8. Amicizia o...

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Annabeth saltò in aria.

Era ancora seduta sulla spiaggia, quando qualcuno la afferrò da dietro e le mise una mano sopra gli occhi e le labbra. Lei si dimenò e cercò di urlare, ma le mani erano forti e le serravano totalmente la bocca, impedendole di emettere qualsiasi suono, se non un "Mmmmh" soffocato. Inizialmente pensava che la volesse rapire, ma poi il ragazzo dietro di lei emise una risatina. Annabeth smise di agitarsi e cercò di capire la situazione. Non appena sentì sulla fronte il contatto di un anello a forma di serpente, capì subito cosa stava succedendo e si diede della stupida. Iniziò a ridere, o almeno a fare quella che sembrava una risata soffocata, così Noah la liberò e si sedette accanto a lei ridendo a sua volta. Da quando aveva fatto amicizia con quel ragazzo rideva spesso.

- Sei proprio uno stupido - continuò sempre ridendo

- Non più di te - sorrise lui.

- Che ci fai qua?

- Stavo facendo una passeggiata sul lungomare, poi ti ho vista e ho pensato di farti uno scherzo.

Annabeth lo guardò e sorrise. I suoi capelli color nocciola erano scompigliati dal vento. I suoi occhi azzurri come il cielo si fermarono su di lei e fecero una smorfia come a dire "Che hai da guardare?". Lei sorrise e gli sistemò il ciuffo con la mano.

- Chi ti ha dato il permesso di toccare i miei fantastici capelli?! Questa me la paghi!

Annabeth si alzò e iniziò e correre, mentre lui la inseguiva sulla spiaggia al tramonto. Entrarono in acqua, bagnandosi fino alle caviglie. Lei lo schizzò, provocandolo e ridendo. Noah la guardò come a dire "Come osi?!". In risposta lei rideva e continuava a schizzarlo, mentre lui la ricambiava, inzuppandole il copricostume verde mare, in tinta coi suoi occhi.

Dopo essersi bagnati a dovere, uscirono dall'acqua e Annabeth prese per mano Noah spingendolo sulla costa. Lei si girò indietro a guardarlo e Noah non poté fare a meno di pensare che era bellissima con i capelli bagnati e gli occhi verdi che scintillavano al riflesso del mare. Il suo sorriso smagliante lo faceva sentire bene. Così lui la prese per le gambe a mo' di principessa e la portò in giro per la costa, mentre lei protestava e si dimenava tra le sue braccia:

- Hey! Mettimi giù! 

Ma più Annabeth lo esortava a lasciarla, più lui la teneva stretta e correva veloce

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Ma più Annabeth lo esortava a lasciarla, più lui la teneva stretta e correva veloce. Dopo aver percorso un bel tratto di costa a piedi, lui la lasciò e si sedettero sugli scogli a guardare il tramonto.

- Wow - Annabeth restò a bocca aperta davanti a quel fenomeno spettacolare.

- Wow - le fece eco lui.

Un'onda le bagnò la punta dei piedi, mentre inspirava la salsedine che si liberava nell'aria. Si girò a guardare Noah accanto a lei. Fissava l'orizzonte immerso nei suoi pensieri.

- Hey, tutto bene? A cosa stai pensando?

- A te.

Annabeth avvampò violentemente e si girò a guardare il mare sotto di lei.

- No... non in quel senso, non fraintendere Miss hawaian. Intendevo dire che stavo pensando a te e a tutto quello che ti ho detto. Non avevo mai raccontato a nessuno la mia storia. Tu sei l'unica che mi sa ascoltare e che sa vedere il vero me. Capperi, non so come fai, ma mi fai sentire... bene.

Annabeth si imbarazzò. Non poteva negare che anche Noah la faceva sentire bene. Molto bene. Da quando lo conosceva non sapeva far altro che ridere.

- Anche... anche tu mi fai sentire così. E ti devo ringraziare, perchè era da tanto che non ridevo. Da quando ti ho conosciuto la mia vita è migliorata.

Inizialmente le costò molto pronunciare quelle parole, il cuore le batteva a mille e fu come se Annabeth provasse un nuovo sentimento che non aveva mai provato prima... amore. Annabeth sbiancò. Non riusciva ad ammetterlo a sè stessa, ma ormai non poteva negare di essersi innamorata di Noah. Lui era così... non sapeva come esprimerlo a parole. Era quello che si provava a essere innamorati? Beh, certo, Annabeth aveva già avuto delle cotte in passato, ma ora era diverso, quella non era una semplice cotta.

Vide Noah sorridere e poi ridere.

- Hey, che c'è, è vero, cosa c'è di male?! L'hai detto tu stesso che anche io ti faccio sentire meglio.

Noah continuò a ridere come se non ci fosse un domani.

- Sì, scusa, è che...- si piegò in due dalle risate - Dovevi vedere la tua faccia! Sei diventata tutta rossa. - lui le toccò il naso con un dito - Wow, ho conquistato la signorina Kailani!

Annabeth si infiammò di nuovo:

- Cosa? No! Piuttosto dovrei sospettare di te, a giudicare di come mi guardavi. Non ci posso credere: il grande Noah Anderson si è innamorato della stupida hawaiana col gonnellino e la collana di fiori! - scoppiò a ridere anche lei, ma in realtà il suo cuore pulsava a più non posso e minacciava di saltarle via dal petto.

Rise anche lui, ma poi fece improvvisamente uno sguardo stupito:

- Aspetta un attimo, e tu come fai a conoscere il mio cognome?

- Sai com'è, io sono Annabeth Kailani, so tutto - si vantò con uno sguardo fiero.

Noah stava per protestare, quando il suo telefono squillò, la musica era la sigla di SpongeBob.

Lui le fece segno col dito di aspettare un attimo e rispose alla chiamata.

- Sì... ah ah... ok... sì ma... un attimo... uff... ok - e riattaccò.

- Scusa, era mia madre, vuole che torno immediatamente a casa. Ci vediamo domani.

Annabeth lo salutò un po' a malincuore, era triste che quel momento dovesse finire:

- Oh, ok. A domani allora.

Lui si accorse della tristezza nella sua voce e le disse:

- Hey, ti prometto che ne riparliamo domani. E poi, tu mi devi ancora dire chi ti ha detto il mio cognome super secret. Facciamo così: domani sera, alle 22:00, vieni a scuola, sali le scale d'emergenza e vieni sul tetto, ti aspetto lì.

- Cosa? Ma di sera la scuola è chiusa, noi non possiam...

La zittì appoggiandole un'indice sulle labbra rosee.

- Fidati di me, Miss "le regole sono fatte per essere rispettate". Te lo dice Mister "le regole sono fatte per essere infrante", ok?

Lei si rassegnò:

- Ok, a domani. E non mi chiamare Miss "le regole sono fatte per essere rispettate".

Lui sorrise, le mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio e le baciò la fronte:

- A domani, Miss Hawaian.

Annabeth lo guardò allontanarsi, impaziente che arrivasse il giorno dopo. Emise un sospiro. Quel ragazzo le piaceva proprio tanto.

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