che stava per pescare dei tonni belli grossi, insistette per restare qualche altro minuto e il resto dell'equipaggio dovette acconsentire. Quando la nube fu troppo vicina, furono costretti ad alzare le reti, cercando di sistemare tutto al meglio possibile. Il mare però, cominciò ad alzare grosse onde che si andavano a schiantare contro la barca, minacciando di farla capovolgere e la tempesta arrivò. Capitan Kailani pilotava la barca come un vero esperto, cercando di evitare le onde. Ma, per quanto bravo potesse essere, un'onda di proporzioni gigantesche travolse la nave, seminando il panico tra i marinai, che cominciarono a urlare e a preparare le canotte di salvataggio. Peter cercava di tranquillizzare i suoi uomini, ma pure lui aveva qualche dubbio su come affrontare quella tempesta. A un certo punto una falla si aprì sottocoperta e la barca cominciò ad affondare. Tutti i marinai indossarono le canotte di salvataggio, alcuni si buttarono in mare, altri cercarono di fuggire con le canoe, incitando il capitano a venire con loro. Tuttavia, lui teneva troppo alla sua barca e cercò in tutti i modi di salvarla, senza però ottenere niente. Quando un'altra onda investì Peter trasportandolo via con sé, Annabeth urlò e si dimenò, cercando di strappare via suo padre dalle grinfie del mare, ma riuscendo solo a cadere violentemente dal suo letto con un tonfo.

Sua madre accorse velocemente nella stanza della ragazza e, quando la trovò seduta sul pavimento che si massaggiava la testa, le chiese cos'era successo. Lei le raccontò del sogno, mentre la madre la guardava dolcemente cercando di tranquillizzarla:

- Annie, so che per te è stato molto difficile affrontare la morte di tuo padre, lo è stato per tutti. E so pure che per quanto io possa consolarti, non posso e non potrò mai rimuovere questo ricordo dalla tua testa e non devo. È giusto che tu pensa spesso a lui, ma non essere triste per tuo padre, perché è morto facendo quello che amava e non si è mai pentito di nulla nella sua vita; ha portato onore alla famiglia Kailani, e ora fa parte del mare che ha abbracciato la nostra famiglia per generazioni.

- Ma, mamma, per colpa mia non ha avuto un erede che mandasse avanti la tradizione della nostra famiglia.

Sua madre sorrise:

- Sciocchina, tua padre non avrebbe potuto essere più fiero di te. Quando sei nata non si è mai lamentato una volta ed è sempre stato felicissimo di avere una splendida figlia come te. Non faceva che lodarti. Non gli è mai interessato portare avanti la tradizione di famiglia, se questo non era quello che desideravi.

Annabeth restò in silenzio e sua madre la lasciò un po' da sola a riflettere. Dopo un po' decise di scendere al piano di sotto e si diresse verso la spiaggia con in mano un cestino. Si tolse le scarpe, stese una tovaglia sulla sabbia e si sedette vicino al bordo del mare bagnando solo la punta dei piedi. Si ricordava quando giocava con suo padre a ritirare i piedi prima che arrivasse un'onda, sfidando la velocità del mare, per poi ristenderli. Prese dal cestino una conchiglia che aveva trovato 9 estati prima col padre, e gli incise le iniziali "A+P" (Annabeth + Peter). Era una conchiglia bellissima: si attorcigliava in una chiocciola che terminava in un largo cono e, quando la si avvicinava alla luce, rifletteva tutti i colori dell'iride. Ricordava ancora quando l'avevano trovata sulla spiaggia accanto a una scritta, "Io e papà per sempre", con sotto un disegno che aveva fatto all'età di 7 anni, che raffigurava lei che teneva per mano suo padre. Cominciava a pensare che fosse stato un segno del loro destino. E, se non potevano stare insieme per sempre, voleva riconsegnare quel segno al mare, nella speranza che lo conservasse per ricordare il legame che la teneva ancorata a lui. Così appoggiò la conchiglia sulla sabbia e un'onda del mare la prese con sé e l'accolse insieme all'anima di suo padre. 

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