Giorno 170

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Il sonno ha un effetto azzerante, dicono. Per fortuna. Il cervello pulisce tutti i pensieri durante il sonno, come un computer che, resettato, stacca la spina e si raffredda.

Naturalmente il computer ti chiede di salvare i file prima di mettersi in modalità stand by.

Con un solo comando però si possono riaprire tutte le schede che erano aperte il giorno prima e riprendere da dove si era interrotto. Esattamente.

Il cervello è diverso. I file chiusi nell'addormentarsi ci sono ancora, il titolo non è cambiato ma la sua liquida fluidità li modifica. È come se un hacker entrasse nel sistema ed inserisse un invisibile malware nel codice.

Lui ricorda lo sgomento e i pensieri della sera precedente ma, come niente fosse, carica E del liquido preferito, mentolo 0,6 mg, e la mette in bocca aspirando lungamente il vapore grigiastro che nota non essere molto più chiaro di quello di L.

Un senso di impotenza lo prende e, non salutando nessuno, si lava, si veste ed esce.

Incamminandosi sul marciapiede della via che lo porta al lavoro, dopo aver deciso di andarci a piedi, mette la mano nella tasca davanti dei pantaloni e...non c'è!!

"L'ho dimenticata sul tavolo" pensa.

Una radio senza controllo nella sua testa.

"Torno su? Che ci vuole?"

"Ma dai veramente non riesci a stare un giorno senza?"

"Sì sì, ci riesco ma tanto non fumerò...tanto non fa molto male, ma sai che sono stato bravo, non fumo sigarette da mesi, adesso con questa camminata me la gusto e poi al lavoro la metto via fino a stasera"

"Sei sicuro di essere bravo? Non credi di essere sempre quello? Non sei più forte tu di lei? Credi che sia un caso se l'hai dimenticata sul tavolo? Non credi sia un messaggio per te il fatto di averla dimenticata?"

La frase giusta. Quella che non ignora...non può.

L'altra voce scompare, come se non ci fosse mai stata e, come in un incantesimo delle favole, in quel momento alza gli occhi dal marciapiede verso il muro del palazzo "decorato" da un murales e legge una scritta, un regalo per lui, solo per Lui.

"Non è possibile" pensa con un movimento leggerissimo delle labbra che impercettibilmente solleva gli angoli della bocca verso un sorriso invisibile agli altri.

La sigaretta che non fu maiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora