Hey, devi nascondere il tuo amore
Hey, devi nascondere il tuo amore
Come posso anche solo provare
Non posso mai vincereYou've Got To Hide Your Love Away - The Beatles
22 aprile 2012Tutto quello che credevo di sapere si era disintegrato in minuscole particelle. Sembrava che la mia vita fosse una distesa di sabbia: all'apparenza era compatta, ma quando poggiavi i piedi su di essa ti rendevi conto che era composta da infiniti granelli.
Lara faceva parte della società segreta di cui mi aveva parlato mio padre. Ne ero certo. I video che stavo osservando nel mio capannone, gli audio ricavati dalle microspie che le avevo messo nel giubbotto e nella moto erano impossibili da fraintendere.
Mi aveva mentito spudoratamente. O meglio, aveva omesso una grandissima parte della sua vita.
Ma non riuscivo ad avercela con lei, non visto quello che stavo facendo io fin dal nostro primo incontro.
L'avevo seguita, spiata. Mi sentivo talmente nauseato da me stesso, che sarei voluto sparire nel nulla con un semplice schiocco di dita.
Ma era quello il motivo per il quale l'avevo avvicinata.
Il problema era che non avevo messo in conto quanto quella ragazza potesse far breccia nel mio cuore nero.
Ora, guardando quelle foto, facendo mia quella consapevolezza, non sapevo cosa fare.
La testa, calcolatrice quasi quanto quella di mio padre, mi diceva di mostrare a Francesco tutto ciò che avevo scoperto, di andare a parlare con Giuseppe Mersiglia in prigione e far decidere a lui come concludere la questione.
Ma questo significava mettere lei in pericolo. Un pericolo mortale.
Quella cosa che avevo in mezzo alle costole, quella cosa che aveva ripreso a battere grazie a Lara, mi imponeva di agire in un altro modo. E non potevo non ascoltare quell'organo che credevo perso per sempre.
Dovevo trovare un modo per distogliere l'attenzione del clan da lei.
Dovevo proteggerla.
Il modo migliore era far sparire tutte le prove avevo raccolto nel capannone, ma non riuscivo a farlo, era come se dovessi concedere alla mia testa una piccola vittoria. Come se volessi tenermi un'arma di riserva. Ero cresciuto diffidando di ogni persona, anche la più vicina, e odiavo il fatto che non fossi capace di eliminare quella parte di me.
Guardai l'orologio al polso: ero in ritardo per la riunione.
Adesso ero io a presiederle e mio fratello non mancava di farmi notare tutto il suo fastidio.
Era così stupido da non capire che se avessi potuto avrei lasciato volentieri a lui le redini della famiglia e sarei scappato via, lontano da tutta quella merda.
Due occhi nocciola sbucarono nella mia mente, come a ricordarmi che adesso avevo un motivo per rimanere in quella bellissima ma maledetta città.
Scossi la testa e un sorriso apparve sulle mie labbra.
Sto impazzendo, non c'è altra spiegazione.
Uscii dal capannone e, vedendo la macchina di Antonio qualche metro più avanti, le mie labbra si tesero in una linea sottile e lo sguardo divenne torvo. Una maschera da bravo boss carnefice quale ero.
Entrai in auto senza dire una parola, guardai dritto di fronte a me e alzai impercettibilmente il mento. Antonio capì di poter andare.
Rimase in silenzio, come al solito. Per questo era il mio preferito, almeno non diceva stronzate come Francesco o Salvo, giusto per dare fiato alla bocca. Non riuscivo comunque a definirlo "amico". Come potevo definire amico qualcuno che mi avrebbe ucciso, se solo mio padre glielo avesse ordinato? Ma eravamo cresciuti insieme e, forse in un'altra vita, avrei provato un affetto fraterno nei suoi confronti. In questa, di vita, il solo fatto di tollerare la sua presenza mi sembrava abbastanza.
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SYS 2 - La società degli splendenti. il ritorno
ChickLitCosa accadrebbe se il figlio di un boss mafioso fosse attratto irrimediabilmente da una ragazza decisa a estirpare la mafia dalla sua città? Palermo, 2012. Adriano è un ragazzo cresciuto nell'odio e nella violenza. Compie atti terribili sotto il com...