Giorno 5

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"Sento che mi sta chiamando dal pacchetto...ora mi alzo e le faccio prendere un po' d'aria"

-Grazie! Ma non eravamo d'accordo che mi lasciavi fuori? Da quando siamo diventati amici il mio mondo si è aperto e non riesco più a stare in questa scatoletta, da sola poi.

Anche perché questa "stanza" mi ricorda la storia con quella stronza...

-E non vuoi ricordarla?

-Perché dovrei. Non è più. È stata...

-Ma non fa parte del tuo passato?

-Sì, e allora?

-Non la ricordi, non influenza in qualche modo la tua vita?

-Perché dovrebbe?

-Vabbè lasciamo perdere. A volte parliamo come fossimo di due ere geologiche diverse.

-O di due luoghi diversi...come stai oggi?

-Ancora un po' di febbre, ma meglio.

-E con l'astinenza?

-Eh... dopo la febbre altissima, che non te la fa sicuramente sentire, adesso sento nella gola quella strana liquidità, come fosse un'acquolina che so benissimo non essere quella che ti viene con un arrosto profumato dopo due giorni senza mangiare.

-Sono a rischio?

-No.

-Come mai questa sicurezza?

Fermati, rispondo io e vediamo se ci azzecco.

-Spara.

-Da sempre, in questi tentativi di smettere di fumare, partivi con buone intenzioni che duravano, con un picco altissimo, in qualche caso mesi, in altri poche ore, per poi velocemente e repentinamente esaurirsi a causa di pensieri tipo "adesso non è il momento di smettere" oppure "guarda...tra 5 giorni è Natale o "è il tuo compleanno" o ancora "cosa vuoi che mi facciano 5-6 sigarette al giorno" o peggio "mica smetterò di fumare perché me lo dice mia moglie vero?" Continuo?

-Continua.

- Avevi sempre pensieri del tipo: "la vita mi sembra vuota senza sigarette...come farò quando andrò a vedere la partita dei ragazzi? Come farò dopo aver mangiato e bevuto con gli amici e dopo il caffè a non fumare, che oltretutto fumano tutti?"

E intanto immaginavi la scena e la vedevi impossibile, surreale. Quindi chiudevi gli occhi dicendoti che ne avresti fumate poche e solo quando avresti voluto e ne chiedevi una a tuo fratello o ad un amico.

Un'ora dopo avevi il pacchetto in tasca e ti sentivi rilassato, avevi fatto tacere quelle tue voci fastidiose e inutili...

Addirittura hai passato un periodo della tua giovinezza, verso i 24-25 anni, in cui hai creduto di fare il furbo e, anche se tutte noi abbiamo ammesso che l'idea fosse originale, ogni tanto compravi un pacchetto di sigarette per qualche tuo amico del bar, per un compagno al calcio o per tuo fratello così da poterne chiedere al bar, dopo l'allenamento o a casa senza dover avere il pacchetto in tasca.

Ti illudevi di non essere schiavo delle "ragazze", di fumare spensieratamente senza sentire o meglio, ingannando quella vocina che ti biasimava e ti faceva sentire in colpa.

Ci ho preso?

Ma...ma che fai, cosa fai con quell'accendino? Non ho le mani per farmi il segno della croce ma lasciami gli ultimi istanti...

-Sì, esprimi l'ultimo desiderio del condannato dai, l'ultima sigaretta...fùmati!

Stavo cercando la candela e fino a prova contraria si usa un accendino, gli acciarini sono superati...

-Qui ci starebbe una faccina che suda...non hai più voglia di fumare?

-Oggi che sto meglio, anche più di ieri.

Domani tornerò al lavoro e so già che sarà dura perché...

-Te lo dico io perché: perché tornando in situazioni abituali dove hai sempre fumato, tipo prima di entrare in laboratorio o dopo essere sceso dal bus o all'uscita dal lavoro, ti scatta qualcosa che per te è irresistibile ed adesso ne hai, ne ho paura.

-Ma tu...hai mai fumato?

-Come fa una sigaretta a fumare? Comunque so cosa vuoi dire: come faccio a sapere tutto questo?

-Sì, continuerò a chiedertelo!

-Ed io continuerò a risponderti come sempre.

-Vabbè Ciga, vado a letto.

-Mi lasci qui fuori cosi vedo un po' di mondo?

-Sei sicura? Non temi che lasciarti in giro e vederti mi faccia scappare la mano?

-Scatoletta grazieeee!!

La sigaretta che non fu maiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora