Giorno 154

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Trionfante sicurezza che nella notte si dissolve come i sogni più belli mai sognati.

La sorpresa di E è totale: due led della parte alta si accendono con intensità massima rivedendo subito, al mattino, la luce e le tanto amate mani nell'atto di riprenderla.

-Scusa- le dice per farsi perdonare.

Appoggia la bocca sulla feritoia del bocchino e non sente le urla dentro di sé, per aver messo quella voce in una stanza insonorizzata così da non far propagare i suoni. Preme il bottoncino di riscaldamento della resistenza ed aspira fino a surriscaldare i liquidi.

Lei, quasi senza accorgersene per la repentinità di quel gesto, si contrae ed esala un effluvio di vapore troppo umido dalla feritoia.

-Ehi, mi hai bagnato la bocca- protesta.

-Scusa ma tutta la notte accesa...poi mi hai presa all'improvviso e non mi sono trattenuta... però è stato bellissimo, vero?

-Sì...ma ti prego, ti scongiuro, non approfittarti mai più della mia debolezza. Sii leale e matura con me, io lo sarò con te e ti racconterò i miei pensieri, il mio passato. Senza aver paura né di essere giudicato da una ragazza né di vedere la mia vita passata ridotta ad una insignificante serie di anni pieni di errori ed incomprensioni.

Viviamo insieme al meglio il presente, finché dura. Godiamoci la vita.

-Promesso- dice lei accendendo intermittenti i due led in alto.

-Vorrai rivederla-? chiede E con malcelata apprensione.

-Chi, L? Sì.

-Quando torneremo a Monaco la conoscerai. Non mi va più di nasconderti. Non so che reazione avrò nel rivederla, ma ho capito stanotte che l'unico modo per superare il disagio che da molto tempo sento dentro di me è quello di non escludere nulla e nessuno dalla mia vita.

-Non so a cosa possa servire- dice lei dubbiosa.

-Quando si mette una parte, un periodo, un aspetto della propria vita nell'ombra, più ci si ostina a reprimerla, ad ignorarla più quella fa sentire i suoi effetti. Con la stessa forza con cui si respinge l'ombra, tutti ne abbiamo una, quella ritorna con una forza uguale e contraria, ignorata perché scabrosa e da nascondere.

-Hai notato la similitudine che hai usato tra l'ombra ed il buio del cassetto in cui hai messo L?- chiede E.

-No, non l'avevo fatto, ma in effetti...grazie per avermelo fatto notare.

Al nostro ritorno a Monaco faremo una bella chiacchierata noi tre...

-Sono pronta.

La sigaretta che non fu maiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora