-Buongiorno ragazze- saluta appena aperti gli occhi -oggi è un giorno speciale!
-Perché?- rispondono all'unisono le due amiche.
-Stamattina mi sono svegliato e senza motivo ho sentito nel cuore qualcosa di nuovo e di bello...non so da dove sia venuto ma se l'ho provato io...credo venga da me.
-Figooo mi piacciono queste cose- si rallegra L con lo slang dei suoi tempi.
-Cool, I like it- sorride E con il suo, alzando il pollice.
-La vedo dura spiegare cosa ho sentito...ci provo. Senza sapere perché o per cosa ho avuto un sentimento che ha rilasciato un'emozione leggera di gioia...sì, forse l'aggettivo "leggero" è quello che più si avvicina, che più rende l'idea.
Ripeto, non so né perché né per cosa ho sentito questo ma posso dire che tutto è derivato da un pensiero non-pensato di perfezione e di ringraziamento...avete capito qualcosa?
-Ho capito che è stata per te una cosa bella ma posso mai sperare di provare quello che hai provato tu se non l'ho mai provata?- chiede L.
-Bella domanda, grazie. La risposta è no! Se voglio provare a spiegare devo per forza usare le parole...che non ci sono per cose così astratte.
Facciamo un esempio: sentendo la parola "gratitudine", "sentiamo" dentro ciascuno di noi la stessa cosa? Cosa potete dire di "sentire ", sentendo questa parola?
-Gratitudineeee...- dice E cercando di pescare le parole con i led rivolti verso l'alto.
-Ecco, vedi? La tua mente sta cercando le parole e, nel fare questo, hai già sicuramente perso la sensazione profonda che avresti potuto trovare se non le avessi cercate!!
-Non capisco- rispondono con tono leggermente abbassato come per scusarsi.
-Provo con un esempio: per misurare la superficie di un muro, puoi usare la bilancia?
-Ovvio che no- ridono entrambe prima di sentire puzza di stupidità per il loro riso.
-Ecco, appunto- dice Lui aspettando una reazione diversa, di comprensione.
-Appunto cosa?- chiede L agitando leggermente il filtro per aver capito di non aver capito.
-Io sì- interrompe quasi scortese E che, con la sua mente più giovane e rapida, ha capito la metafora.
-La mente è lo strumento sbagliato per comprendere queste emozioni, come la bilancia per misurare una superficie- dice E credendo di aver compreso e invece ha solo capito, non avendo mai avuto un'esperienza simile nella sua vita.
-Bingooooo. Brava- esclama Lui con simulata euforia, facendo finta di credere che lei abbia veramente fatto suo questo concetto così astratto.
-Esatto! Ogni volta che cerco di "fare mio" o di "trattenere" queste sensazioni "ragionandoci"...le perdo e diventano congetture mentali.
-Vuoi dire che la mente non serve?- si inserisce L con un tono indispettito e di sfida per essere stata superata dalla ragazza.
-Non te la prendere, cara amica mia- la rincuora con un tono accomodante e comprensivo, con l'empatia di chi ha scorto il risentimento altrui.
-La mente è uno strumento eccezionale, alla quale si dà però un compito che non è il suo...
Ditemi un sinonimo di mente, o meglio, cosa si dice che facciamo quando si pensa?-
In coro: -Si ragiona!
-Ecco. E l'etimologia di "ragione"?
Boh, dicono le facce delle due.
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La sigaretta che non fu mai
Paranormal"Lui" è un artigiano costretto a fuggire da una situazione economica disastrosa della sua attività di imprenditore e del settore in generale. Per una relazione che dura da quarant'anni, "L" come sempre lo segue. Si trasferiscono in Germania, a Monac...