Capitolo Trentadue - Verità Rivelate

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Oh no, ho capito

Una ragnatela e io ci sono in mezzo

Quindi mi giro e mi rigiro

Eccomi nella mia piccola bolla

Trouble - Coldplay

Era stata un'agonia attendere i quindici minuti che mi separavano dalla fine del turno di lavoro.

I gemelli avevano mandato un s.o.s e il mio cervello aveva iniziato a scandagliare tutte le possibili catastrofi che potevano essere successe. Ma non andai via prima, non dopo le raccomandazioni di Nicolò e le opportunità che mi stava concedendo.

Quando la lancetta dell'orologio di fronte a me aveva segnalato il momento tanto atteso, ero scappata letteralmente dall'ufficio senza fermarmi a salutare nessuno, neanche Davide.

Arrivai finalmente alla base, corsi verso la porta e la spalancai. Erano tutti già lì, comprese le sorelle maggiori.

«Io spero che sia una questione di vita o di morte» esordii entrando. «Credo di aver raggiunto un record nel superare ogni limite di velocità consentito.»

«Vi siete messi d'accordo per dire tutti la stessa cosa?» chiese Daniele alzando un sopracciglio.

Intuii che anche gli altri si erano lamentati. Ma non avevamo un attimo libero e i nostri lavori e i nostri studi erano fondamentali, non potevamo lasciare sempre ogni cosa e correre alla base.

«A me avete fatto un enorme favore, io e Maria ci stavamo annoiando a morte in facoltà.» Stephan si sedette al tavolo.

Ok, forse non per tutti era lo stesso.

«Ci spiegate cosa succede?» Alex era in piedi dietro la sedia di Luna.

Io mi accomodai, al solito, tra i miei migliori amici.

I gemelli ci ispezionarono tutti. Amavano tenerci in attesa, ma la mia pazienza era molto scarsa. In più, negli ultimi giorni, ogni volta che entravo alla base era normale guardare la porta della cantina e pensare alle mani di Adriano su di me. Alle sue promesse sussurrate, alle sue labbra sulle mie.

«Succede che da qualche settimana qualcuno entra nella base di notte» Raffaele lo comunicò con una nota di angoscia nella voce.

L'informazione arrivò al mio cervello con un paio di secondi di ritardo, distratta com'ero dai miei pensieri.

Cazzo!

Sgranai gli occhi e mi voltai verso Luna, l'unica a sapere il mio segreto. L'idea che lo avesse svelato lei non mi sfiorò neanche, ma avevo bisogno del suo supporto.

Lei mi stava già osservando, con la mia stessa espressione di sorpresa.

Un coro di "Cosa?" si sollevò nella stanza.

«Le telecamere non hanno ripreso nulla?» Emily si alzò e andò dietro la postazione dei gemelli, così fece anche Nicole.

«Solo una persona con il cappuccio» rispose Daniele, digitando tasti sul PC. «Ma la cosa assurda sta nel fatto che conosceva il codice per aprire la porta.» C'era un allarme nella sua voce che non avevo mai sentito prima.

«E se fossero stati i ragazzi nuovi?» azzardò Maria. Ma vidi che si stava mordendo il labbro inferiore. Evidentemente l'idea che le new entry ci potessero tradire non le piaceva molto, e avrei scommesso che si stava preoccupando soprattutto di una.

Mi veniva quasi da ridere.

In realtà, la risata era proprio nella mia gola. Una di quelle risate nervose che escono fuori quando non si è in una bella situazione. Riuscii a trattenerla.

SYS 2 - La società degli splendenti. il ritorno Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora