Giorno 170 - Sera - Idiota

1 0 0
                                    

Non è tornato indietro stamattina. Non per evitare di fare quattro rampe di scale a piedi, ma perché qualcosa di straordinario, di "fuori dal mondo" era successo. 

Una "coincidenza" incredibile si era materializzata sotto i suoi occhi: un enigma non risolvibile con la comune logica razionale.

Così incredibile che in certi momenti dubitava persino fosse accaduta veramente.

Per tutta la giornata, ripensando alla sorpresa piena di stupore provata per le strade di Monaco, sentiva dentro di sé qualcosa di nuovo ed eccitante, come un'autostrada che, nel buio della notte, si illumina sotto di te come una pista di atterraggio quando hai quasi finito il carburante e i motori iniziano a perdere giri.

La voglia di svapare di quel giorno era stata risibile e facilmente superabile con un cioccolatino o una caramella, ma in modo diverso dal solito, con quell'impercettibile sorriso sul viso.

La straordinaria giornata si è rivelata piena di momenti di una sensazione non nuova ma rara, comunque mai vissuta sul posto di lavoro.

"Lavoro uguale schiavitù" pensava sempre.

Quel giorno no. Non dopo quello che era successo la mattina. Ripensandoci, ricorda che già qualcosa di simile, forse anche più incredibile gli successe due anni prima...prima di un altro tentativo di smettere.

"Ora che torno lo racconto alle ragazze" pensa imboccando il Corneliusbrücke, il ponte che collega il suo quartiere al Glockenbachviertel, quello della movida della città.

Un moto di gioia gli affiora guardando con invidia i giovani sulle rive del fiume, con una bottiglia di birra in mano, ridere e scherzare tra di loro, nella serata estiva di quella caldissima stagione.

Sale le scale in fretta ed entrando saluta, con allegra enfasi: -Buona sera ragazze!!

Le due rivali, ignoratesi a vicenda per tutto il giorno, una un po' intristita per ciò che fu e che non è più, l'altra irritata e contrariata per ciò che potrebbe essere e non è, si stupiscono del suo umore e lo guardano con espressione interrogativa.

-Sì sì, avete capito bene, sono carico- esordisce guardandole come si guarda il reo sul banco degli accusati con un'espressione di bonaria severità.

-Non vi dico il motivo, perché se lo tengo per me sicuramente non potrà essere smontato da nessuno con qualche frase idiota...a proposito di "idiota", ora vi racconto una storia.

-Non mangi prima?- chiede L.

-Non ti fai la doccia? Deve essere importante- quasi si sovrappone E.

-Sono ispirato.

La sigaretta che non fu maiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora