Four.

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Il sonno di Charlie questa mattina viene interrotto da un po' di luce che entra dalla finestra e che le arriva dritto in faccia, ovviamente si sveglia abbastanza nervosa ma a sollevarla è la sveglia che suona nello stesso preciso istante, ciò sta a significare che non ha perso minuti o ore di sonno. Come da routine si alza e si reca direttamente in bagno per fare una doccia veloce e subito dopo prepararsi per andare a lavoro.

«Buongiorno». Scende al piano di sotto dove trova le sue sorelle e sua madre in cucina a fare colazione.

«Amore, mangi?». La saluta sua madre mostrandole i pancake appena fatti, quindi ancora caldi.

«Decisamente». Fa ridere tutte con la sua affermazione mentre si siede e inizia poi a mangiare, velocemente perché ha fretta.

«Così ti soffochi idiota». Ride Emily.

«Lo so ma ho fretta». Si giustifica la grande sorridendo.

«Charlie, ti accompagno io che non lavoro». La madre prende le chiavi dell'auto.

«Sei sicura?».

«Certo, ragazze venite?».

«Uh si andiamo». Scatta in piedi Sophie e insieme poi raggiungono l'auto per poi partire.

«È sabato oggi, uscirai stasera?». La guarda Karen, la madre.

«No, non credo mamma».

«È tanto che non esci e fai qualcosa con gli amici». Il suo sguardo si rattrista.

«Tranquilla, sto bene così». Sorride prendendole la mano e lei annuisce. Dopo un po' arrivano finalmente davanti la struttura in cui lavora Charlie e lei, dopo aver salutato la sua famiglia, scende dall'auto ed entra dirigendosi poi dai suoi colleghi. Quando finisce di sistemarsi, insieme a loro escono e salgono sulle varie macchine perché oggi ci sarà un'intervista di Billie e lo staff, come sempre, dovrà accompagnare. Arrivano in una struttura con molti uffici e diverse aree appunto dove tengono interviste con molti personaggi famosi, arrivati nella sala in cui si svolgerà iniziano a sistemare uno sfondo bianco insieme a tutte le attrezzature e dopo non molto arriva anche lei. In un primo momento Charlie non sembra neanche accorgersene ma quando si gira per cambiare postazione si blocca notandola subito di fronte a lei che sorride e saluta tutti insieme a suo fratello che la accompagna sempre, hanno un bellissimo rapporto.

«Charlie, perché non le parli? Ne hai la possibilità sempre praticamente». Le chiede dolcemente Kim, la castana per qualche secondo non risponde ma continua a guardare la nera tristemente.

«Mi vedi Kim? Non ho speranze con lei».

«Charlie ma perché? Crrto che le hai, smettila di sminuirti così». La guarda dispiaciuta, lei pensa che sia una bella ragazza e non vuole vederla così ne tantomeno vuole sapere che si giudica in modo sbagliato e che si sottovaluta.

«Dai continuiamo». Taglia subito il discorso sorridendo a Kim così da farle capire di non volerne parlare e la ragazza lo capisce subito. Si sposta poi in un altro punto a sistemare diverse luci e proprio mentre lavora si accorge che Billie è dietro di lei che parla con il manager.

«Hai bisogno di qualcosa prima di iniziare?». Chiede lui

«Oh no grazie, solo un po' d'acqua, dimmi dov'è che la prendo». Lei sorride, adora questa ragazza per la sua gentilezza e disponibilità.

«Tranquilla, te la facciamo portare subito». Afferma.

«Va bene grazie, per favore se puoi-». Inizia lei ma lui la blocca dovendo scappare visto che lo chiamano.

«Trovarla fredda e non frizzante». Scuote la testa ridendo finendo la frase tra se e se, Charlie in questo momento si maledice per non riuscire mai a trovare il coraggio per parlarle per poi continuare a lavorare.

Until the last breathDove le storie prendono vita. Scoprilo ora