Il suo lavoro è molto faticoso.
La responsabilità totale del laboratorio protesico di uno studio dentistico medio-grande della città bavarese, con due dentisti e altre undici persone tra igieniste, assistenti alla poltrona e receptionist, è molto impegnativa.
Il contratto prevede quattro giorni alla settimana, dal martedì al venerdì per dieci ore al giorno: specialmente nei primi tempi le ore giornaliere diventarono dodici, quattordici, anche sedici per più giorni consecutivi.
Il lavoro non l'ha mai spaventato; tre anni e mezzo prima colse al volo la sfida.
Un'opportunità unica dai particolari romanzeschi, lo portarono a decidere la fine di una storia e l'inizio di una nuova avventura in un paese straniero, con la lingua zoppicante verso una realtà professionale sconosciuta.
In poco più di due mesi chiuse il trentennale laboratorio che galleggiava tra i flutti minacciosi di un mercato, in Italia, agonizzante: il settore dentale con tutta la sua filiera.
-Ciao Last- tirandola fuori dal pacchetto.
-Ciao, ma è mezzogiorno, non vai a lavorare?
-Eh sì...ho avuto 39 di febbre stanotte e adesso ho 38.
-Non fare più quello che hai fatto ieri.
-Cioè?
-Di chiudermi la bocca rimettendomi nel pacchetto...
-Scusa, non credevo ti desse fastidio.
Sai, l'altro giorno un rappresentante mi ha lasciato due penne biro e due accendini e ho risposto: "grazie fanno sempre comodo" , ma poi ho pensato a te e alle tue paure e ho detto al rappresentante che non fumo più. Direi che questo mi ha fatto inorgoglire.
Da tanto, tanto tempo, mi vergognavo di fumare. O meglio, mi vergognavo e pur vergognandomi non sapevo di vergognarmi.
-In che senso?
-Provo a spiegartelo e spero tu possa capire: negli ultimi tempi, negli intervalli tra il guardare ed il vedere, tra il fumare senza attenzione e il fumare sapendo di star fumando, osservavo gli altri per strada che, fumando, credevano di essere loro i padroni della sigaretta...e pensando ciò dicevo loro: "sì sì, fuma e vedrai"
Pensa l'assurdo; io dicevo loro "sì sì, fuma fuma" dopo aver gettato, solo qualche minuto prima, il mozzicone immondo.
-Difficile da capire per noi "permalose" ma vai avanti- ironizzando chiaramente sulla presa in giro del giorno prima.
-Cioè tu credevi di non essere fumatore e ti arrogavi l'arroganza di criticare chi vedevi fumare. Questa la chiamate schizofrenia o sbaglio?
-Non so come chiamarla, ma era così.
-Piuttosto, come è andata ieri al lavoro?
- Bene...cioè male.
Alle tre ho smesso e sono tornato a casa a piedi. Pensa, sono passato davanti al tabaccaio e ti ho pensato...
-Cosa? Volevi comprane altre e non dirmelo?
-Ahahah sì sì, sei femmina. Hai pensato che ti tradissi facendoti credere che sei l'unica nella mia vita e lasciandoti all'oscuro di tutto...sei femmina proprio. Chi vi ha chiamato con un nome femminile non si è sbagliato.
-Ma che stai dicendo? Se io sono femmina tu sei proprio maschio, razionale, casinista e sciovinista.
-Ma poi perché parliamo di tradimenti Siamo amici, mica sposati!- precisa Lui poco convinto.
-Ne sei sicuro?
-Certo!
-Lasciamo stare...dimmi, come stai?
-Cosi da culo che mi faccio un brodino e vado a letto...
-Sì...immagino, portati una pezza bagnata da mettere sulla testa.
Hai preso qualcosa?
-Ah. Sei anche mamma adesso?
Pensa: una sigaretta ha racchiuso in sé l'importanza di una mamma.
-Dici di no?- risponde lei di getto.
-Sto delirando, sarà la febbre...ora che ci penso ho iniziato a parlare con te ai primi sintomi di influenza...influenza...chissà da cosa sono stato influenzato.
-Fatti questa domanda che è l'unica che un fumatore dovrebbe farsi: perché fumo?
Perché lo fai con le settanta sostanze cancerogene che ci hanno messo dentro, il catrame che non esce più dai polmoni, la vescica che brucia, la tosse che non vi lascia dormire; perché dopo aver visto la tua collega che, dopo averti annusato, ti fa il gesto della mano aperta che sventola l'aria sotto il suo naso e tu, pur vergognandoti, non aspetti che il momento di fumare la prossima?
Perché la tua vita è scandita dai momenti in cui aspetti di mettere in bocca una di noi?
Ti alzi volentieri al mattino perché sai che dopo il caffè farai le prime boccate credendo di uscire dal tuo solito mondo, per poi essere deluso al momento, che arriva sempre troppo presto, di gettare la prova schifosa e puzzolente della tua illusione?
Mangi sempre volentieri pensando che dopo fumerai, credendo ti dia piacere ed invece rallenta la tua digestione.
Perché non vedi l'ora che il film finisca per uscire dal cinema a fumare e ne fumi due di fila pensando "sì sì dai...posso visto che non ho fumato per due ore"?
Perché hai tentato di regolamentare il tuo fumare fin dai tempi delle magistrali quando, dopo essere tornato dalla gita di terza, ti sei accorto che le Camel che ti offriva il tuo migliore amico e compagno di banco ti avevano lasciato quel non so che, tra la gola e lo stomaco, così da indurti ad andare a comprare le MS, che da bambino credevi significasse "Mamma Santa...se mi becca la mamma" e adesso credi di capire significhi Morte Sicura?
Perché hai creduto sinceramente che un pacchetto potesse durarti cinque giorni fumandone quattro al giorno e poi la regola era sempre disattesa dall'eccezione?
Pensavi, senza accorgerti di pensarlo, che avresti smesso quando l'avessi voluto ma quel "quando" non era mai. Sentivi quella voglia, che non hai mai accettato come dipendenza.
-Ma come fai a sapere tutte queste cose di me?
-Sono vere?
-Lascia stare! Rispondi alla mia domanda: come fai a sapere tutte queste cose?
-Ok, sono vere- si risponde da sola. -Non ti dicevo prima che tutte sappiamo tutto di tutti in questo mondo?
-Ma che mondo è il mondo delle sigarette?
-Che domande...è il nostro!!
-Sì ok.. lasciamo perdere.
Non me la racconti giusta.
Ho voglia di fumarti e perciò ti saluto.
-Mi sembra che lasciamo perdere un po' troppo ultimamente...
Non ho più paura di essere fumata ormai, in questi giorni ho pensato molto.
Guarda tu. Se mi fumi amen. Ti perderai qualcosa ma va bene tutto. Ciao! A domani?
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La sigaretta che non fu mai
Paranormal"Lui" è un artigiano costretto a fuggire da una situazione economica disastrosa della sua attività di imprenditore e del settore in generale. Per una relazione che dura da quarant'anni, "L" come sempre lo segue. Si trasferiscono in Germania, a Monac...