✧14. 𝑵𝒊𝒄𝒕𝒐𝒇𝒐𝒃𝒊𝒂✧

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Third person pov

Seoul, Corea del Sud – Le strade

«Sei autorizzato ad essere fragile e debole. Non devi vergognartene» disse Felix.

Hyunjin scansó con violenza la mano di Felix, ghignando con malinconia. Poi si giró nella sua direzione incazzato nero. Subito si ricordò di un piccolo particolare e si buttò una mano sul viso, coprendosi gli occhi, per non far vedere a Felix che erano diventati rossi.

Ringhió con disapprovazione e quando fu certo che i suoi occhi fossero tornati normali tolse la mano dal suo viso e guardò Felix dritto negli occhi.

«Non dire mai più una cazzata del genere! Non è vero che sono autorizzato! Non è vero!»

«Sí invece. Con me sarai sempre autorizzato» rispose infine il moro con calma.

Hyunjin si calmó improvvisamente, nel sentire la voce di Felix e inizió a guardarlo in silenzio mentre il vento di quella notte gli accarezzava dolcemente il viso e gli smuovere di poco i capelli setosi.
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Seoul, Corea del Sud – Le strade

Hyunjin pensó che tutto ciò non aveva minimamente senso.
Felix come poteva dire una cosa del genere quando non lo conosceva minimamente?
Non sapeva nulla di lui, del suo carattere, della sua condizione. Il zero più assoluto.

«Non puoi dirlo» rispose freddamente Hyunjin, dopo un lasso di tempo nel quale era regnato il silenzio.

~Felix non sa della mia condizione da demone. Ragion per cui non posso mostrarli la mia debolezza~

«Indipendentemente da tutto, tutti sono autorizzati. Se non ci conosciamo bene o da tanto tempo, non vuol dire che non ti posso capire» rispose Felix.

Sembrava che Felix avesse letto nel pensiero di Hyunjin e avesse risposto al quesito che si stava ponendo.

«Tsk –disse Hyunjin facendo una smorfia. Si tolse il capuccio della felpa nera, tanto per cambiare, che indossava e si mise la mani in tasca. Infine giró i tacchi– Lasciami in pace. Nè tu nè nessun altro può capirmi»

Felix rimase fisso e immobile a guardare Hyunjin andare via, non prestandogli alcun riguardo.
Stava per tornare a casa sua, oramai rassegnato, ma si accorse subito di un piccolo particolare.
Il Sole in quel lasso di tempo, aveva lasciato spazio alla Luna.

«É n-n-notte?!» borbottó silenziosamente, iniziando a tremare come una foglia che si era seccata a causa del clima autunnale.

Hyunjin sbuffó e si giró nuovamente nella direzione dell'angelo. Lo aveva sentito proferire qualcosa, ma non aveva compreso cosa avesse detto, essendosi perso nei suoi pensieri.

Sì congeló sul posto non appena notó la condizione nella quale si trovava Felix. Egli aveva appena iniziato a guardarsi intorno, tutto tremante ed estremamente impaurito e non capiva il perché di tale reazione.

«Felix?»

«È così b-buio» disse per poi coprirsi gli occhi con entrambe le mani e ranicchiarsi a terra. Il tutto senza smettere di tremare e con il cuore che batteva all'impazzata.

Felix era Nictofobico. Aveva un'ingente e incontrollata paura del buio e della notte in sè.
Ogni giorno, passava per quella strada per tornare a casa dal lavoro e ogni giorno la percorreva prima del calare del Sole, consapevole della sua posizione.

Oggi si era fermato più a lungo proprio perché aveva incontrato Hyunjin e ora era costretto a subire le conseguenze delle sue azioni.

Inoltre, quel luogo aveva un altro grande difetto. Era un viale piuttosto stretto, definito da muri alti.
Non dava sulla strada principale percorsa dalle macchine, quindi era semplicemente privo di luci e lampioni.

✧𝐎𝐔𝐑 𝐋𝐀𝐒𝐓 𝐒𝐈𝐍 || 𝑯𝒚𝒖𝒏𝒍𝒊𝒙✧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora