✧2. 𝑳𝒂 𝒄𝒂𝒅𝒖𝒕𝒂 𝒂𝒍𝒍'𝑰𝒏𝒇𝒆𝒓𝒏𝒐✧

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Third person pov

[Circa due anni dopo...]

Seoul, Corea del Sud – Le strade

Era sera e il Sole stava già tramontando, colorando il cielo di un leggero rosso.
Hyunjin era nuovamente sulla Terra e nel mentre camminava per le strade di Seoul con le mani cacciate nella tasca di un giubotto pesante e nero, con il cappuccio in testa e lo sguardo basso.

Era malinconico e mesto, lo era da fin troppo tempo e non faceva nulla per cambiare la situazione.
D'altronde, non avrebbe potuto cambiarla.

Lui era morto, nessuno lo notava, nessuno poteva vedere il dolore colmare i suoi occhi, lui non esisteva più per il mondo.
Lui era andato via e non sarebbe mai più tornato.

Oltretutto ciò che lo distruggeva maggiormente era il fatto di esser stato dannato per il resto dell'eternità.

Si mise una mano sul petto, all'altezza del cuore, e quello che percepí era solo un battito lento e molto silenzioso. Sembrava quasi che rimbombasse nella sua cassa toracica empia.
Quel silenzio assordante lo distruggeva a rilento e sempre di piú, logorandolo ogni giorno in una morsa di tormento.

Finalmente arrivò a un muretto che faceva da recinzione per il marciapiede dove stava camminando.
Arrivò al suo solito posto, dove trascorreva il tempo ogni giorno per qualche ora, da ormai due lunghi anni.
Dopo esser riuscito a salire su di esso con una mossa agile, si sedette.

Si era alzato di poco il vento, così decise di togliersi il cappuccio per sentire l'arietta della sera muoverli i capelli setosi e di colore rosso.

Vide una delle tante ciocche passagli davanti agli occhi, come per ricordargli che lui aveva cambiato aspetto. Che la sua condizione era cambiata.
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Paradiso/Regno dei cieli

[Dopo poco l'arrivo di Hyunjin in Paradiso...]

«Ma una domanda. Perché qui avete tutti i capelli biondi?»

«Perché siamo angeli. Anche tu li hai biondi»

«COME SCUSA?! –esclamó per poi cercare uno specchio nella stanza di Jisung. Ne vide uno a figura intera posta in un angolo, così si affrettò a raggiungerlo– No! I miei bellissimi capelli neri»

Guardó Jisung con un'espressione esasperata e ferita.
In risposta l'altro alzó le mani come per dire che il cambio del colore dei capelli non dipendesse da lui. Infatti, era così.
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Seoul, Corea del Sud - Le strade

Ora invece li aveva rossi.
Era servito uno secondo quando era caduto dal Paradiso dopo aver provato a tradire il Signore, padrone del regno dei cieli.

Le sue ali da angelo erano state tagliate  e non appena si ritrovó dinnanzi al fiume dell'Inferno, i suoi capelli iniziarono a prendere una tinta rossa, molto accesa.

Lo stesso colore del cielo di quella sera, del sangue e degli occhi di tutte le altre anime dannate in quel posto che continuavano a urlare, gridare e bestemmiare.

Hyunjin odiava l'Inferno, non perché gli facesse paura, ma perché non si sentiva per niente appartenente a quel luogo. Anche se dovrebbe esserlo, per aver commesso uno dei gesti più blasfemici che si possano mai commettere.

Lui aveva tentato di prendere il posto di uno dei maggiori consiglieri di Dio per poter accedere all'indice dei libri utilizzabili solo da Dio e dai suoi consiglieri della biblioteca Stellare. Tutto ció per scoprire come poter attivare il potere della ricquisizione del suo corpo in carne ed ossa, attraverso un incantesimo.

✧𝐎𝐔𝐑 𝐋𝐀𝐒𝐓 𝐒𝐈𝐍 || 𝑯𝒚𝒖𝒏𝒍𝒊𝒙✧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora