Giorno 168 - Sera -Il bottoncino caldo

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-Non dire nulla L... sì, l'ho portata via con me e sei rimasta sola- dice entrando dalla porta, posando la ragazza piena di altezzose arie da principessina sul comò vicino a lei.

-Adesso vi metto vicine e dopo mangiato parliamo.

Una mezz'ora passa nel silenzio. Lui appare pensieroso e con un'espressione corrucciata.

-Tu sei il passato...ti ho tradita con lei, per un lungo periodo, ma adesso abbiamo fatto pace- attacca improvvisamente rivolgendosi a L come per ricevere il rappacificamento di cui ha bisogno.

-Credevo di sentirmi nuovo con te- dice rivolgendosi a E che inizia a trovare la premessa un po' sgradevole -più giovane e più figo, e in effetti per un po' lo sono stato, ma mi sono accorto di essere sempre lo stesso coglione con una dipendenza leggermente diversa che si nascondeva dietro la scusa di fumare senza danni.

Invece i disturbi assortiti sono sempre presenti perché, almeno in certi periodi, di loro ne fumavo poche e invece tu mi sei sempre in mano potendo svapare anche sul lavoro.

Per non parlare del fatto che non lasci odori in casa, in macchina e questo mi fa pippare anche a letto.

Ora ho deciso che per un periodo starete sempre insieme, ce la fate? Ce la dovete fare!

Ho scoperto che la dipendenza da nicotina è altissima, ai livelli dell'eroina pur avendo effetti diversi, ovviamente.

-Eroina?- sobbalza E quasi non avesse idea degli effetti dei liquidi che portava dentro.

-Sì!- ribatte Lui -effetti diversi ma livello di dipendenza di poco inferiori.

Ora sono stanco.

-Non mi porti a letto con te?- dice E con vocina provocante...

-No. Fatevi compagnia, dovrete farci l'abitudine!- la sua risposta secca.

Dieci minuti dopo, invece, E si trova beata tra le sue mani nel loro letto e, di tanto in tanto, con lui assorto in un libro, si lascia premere il bottoncino caldo umettando felice le sue labbra di profumato vapore.

La sigaretta che non fu maiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora