La giornata lavorativa è impegnativa e Lui si ricorda di E solo la sera.
"...mi son dimenticato di comprarle la resistenza nuova...oramai è tardi e il negozio è chiuso, non fa niente dai...non la svapo stasera"
Tornando a casa, camminando circospetto su quel ponte, ha di nuovo la sensazione che qualcosa sia cambiato.
"...incredibile come sia bello e possibile vivere senza dipendenza da qualcuno...sento un calore dentro...una forza leggera ma costante e potente verso il mondo...mi dispiace per E e per L ma tutto è diverso adesso...no no caro mio...la dipendenza di ogni tipo non può essere amore...l'amore ha bisogno solo di una cosa...libertà...in-dipendenza da fatti, circostanze, persone e soprattutto da quei pensieri non-pensati di cui era piena la mia vita..."
-Come stanno le mie malate oggi?- le apostrofa di buon umore entrando in salotto.
-Io veramente non sono mai stata così bene...- risponde L con un sorrisetto che non cela un sottile moto di orgoglio.
-Anch'io mi sento meglio oggi- dice E lampeggiando per tranquillizzare tutti.
-Lo vedo, hai una aspetto migliore stasera-dice mettendola in bocca ed aspirando senza bramosia il suo vapore grigiastro.
-Mmmm, non sei guarita del tutto, ma forse non hai neanche bisogno di una resistenza nuova- dice con sollievo di non dover recarsi al negozio per qualcosa che "tanto..."
L osserva compiaciuta come Lui, dopo mangiato, aspiri due tre volte E senza il godimento di un tempo e non può fare a meno di pensare: "chissà..."
Ha un sussulto quando la prende in mano improvvisamente.
Nella sinistra (e in modo strano, come se non sapesse più come tenerla, se tra indice e pollice o tra indice e medio) lei e nella destra l'accendino che usa sempre per accendere le candele.
-Che faiii!!"- grida L con il volume di chi vuole svegliare qualcuno mentre la casa brucia.
Quasi trasalendo dai suoi pensieri Lui scoppia a ridere avendo capito il malinteso.
-Ahah no no non ti fumo...stavo accendendo le candele e con un vecchio riflesso automatico ho preso in mano te ma mi accorgo che non so nemmeno più tra quali dita ti tenevo.
-Qui andrebbe" faccina che suda"- dice L.
Riprende: -Ti ricorda niente questa frase?
-Bah...no perché?
-Sai che giorno è oggi?- incalza lei.
-Boh, il 29 gennaio?
-Esatto.
-E allora?- chiede lui sincero.
-Ti ricorda niente?
-Ci sto pensando...
-Non ci credo...non ti ricordi di uno, forse del più importante giorno della tua vita?
-Oddio mi sto facendo vecchio...dai cazzo dimmelo!
-Il 29 gennaio di un anno fa hai fumato mia sorella, quella che era rimasta per ultima con me nel pacchetto e qualche giorno dopo, quando eri malato, abbiamo iniziato a parlare.
"...oddio non ricordo nemmeno quando ho smesso...le altre volte mi appuntavo la data ovunque, lo dicevo a chiunque, ricordavo quel giorno come fosse un compleanno, Natale, capodanno. Ora se non ci fosse stata lei a dirmelo non mi sarei nemmeno ricordato..."
STAI LEGGENDO
La sigaretta che non fu mai
Paranormal"Lui" è un artigiano costretto a fuggire da una situazione economica disastrosa della sua attività di imprenditore e del settore in generale. Per una relazione che dura da quarant'anni, "L" come sempre lo segue. Si trasferiscono in Germania, a Monac...