✧9. 𝑺𝒐𝒏𝒐 𝒊𝒐 𝒊𝒍 𝒕𝒖𝒐 𝒄𝒂𝒔𝒊𝒏𝒐✧

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Third person pov
 
Seoul, Corea del Sud – Le strade

Era così sbagliato essere attratto da un unico e semplice sorriso?
Eppure era quello che gli occhi del rosso cercavano spesso quando era presente Felix.
Lo aveva incontrato solo ieri e ad essere sincero gli era bastato.

Hyunjin era un demone "anomalo" se così si può definire, questo perché spesso i demoni percepiscono una vera e propria sensazione di sconforto se vengono a contatto con un angelo o, peggio ancora un ibrido. Questo perché sta nella natura dei demoni fare la guerra con gli angeli e sta nella loro natura rovinare la vita agli esseri umani.

Ovviamente questo discorso valeva anche per Minho, visto che si era fidanzato con un angelo.
Quello che c'era tra lui e Jisung era un rapporto estremamente proibito.
Se qualcuno di sbagliato ne sarebbe venuto a conoscenza, nessuno dei due avrebbe passato tempi facili.

Insomma era risaputo che i demoni e gli angeli si odiassero sin dagli albori ed era proprio questo a generare sconforto in un demone quando venivano a contatto con un'aura angelica.
Almeno così avveniva di solito.
Spesso erano le eccezioni a generare lo scompiglio nelle tradizioni.

Hyunjin teneva lo sguardo basso mentre stava camminando per tornare a casa. Ad un certo punto calció un sassolino, lasciando un verso di pura disapprovazione. Odiava a morte Seunghwa, anche se gli aveva nuovamente donato un corpo, lo stava obbligando a fare una cazzata.

Mentre camminava tiró fuori la sua collana da sotto la felpa e prese a osservarla con serietà. Quello era il simbolo del patto orribile che aveva stipulato.

Mentre questi pensieri occupavano la sua mente, venne colpito da un ingente mal di testa e poco dopo sentì la voce del suo amico Bang Chan.

|Ciao Hyunjin, come andiamo? Seunghwa vuole tue notizie sullo status della tua missione|

|Ma non può guardarsele da solo come ha fatto a vedere anche il primo incontro tra me e Felix?|

|No, puó usare questo potere limitatamente|

|E una delle poche volte lo ha usato solo per soddisfare un inutile capriccio?! Non riesco proprio a comprenderlo|

|Vallo a capire|

|Ascolta, io ci sto lavorando. Peró ora non ho voglia di parlarne quindi che non mi rompa il cazzo. Ciao|

A quel punto la conessione telepatica venne interrotta, così cercò di riordinare i pensieri e provare a ricordare quello a cui stava pensando prima.

A distrarlo nuovamente fu un leggero e ambiguo gorgolio provenire dalla sua pancia. Se c'era una cosa di cui si era più accorto da quando aveva nuovamente un corpo, quella era sicuramente il fatto di doverlo mantere come quando era in vita.

Aveva bisogno di soddisfare i bisogni fisiologici, come ad esempio mangiare se aveva fame o dormire se era stanco. Quando stava all'Inferno non lo faceva mai, proprio perché i demoni sono tecnicamente morti e quindi non ne avevano bisogno.

Seoul, Corea del Sud – Casa di Lee Minho

«Minho, io ho fame» disse Hyunjin triste non appena aprí la porta di casa.
Il nero che era nel salotto lo aveva sentito, così decise di rispondere.

«Lo so, hai rifiutato la cena ieri sera e il pranzo poco fa»

«Mi ero dimenticato che il corpo umano è molto esigente e va soddisfatto» disse, giungendo anche lui nella stanza del suo interlocutore. Lo vide in piedi fermo davanti alla televisione a sistemare delle cose, ma successivamente si giró per volgerli la sua completa attenzione.

✧𝐎𝐔𝐑 𝐋𝐀𝐒𝐓 𝐒𝐈𝐍 || 𝑯𝒚𝒖𝒏𝒍𝒊𝒙✧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora