Annabeth rischiò quasi di svenire per il panico. Come sempre si era illusa che tutto fosse andato per il meglio e invece era tutto il contrario. Pensò a tutte le persone che sarebbero morte per colpa sua. Nel giro di qualche secondo Noah, Chloe, sua madre, lo zio di Noah e persino lei stessa si sarebbero ritrovati per terra senza un'anima. No, non poteva permetterlo. Voleva salvare sua madre e alla fine non aveva fatto altro che mettere in pericolo non solo lei, ma anche tutti i suoi amici. Bene. Molto bene. E, come se non bastasse, si ritrovava costretta a trovare una soluzione nel giro di 10 secondi. Non poteva andare meglio!
Si fece prendere dall'istinto e corse incontro alla Moyasamu, con l'intento di distruggerla. Purtroppo, proprio come temeva, non era così semplice.
A un passo dall'afferrarla, si ritrovò bloccata. La Moyasamu aveva preso possesso di lei. E non solo di lei. Anche Noah e suo zio non potevano fare a meno che obbedire agli ordini della bambola. Ormai un pezzo del loro DNA le apparteneva e poteva farci quello che voleva. Per cominciare, Noah tolse le manette a suo zio.
Non appena Emma, Crystal e nonna Rose si resero conto di quel che stava accadendo, andarono incontro alla bambola e tentarono di distruggerla ma, bloccate da Noah e Paul Anderson, riuscirono solo a provocargli dei graffi sul viso di porcellana. Peccato che in quel momento tutto quello che accadeva a lei, accadeva anche ad Annabeth, a Noah e a suo zio, così che tutti e tre si ritrovarono presto la faccia solcata da profondi tagli.
- Non vi conviene torcermi un capello se non volete fare del male anche ai vostri amici - li minacciò la Moyasamu.
Nell'arco di due secondi, contrariamente alla sua volontà, Annabeth si ritrovò a tenere bloccata Emma, mentre Noah teneva Crystal e suo zio pensava a nonna Rose. E ora? Come avrebbero fatto? Il tempo scorreva sempre più velocemente.
Per loro fortuna, Emma riuscì a sfuggire dalla presa di Annabeth e andò incontro alla Moyasamu. Annabeth le avrebbe voluto dire di fare attenzione o ci sarebbero rimasti secchi anche loro, ma non poteva dire una parola a suo comando.
Grazie al cielo, Emma aveva avuto la brillante idea di fare tutto il contrario di quello che le aveva detto la Moyasamu: "Non vi conviene torcermi un capello se non volete fare del male anche ai vostri amici". E perché no? Che male gli avrebbe fatto qualche capello in meno?
Così Emma strappò alla Moyasamu una manciata di capelli, tra i quali quelli di Annabeth, di Noah, della signora Kailani e (anche se esitò un attimo) di Chloe Williams.
I ragazzi vennero liberati dall'incanto in un attimo.
- Devo liberare anche quello là? - disse indicando lo zio di Noah, che teneva ancora stretta la nonna di Annabeth.
Zack
Un colpo netto. Un colpo netto che lasciò tutti a bocca aperta. Un colpo netto che avrebbe condannato tutti i presenti.
Un coltello era volato nella stanza, sfiorando il fianco di Emma e mozzando la testa della Moyasamu, che rotolò a terra così come quella di Paul Anderson...
Rick Jones stava sull'uscio della porta con aria soddisfatta. Tutti lo guardavano con bocca spalancata. Prima ancora che potessero fare qualche domanda, un uomo si affacciò alla porta per controllare la situazione:
- Tutto bene capo? Si è sbarazzato della ragazzi...
Non appena diede un'occhiata alla stanza e vide la testa del suo capo per terra sanguinante e il corpo inanimato disteso sul pavimento, scacciò un urlo difficile da non udire. Subito scattò l'allarme in tutto l'edificio e i cinque ragazzi si ritrovarono costretti a scappare, mentre nonna Rose cercava di stare al loro passo. Uscire dall'edificio non fu così difficile, tranne per il fatto che avevano dovuto spaccare il muro con la sedia alla quale era stata legata Annabeth.
Ok, ora voi vi chiederete: "Ma come caspita hanno fatto a rompere la parete con una sedia?!". Beh ok, non era proprio tutto merito della sedia. Aveva sicuramente fatto la sua parte, ma il colpo decisivo l'aveva dato una grossa guardia di sicurezza che si era schiantata nel tentativo di acciuffarli.
Ad ogni modo riuscirono tutti a uscire dal buco creatosi dallo schianto, mentre l'omone cercava stordito di alzarsi da terra. Purtroppo nonna Rose non aveva la loro stessa velocità e fu raggiunta presto dalla polizia.
- No! Nonna! - Annabeth si girò indietro e cercò di andare a liberare sua nonna, ma Rick la bloccò per un braccio:
- Non c'è tempo. Ormai è stata presa.
- Andate! Scappate, non pensate a me, me la caverò! - li incoraggiò da lontano nonna Rose.
Così Annabeth, Emma, Crystal, Noah e Rick si avviarono in una corsa per le strade di Wellington, con la polizia alle calcagna.
- E ora che si fa? - chiese Crystal una volta che si furono nascosti.
Emma si guardò intorno:
- Ma dove siamo finiti?
- Penso che una volta questo fosse il teatro della città - disse Rick.
- E come mai è stato abbandonato?
- Scopriamolo!
Entrarono dalla porta sul retro, ormai scassata. Le rovine del teatro lasciavano uno strano fascino, un po' inquietante. La stanza era immensa, il tetto altissimo. Le tribune si alzavano tutt'intorno al palco, bruciato.
- Dev'esserci stato un incendio qui.
- Che peccato, doveva essere proprio bello un tempo!
- Beh, fatto sta che rimane sempre un ottimo rifugio! La polizia non ci troverà mai qua dentro.
Andarono dietro le quinte, dove si vedevano un sacco di costumi e attrezzi di scena bruciati.
- Cosa facciamo ora? Non possiamo mica restare qui tutta la vita!
- Dobbiamo studiare un piano. Pensano che siamo colpevoli della morte di Paul Anderson. Dobbiamo dimostrargli che non è così - disse Annabeth.
- Beh, in realtà uno di noi la colpa ce l'ha - ammise Rick.
- A proposito di questo, penso che dovremmo parlare.
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Moyasamu
Ficção Adolescente"Più è profonda la ferita, più sarà grande il sollievo una volta guarita" Annabeth odia la sua vita. Vorrebbe prenderla e farla a pezzi, distruggerla. Da quando suo padre è morto, si è dovuta trasferire insieme alla madre in Nuova Zelanda per proble...