Nine.

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«Fin muoviti, io sono già qua».

«Sto arrivando». Lui chiude la chiamata e la cantante lo aspetta, oggi finiranno di girare il video, poi, sarà questione di tempo prima che esca ed è anche abbastanza entusiasta di come sta venendo. Per ora sembra star andando tutto bene, è un periodo piuttosto tranquillo soprattutto con il lavoro, ci sono periodi parecchio stressanti ma questo non è tra di essi, diciamo che è piuttosto tranquilla. Non si può dire lo stesso di Charlie, soprattutto oggi è una giornata abbastanza no, ormai combatte contro tutte queste sensazioni negative da tanto tempo e riuscire a liberarsene sembra impossibile.

«Charlie, che succede?». La madre la guarda preoccupata mentre le fa una carezza dolce sul viso.

«Nulla, non mi sento granché». Risponde mentre prova a fare colazione.

«Quando hai la prossima seduta dalla psichiatra?».

«Tra due giorni». Sospira per poi prendere i suoi farmaci.

«Non sto migliorando da tempo, perché cazzo non miglioro?». Afferma di scatto nervosa per poi alzarsi e preparare le sue cose per il lavoro.

«Calma Charlie, per favore. Migliorerai, serve tempo. Sai che ci vuole tempo per avere buoni risultati, purtroppo non avendo avuto la possibilità prima hai iniziato a curarti da poco però andrà bene fidati». Le prende la mano preoccupata.

«Poco? Mamma è già da qualche mese, da quando ho il lavoro».

«Sembra tanto tesoro, ma credimi ci vuole molto più tempo, tanta forza e tanta pazienza. Continua così che stai andando benissimo». Le stringe la mano e Charlie annuisce, non vuole portarle altro peso.

«Vieni, ti do un passaggio visto che sto andando a lavoro».

«Si, andiamo». Le due escono di casa e per tutto il tragitto Charlie non dice una parola, la madre non insiste perché sa che per adesso è meglio lasciarla stare, spera solo che lei riesca a sostenere la giornata di lavoro.

«Grazie per il passaggio mamma. A stasera». La guarda non appena arrivano davanti alla struttura in cui si sta girando il video.

«Mi raccomando Charlie, se hai bisogno chiama. Ti voglio bene».

«Anche io mamma». Dopodiché scende dall'auto e si reca subito dai suoi colleghi per iniziare a lavorare, anche qua in silenzio.

«Cristo ma che problemi hai?». Afferma nervosa cercando di trattenersi per via di un computer che non si accende.

«Ehi Charlie, devi attaccarlo alla corrente, era scarico prima». Afferma Kim vedendola in difficoltà per poi attaccare il pc alla corrente.

«Grazie Kim, non lo avevo neanche visto né ci ho pensato». Sospira cercando di calmarsi.

«Stai bene? Ti vedo parecchio a terra oggi».

«Sto bene tranquilla, solo nervosa». Accenna un sorriso che viene ricambiato, subito dopo Kim va a sistemare altro in giro e Charlie nel frattempo avvia il pc e inizia a sistemarlo per le riprese. Per qualche secondo sente la sua testa girare e l'udito diventare più cupo, strofina gli occhi con le mani e cerca di concentrarsi sullo schermo ma il tentativo fallisce, sentendo i suoi battiti accelerare e il respiro diventare più pesante decide di allontanarsi e andare a prendere un po' d'acqua fredda, un attacco di panico adesso non le serve. Si appoggia al muro lontana da tutti e chiude gli occhi sorseggiando lentamente l'acqua, pregando di riuscire a calmarsi velocemente.

«Ehi Charlie, stai bene?». Alza la testa di scatto e vede Billie che la guarda preoccupata.

«Oh si, scusami stavo solo..bevendo». Afferma cercando di essere vigile e fingendo un sorriso, ma la nera capisce che qualcosa non va.

Until the last breathDove le storie prendono vita. Scoprilo ora